New York, sabato
Quel gran figlio di buona donna (Tony aveva usato un altro termine) gliel’avrebbe pagata.
Lo avevano portato in centrale. Si era inventato di essere stato derubato di tutto e gettato giù da un’auto in corsa. Vivere con Mister Frottola doveva averlo influenzato.
Come identikit aveva fornito la descrizione del veterinario.
Gli avevano dato un giubbotto e i pantaloni sformati di una tuta e riportato a casa.
Aveva afferrato il telefono dal divano, lo aveva portato in cucina e lo aveva acceso.
C’erano ventiquattro chiamate perse. Dodici erano da parte di Fury. Lo aveva chiamato.
Il direttore lo aveva riempito di insulti. “Stark i tuoi colleghi hanno pattugliato la città tutto il giorno mentre tu ti arrampicavi sugli alberi a tirar giù micetti !!!”
Si era dovuto inventare una bugia anche con lui. Non era certo che se la fosse bevuta.
“Hai notizie di Loki ?”
“No, è da un po’ che non lo vedo” e non era una balla totale perché effettivamente non lo vedeva da qualche ora.
“Se ti capitasse non commettere nulla di avventato. Chiama uno degli altri. Capito, Stark ?”
“Messaggio ricevuto capo. Mi tolga una curiosità, anche Thor ha cercato il suo fratellino oggi ?”
“No, il nostro caro principe a quanto pare deve svolgere un’importante missione in Norvegia” oh se si sentiva quanto gli rodeva che uno della sua squadra si fosse rifiutato di accorrere al suo minimo cenno ... “E ha detto che dovremmo lasciare in pace Loki perché in fondo stava solo facendo un po’ di moto per rassodare i glutei e che se ci ostiniamo a dargli la caccia senza che lui abbia commesso alcunché rischiamo di passare per degli stalker e suo fratello avrebbe tutto il diritto di appellarsi alla Corte di Giustizia Asgardiana per richiedere un provvedimento restrittivo nei nostri confronti”
Thor aveva parlato in quel modo ? Si era iscritto a Giurisprudenza ?
E, cosa ancora più incredibile, non aveva rivelato a Fury di sapere esattamente l’ubicazione del dio del Caos. Doveva amare davvero tanto il suo fratellino per rischiare la furia di Fury tacendogli la verità.
Conclusa la chiamata aveva subito chiamato Point Break, autore di nove chiamate perse.
Le tre che rimanevano erano di Pepper, ma non avrebbe saputo cosa dirle.
“Quello non ero io, era un principe-alieno magico con la mia faccia. Io ero il suo cane, bau”
Non suonava bene. E anche se era la verità dubitava che gli avrebbe creduto. Avrebbe pensato che aveva avuto una ricaduta e lo avrebbe costretto ad andare in un centro di riabilitazione.
“LOKI COME STA ? OH DEI OH DEI OH DEI ... LOKI COME STA ? UOMO DI FERRO DIMMI COME STA !” aveva urlato il biondo al posto del classico “Pronto ?”
Dire che era in ansia sarebbe stato dire poco.
Tony aveva dovuto allontanare l’orecchio dal telefono.
“Parla più piano Tonante ! Loki sta bene, calmati”
Parole in asgardiano stretto di cui ignorava il significato.
E poi “FURY MI HA CHIAMATO E MI SONO AGITATO PERCHÉ ...”
“Non sono sordo Riccioli d’oro e gradirei non diventarlo tanto presto !”
“FURY MI HA DETTO CHE LO HANNO VISTO ... Lo ha fatto davvero ? Si è davvero messo a correre con il suo vero aspetto ? Ma è impazzito ? Sta bene Uomo di Ferro ? Dimmi, sta bene ?”
“Fisicamente sta alla grande. Mentalmente ...”
“Crede di nuovo di essere un opossum ? Oh dei oh dei oh dei, povera Stellina mia ...”
“Non crede di essere un opossum. Mi ha trasformato me in un cane e mi ha portato a spasso”
“A me è andata peggio. Mi ha trasformato in un ranocchio e poi non mi ha nemmeno baciato !”
"Avresti voluto che ti baciasse ?" Tony era alquanto perplesso.
"Certo che no ! É mio fratello ! Ma dimmi, come sta ?"
“Ti ripeto che sta bene. Ora non può parlare con te ...”
“Oh dei oh dei perché non può parlare con me ? Non sta bene ? Oh piccolo Scintillino mio ...”
“STA BENISSIMO ! Non può parlarti perché sta già dormendo !”
“É già a letto a quest’ora ? Se stesse male me lo diresti vero Tony ? Cerca di capirmi, non voglio perdere di nuovo il mio Saettino paciocchino !”
Lo aveva rassicurato un trilione di volte e messo fine alla comunicazione.
Barbie Boy sembrava un disco rotto.
“Paciocchino” ? Loki non aveva un filo di grasso neanche a cercarlo col lanternino ! Questo confermava l’ipotesi di Stark : il mago in realtà era un ciccione che appariva magro grazie alla magia di Odino.
Aveva effettuato un’altra telefonata. Happy non era stato contento vista l’ora ed era parso allibito nel sentire la richiesta, ma quaranta minuti più tardi era giunto alla torre portandogli quanto aveva richiesto. Tony gli aveva offerto un caffé, ma l’altro lo aveva rifiutato perché altrimenti non sarebbe più riuscito a dormire.
Era andato via e a Tony era dispiaciuto non potergli raccontare la verità.
Che senso aveva tenere un dio in casa propria se non si poteva raccontare a nessuno che si stava tenendo un dio in casa propria ? Odiava tacere una cosa del genere. Odiava i segreti. E odiava pure le bugie ... eppure era pazzo di desiderio per l’essere che le incarnava. Essere che stava riposando tranquillo e ignaro sia dei suoi piani di vendetta, sia dei suoi piani di conquista.
Il mortale sapeva che procedendo nel modo in cui stava per procedere rischiava non solo di mandare in fumo ogni possibilità di conquistarlo, ma di essere direttamente ucciso, però voleva dargli una lezione. Nessuno poteva trasformarlo in un cane e fargli percorrere un pezzo di strada a piedi tutto nudo senza ricevere una lezione. Nemmeno un dio.
Voleva che quello svalvolato gli chiedesse scusa. Dopo gli avrebbe anche permesso di ammazzarlo, ma prima voleva sentirgli dire che gli dispiaceva per averlo trattato in quel modo. Voleva vincere lui.
Bruce aveva ragione nel dire che erano simili.
A volte ragionavano entrambi come dei bimbi viziati.
Non aveva chiuso occhio, ma non gli importava, aveva intenzione di mettere ko il suo ospite per tutto il giorno facendolo pentire amaramente delle sue azioni e nel frattempo lui avrebbe potuto dormire in santa pace. Certo, sarebbe stata l’ultima dormita della sua vita, ma ne sarebbe valsa la pena.
Un’occhiata all’orologio. Le tre.
Il piano “Pentiti amaramente e poi lasciati portare a letto da me” doveva scattare.
Il nome più preciso forse sarebbe stato
“Piano suicida per far incavolare lo stregone più psicopatico dei Nove Regni”.
Dava per scontato che sarebbe andato tutto alla perfezione, ma poteva anche non essere così. Brividi.
Magari si stava preoccupando per niente.
In fondo uno che viene chiamato “Burlone” doveva di sicuro amare gli scherzi. Anche se forse amava soltanto quelli che faceva lui e non quelli che gli venivano fatti ...
Finito di istruire JARVIS aveva aperto il frigorifero e prelevato la bottiglia di champagne (la stessa che sperava di stappare per festeggiare l’accordo con i giapponesi) iniziando a scuoterla vivacemente. Inizialmente aveva pensato a un classico secchio d’acqua ghiacciata, ma si era ricordato che la sua vittima non poteva sentire il freddo e inoltre ricordando il suo disgusto nel bere il Toddy aveva capito che non amava gli alcolici. Quindi lo aveva svegliato irrorandolo di champagne. Si sentiva un pilota di Formula Uno sul podio.
Dire che il suo ospite non aveva gradito è un eufemismo, ma a quell’ora, ancora stanco per le magie del giorno prima e appena uscito brutalmente da un meraviglioso sogno budinoso non era riuscito a reagire se non urlando istericamente.
Si era rifugiato in bagno imprecando in antico norreno. Tony sapeva che lo avrebbe fatto.
La sua diva era così prevedibile ... Tony sapeva che avrebbe cercato di lavarsi via l’odore per non sembrare un alcolizzato. E aveva precedentemente infilato dei dadi da cucina nel diffusore della doccia. Uno scherzo banale, ma efficace.
“AAAAAAH COS’É QUESTA ROBA MARRONE ?!?” aveva gridato la divinità contrariata uscendo di corsa dal bagno e piazzandosi davanti a lui con un asciugamano in vita e un dado mezzo sciolto che gli colava sulla faccia.
“Ci sono problemi nelle tubature. Puoi darti una ripulita sul tetto”
“Lo farò. E poi ti ucciderò !” e vi era salito.
Ci aveva appena messo piede quando JARVIS, fedele alle istruzioni ricevute, aveva fatto partire l’impianto di irrigazione. Loki si era ritrovato colpito da spruzzi su ogni lato.
E non erano di acqua, ma di colore.
Tornato di corsa verso la porta l’aveva trovata chiusa a chiave.
Stava per usare un incantesimo per aprirla.
Il miliardario sapeva che ci avrebbe provato ed era intervenuto per distrarlo.
“Uh gran bel bodypainting Rock of Ages ! Ti piace l’arte astratta ?”
“E a te piace morire ?!?” aveva replicato Loki con il corpo a chiazze rosse, blu, gialle e viola. Poi aveva visto il Vendicatore ed era corso nella sua direzione con la palese intenzione di incornarlo, anche se era sprovvisto del suo elmo, solo che invece di colpirlo gli era passato attraverso come se fosse un fantasma, dando una sonora capocciata al muro. Rialzatosi lo aveva rivisto sull’altro lato ed era corso di là, saltandogli addosso, ma Uomo di Ferro si era rivelato nuovamente incorporeo e lui si era beccato un’altra capocciata.
“Ma che caspita ... ?!?” si era chiesto senza capire, massaggiandosi la testa dolorante.
Guardandosi attorno era rimasto ancora più confuso.
Disposti in cerchio sul tetto c’erano venti Tony Stark. Come era possibile ?
Il mortale non possedeva alcun potere ! Non poteva creare dei cloni come faceva lui !
“Piccolo Cervo credevi di essere l’unico a saper fare questo trucchetto ?”
“I MIEI NON SONO TRUCCHETTI !!!” aveva sbraitato Loki lanciando una sfera di fuoco contro quello che aveva parlato, ma in realtà era soltanto un ologramma, esattamente come gli altri ed erano tutti scomparsi a uno a uno sotto i suoi attacchi.
“Dovresti essere felice. Sei stato tu a darmi l’idea, con la tua esibizione a Stoccarda”
“MOSTRATI CODARDO ! MOSTRATI E LASCIATI UCCIDERE !”
“Potresti chiedermelo con gentilezza ...”
Loki aveva risposto con una serie di insulti, poi aveva visto Iron Man volare verso di lui, lo aveva colpito e appena era piombato giù dal cielo gli era saltato addosso tempestandolo di pugni e staccandogli la testa ... per rendersi conto che l’armatura era vuota e comandata a distanza. Erano apparse altre trenta armature. Le aveva distrutte tutte. Niente.
Una trentunesima gli era arrivata alle spalle e gli aveva dato fuoco all’asciugamano.
L’aveva disintegrata.
C’era stato un click. La porta si era aperta. “Seminterrato, ti devo parlare”
“No. Seminterrato, ti devo ammazzare !” lo aveva corretto il Burlone nudo e per nulla divertito.
Arrivato giù nel seminterrato aveva visto Tony entrare in una stanza e lo aveva seguito.
A quel punto Tony era sparito perché non era altro che l’ennesimo sosia incorporeo e la porta si era chiusa alle sue spalle. Era una porta blindata. Non poteva bruciarla. E dopo gli scontri con i cloni e le Mark non aveva energie per sfondarla, ma poteva passarci in mezzo come uno spettro oppure semplicemente ordinarle di aprirsi.
Ci aveva provato. Niente. Ci aveva riprovato di nuovo. Ancora niente.
“Se stai provando a usare la tua magia nei confronti della porta ti avverto che è fatica sprecata. In questi mesi Fury mi ha chiesto di elaborare alcuni stratagemmi anti-incantesimi. Non li avevo mai collaudati, ma c’è sempre una prima volta”
“NON ESISTE NIENTE CHE POSSA BLOCCARE LA MIA MAGIA !”
“Ti sbagli e lo sai. Esistono due cose che ci riescono molto bene. Una è il mio reattore. La tua magia ha delle frequenze e l’arc ne ha delle altre. Quando si incontrano le seconde mandano in tilt le prime. Scienza batte magia uno a zero”
“Quindi non posso uscire di qui con la magia perché questa porta emette lo stesso tipo di frequenze del tuo reattore ?”
“Sei davvero il primo della classe ! Vabbé, sei anche l’unico studente che ho ...”
“Il tuo ragionamento ha una pecca considerevole. Io sono riuscito a usare i miei poteri su di te“
“Vero, mi hai trasformato in un cane. A quanto pare le frequenze di una magia di trasformazione sono diverse da quelle di una magia di distruzione o di ipnosi e non vengono bloccate dal mio reattore. Ci sto lavorando Lucettina”
“Se non posso aprirti in due con le mie capacità speciali ti aprirò in due con una scimitarra !” il dio aveva camminato nervoso per tutta la stanza. Non c’erano finestre. C’erano solo degli altoparlanti, delle videocamere, una porticina minuscola su una parete e una botola ancora più piccola sul soffitto. “Ti stai godendo lo spettacolo Stark ?”
“Oh, ma lo spettacolo deve ancora cominciare ! Fiato alle trombe !” e aveva azionato il comando in modo che dal pavimento si levassero delle folate d’aria, aumentandole sempre più di intensità. Loki aveva strillato come un'aquila.
“Perché ti lamenti ? Ti sto solo asciugando !”
“Smettila ! Razza di schif ... !”
“Chiedimi scusa per la faccenda del cane e dei chilometri nudo e la smetto”
“L’unica cosa che ti fa essere arrabbiato con me è avermi visto baciare un altro !”
Tony aveva spento il mega asciugatore. “Significa che non intendi chiedermi scusa ?”
“Significa proprio questo. Sei patetico se pensi che basti così poco per piegarmi alla tua volontà”
“Lo sai che adesso somigli terribilmente a Napo Orso Capo ?”
“Non ho idea di chi sia, ma so che tu sei destinato a soccombere !”
“Devo toglierti mezzo voto. Non sei stato attento. Ho detto che lo spettacolo deve ancora cominciare. E ho detto che esistono due cose che bloccano la tua magia. Il mio genio assoluto è soltanto la prima. La seconda sono le tue emozioni. Tu hai bisogno di essere in pace con te stesso per poter usare i tuoi poteri per sterminare la gente”
“Io non sono mai in pace con me stesso, quindi non è assolutamente vero”
“Bugiardo. Lo sei quando mangi i tuoi adorati budini. Lo sei quando ti diverti. Lo sei quando ti senti al sicuro. Lo sei quando hai una folla inginocchiata davanti. Lo sei quando metti a disagio gli altri con la tua malizia ...”
“NON TENTARE DI PSICANALIZZARMI STARK !”
“Già sentita. Tornando a noi, dalle mie analisi tu sembri dimenticare di essere un mago quando sei in preda alla paura o alla disperazione”
“Cosa ti ha portato a questa conclusione ?”
“Mi chiedevo come mai ti fossi lasciato trattare in quel modo da Hulk. Avresti potuto smaterializzarti altrove, volare via, immobilizzarlo, rimpicciolirlo o che so altro, invece le hai prese come un punching ball. E l’altro giorno quando abbiamo incontrato Bruce al parco e tu hai provato a nasconderti dietro di me mi si è accesa una lampadina. Tu volevi scatenarlo contro di noi perché conoscevi la sua fama di mostro spacca-tutto. Tu ne sei terrorizzato. Hai provato a mantenere la tua facciata da “Io sono un dio !” facendo la voce grossa quando ce l’hai avuto davanti, ma oltre a quello non sei riuscito a combinare altro perché stavi letteralmente per fartela nei pantaloni. E lui ti ha smashato con estrema facilità”
“FANDONIE ! FALSITÀ ! FALLACIE !”
“E allora perché invece di cercare rifugio dietro di me non sei diventato invisibile ?”
“Il modo in cui decido di usare le mie capacità non è affare che ti riguarda !”
“Stai dicendo che Hulk non ti fa nessuna paura ?”
“Nessunissima !”
“D’accordo, allora lo faccio entrare così puoi dirlo direttamente a lui”
“HULK É QUI ?!?” aveva sussultato il dio senza paura rintanandosi in un angolo.
“Pare avere una gran voglia di continuare il discorso lasciato in sospeso”
“NO TI PREGO ! NO ! NO ! NOOO !”
“Potresti parlargli delle formiche”
“NON PUOI PERMETTERGLI DI METTERMI LE MANI ADDOSSO ! TI PREGO ! MANDALO VIA !”
“Tu mi stai pregando ? Tu, dio, stai pregando me, misero mortale ?”
“SÌ TI STO PREGANDO. PER FAVORE ... NON FARLO VENIRE QUI ! FARO’ IL BRAVO LO PROMETTO !”
Il genio era scoppiato a ridere. E l’alieno mezzo infartato aveva capito.
“Mi hai mentito ! Lui non c’è !”
“Volevo solo vedere la tua reazione all’idea che potesse passare a darti un salutino veloce. Coraggio, ora chiedimi scusa per ieri”
“SCORDATELO !”
“E allora procediamo” aveva sospirato il filantropo pigiando un pulsante. La portoncina sulla parete si era aperta e anche se aveva le dimensioni di una gattaiola a entrare nella stanza tramite essa non erano stati dei gatti, ma dei grossi ratti. Tony non aveva idea di dove e come Happy fosse riuscito a procurarseli, ma c’era riuscito in tempi da record.
Loki aveva cacciato un urlo che aveva reso Tony molto felice di averlo piazzato in una camera insonorizzata, poi aveva iniziato a cercare riparo, ma appurato che non c’era nessun mobile, nessuna finestra, nessuna sedia su cui salire aveva cercato di ritrovare il sangue freddo.
“Sono finti, esattamente come i tuoi doppioni ! Non ci casco di nuov ...” e si era fermato perché uno di loro gli era passato accanto strusciandosi sulla sua caviglia. “Oh dei ... sono veri !”
“Sì, sono veri. Che c’è, non sei contento ? Non eri tu a volere dei cuccioli ?”
“Cuccioli di cane o di gatto ! Non giganteschi topi puzzolenti !”
“Sembri spaventato”
“Non sono spaventa ... aaaaah tu che hai da annusare ? Quello è il mio piede ! MADREEEEEE !”
“Già non lo sembri affatto. Hai appena chiamato la mamma solo perché senti la sua mancanza”
“Io sento davvero la mancanza di Frigga e quando la sento è affar mi ... nooooo state indietro ! THOOOOOOR AIUTAMI !”
“Devi essere davvero in preda al panico per invocare l’aiuto del fratellone”
“Il mio non è panico, è disgusto ! E tu me la paghe ... iiiiiiih no andate via bestiacce ! Sciò !”
“Allora se non si tratta di paura puoi usare la magia per liberartene”
“Non c’era bisogno che me lo dicessi tu !”
“Sul serio ? A me pare che non ti sia nemmeno passato per l’anticamera del cervello”
Il mutaforma aveva preso una serie di respiri profondi, abbandonato il suo aspetto umanoide per diventare un enorme pitone (sempre ricoperto di vernice) e si era mangiato tutti i roditori nel giro di pochi minuti. Poi era strisciato in un cantuccio e aveva vomitato ... perché Tony avendo previsto questa sua mossa aveva badato bene di nutrire tutti quei sorci con del paté di olive. Ricordava che il suo allievo gli aveva detto di non riuscire a digerirle.
“Tu ... tu sei ... un sadico !” aveva ansimato Loki tornando al suo solito aspetto, conservando un po’ di colorito verdastro e accasciandosi con una mano sullo stomaco.
“Senti chi parla ! Passiamo oltre : sei pronto a chiedermi scusa adesso ?”
Il dio si era alzato e si era piazzato tutto impettito (e tutto nudo) davanti a una telecamera.
“MAI !”
“E allora divertiti con dei nuovi amichetti” e aveva premuto un altro tasto, aprendo la piccola botola sul soffitto che si trovava esattamente sopra la testa dell’ex serpente ... che si era ritrovato ricoperto di vermi. Loki aveva urlato ancor di più che non con i ratti, iniziando a correre in tondo e a strapparseli di dosso con delle unghiate che gli lasciavano dei segnacci rossi sulla pelle bianca e sbattendosi volontariamente contro i muri per ucciderli.
“Ma come ? Pensavo ti saresti trasformato in gallina per mangiare anche loro ...”
E lui si era trasformato, non in una gallina (aveva comunque una sua dignità da mantenere), ma in un falco ed era rimasto sospeso in volo dove i vermi non potevano raggiungerlo.
“Non potrai volare avanti e indietro per sempre Falchettino”
“CHIUDI IL BECCO !”
“Tra noi due sei tu ad avere un becco adesso. Chiedimi scusa !”
“Ho detto MAI !” e facendosi forza era sceso giù e aveva mangiato tutti i bacherozzi. Poi aveva zampettato nello stesso cantuccio di poco prima e aveva vomitato di nuovo.
Questa volta le olive non c’entravano. Era bastato il pensiero di aver appena mandato giù un centinaio di quei cosi viscidi a farlo rimettere come mai in vita sua.
Quando era tornato al suo aspetto non aveva nemmeno avuto le forze per rialzarsi.
“Lascia che mi riprenda Stark e poi ...”
“Ti riprenderai più tardi. Ora è il momento della lezione del giorno. Non avrai certo pensato che te ne esentassi, no ? Il tema della lezione di oggi è la musica. Ti farò ascoltare una bellissima composizione di Richard Wagner. L’ho scelta per il tema, parla degli dei nordici. Forse ci sei anche tu. C'è un nano che crea un anello che gli permetterebbe di dominare il mondo. Poi cicciano su dei e valchirie che glielo vogliono prendere, alcuni per regnare, altri per distruggerlo per sempre. Se il soggetto di piace ricordami di parlarti anche di Tolkien. Ci sono parecchie somiglianze ... ah si tratta della saga dei Nibelunghi e dura quindici ore. Mettiti comodo”
“TU VUOI FARMI RIMANERE QUI NUDO E SENZA MANGIARE PER QUINDICI ORE ?!?”
“La mia idea era quella. Non ti preoccupare, quando avrai finito troverai una bella cena abbondante ad attenderti. Ah e visto che non sono poi così sadico come credi prima di far partire la tetralogia dell’anello, che si chiama così perché composta di quattro parti e non perché sia tetra, anche se è tetra, ti allieto con uno dei più grandi successi midgardiani”
E dagli altoparlanti aveva iniziato a uscire a tutto volume una fastidiosa musichetta.
“In radio c’è un pulcino, in radio c’è un pulcino ... è il pulcino Pio, il pulcino Pio, il pulcino Pio, il pulcino Pio !”
“CHE COS’É QUESTO STRAZIO ?!?”
“Sei sordo ? Te l’ha appena detto ! É il pulcino Pio !”
“In radio c’è una gallina, in radio c’è una gallina ... e la gallina Co e il pulcino Pio e il pulcino Pio e il pulcino Pio”
“QUESTO SAREBBE UNO DEI PIU’ GRANDI SUCCESSI DI MIDGARD ?!?”
“Purtroppo sì”
“In radio c’è anche un gallo, in radio c’è anche un gallo ... e il gallo Corococò e la gallina Co e il pulcino Pio e il pulcino Pio ...”
Loki stava iniziando a rimpiangere Bragi e i suoi stornelli.
Arrivato al verso della capra era scoppiato in lacrime per l’esasperazione
“MA NON FINISCE MAI QUESTA LAGNA ?!? MUORI PULCINO PIO ! MUORI !”
Inutile dire che aveva salutato con gran gioia l’arrivo del trattore.
E Stark si era goduto tutte le sue espressioni incredule e disperate (perché forse sotto sotto un pochino sadico lo era) e prima di andarsene gli aveva detto
“Risuonerà altre dieci volte, così puoi imparare il testo”
“TU NON PUOI FARMI QUESTO !!!”
“In radio c’è un pulcino, in radio c’è un pulcino ... è il pulcino Pio, il pulcino Pio, il pulcino Pio, il pulcino Pio !”
“MUAAAAAAAAARGH !!!”
Placata la sete di vendetta e pieno di sonno (erano pur sempre le quattro di mattina e lui non aveva chiuso occhio) il mortale se n’era andato a letto, mentre il dio all’ennesimo “pio” si era perfino strappato una ciocca di capelli. Il testo lo aveva imparato. Non che fosse un testo particolarmente difficile del resto. Alla sesta ripetizione aveva iniziato a canticchiarla, vergognandosi da morire, ma non riuscendo a trattenersi. Alla settima gli era venuto da modificare le parole.
“Su Asgard c’è un vecchino, su Asgard c’è un vecchino ... è l’orbo Odino, è l’orbo Odino, è l’orbo Odino, è l’orbo Odino”
All’ottava non pensava più ai modi in cui uccidere Stark, ma ai modi in cui uccidere tutti i pulcini dei Nove Regni. Alla nona aveva supplicato il vuoto
“FATEMI MORIRE ! HULK DOVE SEI ? VIENI DA ME !”
Alla fine della decima e ultima aveva esultato come se avesse segnato il goal decisivo alla finale dei Mondiali. La musica di Wagner gli era piaciuta, ma non la sua durata.
Dopo le prime quattro ore si era messo a tempestare di pugni le pareti.
“NON NE POSSO PIU’ !!!”
Alle dieci piangeva in ginocchio “PIETA’ DI ME !!! TONY FAMMI USCIRE !!!”
Alle undici aveva messo da parte l’orgoglio “TI CHIEDO SCUSA ! MI HAI SENTITO ? SCUSA !”
No, il midgardiano non l’aveva sentito perché beatamente sprofondato nel mondo dei sogni.
Alle diciannove e trenta la musica era finita ... ed era finito praticamente anche Loki (che le aveva provate tutte per uscire dalla sua cella, ma sempre senza successo) che quando la porta si era automaticamente aperta non se n’era nemmeno accorto subito ed era rimasto a fissare il nulla raggomitolato in posizione fetale.
Si era alzato frastornato, era uscito ed era salito di sopra.
In camera aveva trovato un biglietto sul letto.
Penso di aver esagerato. Sono leggermente spiacente.
Ti ho preparato un bagno. Non uccidermi. Grazie
Lo aveva carbonizzato maledicendo tutti i geni miliardari playboy filantropi di sua conoscenza. Cioè uno solo.
“Oh anch’io forse sarò “leggermente spiacente” per quello che ti farò ! E se pensi che basti prepararmi un bagno per ...” aveva abbassato lo sguardo. Dei petali di rose rosse erano sul pavimento, quasi a volergli segnalare la strada. L’accappatoio era morbido e caldo. Al posto della fastidiosa luce al neon c’erano delle candele. La vasca era piena di schiuma proprio come piaceva a lui. E profumava di frutti di bosco !
Posati sul bordo si trovavano un libro e una scatola di cioccolatini con sopra un altro biglietto.
A tua scelta. Probabilmente penserai che sto cercando di comprarmi il tuo perdono, ma non è così, sto solo cercando di comprarmi il tuo perdono ... cavolo è vero !
Ti aspetto alle venti per la cena. Goditi il bagno, Sirenetto. SPLASH
E Loki era ancora offesissimo e aveva ancora voglia di spaccargli ogni singolo osso, ma a differenza dell’altro quel biglietto aveva deciso di conservarlo. Non sapeva il perché. E non sapeva nemmeno perché gli fosse venuto da sorridere.
Era entrato in acqua facendola diventare bluastra e si era sfregato via ogni segno di colore.
Aveva pure assaggiato la schiuma, non riuscendo a resistere alla tentazione.
E poi aveva divorato i cioccolatini per togliersi di bocca il gusto dei ratti, dei vermi e del vomito.
Stark gli aveva lasciato un morbido pigiama di seta blu scuro.
Lo avrebbe preferito nero o verde, ma non importava.
Lo aveva indossato rimirandosi allo specchio. Non gli stava poi così male.
Di colpo lo aveva preso il panico al pensiero di poter avere ancora degli esserini in testa ed era ritornato in bagno per lavarsi i capelli, risciacquandoseli almeno sette volte. Le venti in punto. Non c’era tempo per il balsamo e per la piastra.
Si era avvolto un asciugamano a mo’ di turbante ed era andato in cucina.
Il mortale era già lì, ma non aveva iniziato a mangiare. Era bello che lo avesse aspettato.
E anche se erano a casa, anche se stavano entrambi in pigiama (quello di Tony era nero), anche se stavano per cenare con semplice cibo da asporto, anche se avevano già mangiato insieme e anche se quella giornata era stata uno schifo per quel che riguardava il loro rapporto, si sentivano entrambi come se quello fosse una sorta di primo appuntamento.
Quando si erano visti si erano sorrisi l’un l’altro e non erano sorrisi falsi della serie
“Sorrido perché dopo ti rovino”, ma erano sorrisi veri, di quelli un po’ ebeti che si scambiano gli innamorati, perché ... beh perché erano innamorati.
Il miliardario gli era andato incontro
“Sei bellissimo ... cioè, lo sei sempre, anche ricoperto di vermi eri bellissimo”
“Grazie. Che c’è di buono ?”
“Solo piatti tedeschi in onore di Wagner. Sono perdonato ?”
“Giuri di non farmi ascoltare mai più “Il pulcino Pio” ?”
“Lo giuro”
“Allora ti perdono. Non ti ucciderò. Non stasera”
Stark si sentiva come se gli avessero tolto un peso dallo stomaco.
Aveva scostato una sedia “Prego si accomodi, Sua Altezza”
Loki aveva sbuffato, ma si era seduto senza dire niente.
Poi il Vendicatore si era chinato per spingerla verso il tavolo. Non c’era riuscito perché non aveva forza a sufficienza per muovere i duecentotrentotto chili dello jotun.
In un certo senso era vero che Loki era un falso magro …
Al terzo tentativo, rendendosi conto della figura ridicola che stava facendo, aveva deciso di arrendersi e stava per dichiarare forfait (una cosa che odiava), ma poi aveva sentito che la pelle dell’altro profumava di lamponi e lui adorava i lamponi e gli erano venuti un sacco di pensieri proibiti ... e gli aveva dato un bacio sulla guancia.
In quel momento il suo ospite aveva allungato un braccio per prendersi da bere.
Nel sentire le labbra del playboy sulla sua faccia si era bloccato come se l’avessero pietrificato.
Lentamente aveva girato il viso verso di lui. Voleva chiedergli “Ma che combini ?” però quando se l’era trovato di fronte non aveva detto nulla perché erano così vicini … e lui voleva solo … solo che Tony colmasse del tutto la distanza.
Tony voleva sparare una battuta per smorzare l’imbarazzo, però quando si era trovato di fronte la bocca socchiusa del principe in un modo che più invitante non si può non aveva detto nulla perché erano così vicini … e lui voleva solo …
Gli aveva afferrato il colletto del pigiama. Si era avvicinato un altro po’.
Il dio aveva chiuso gli occhi e inclinato il viso. Sentiva il suo battito accelerato.
Loki lo voleva ! Non si era sbagliato a interpretare i segnali ! Non lo stava prendendo in giro ! Loki lo voleva davvero !
*Tonino dai che ce n’è ! Stanotte si consuma !*
I loro nasi si erano sfiorati, avevano sentito i rispettivi respiri sulle labbra.
Di colpo il silenzio era stato rotto da “I’m simply the best/better than all the rest/better than anyone/anyone you ever met” il che non significa che lo spirito di Tina Turner avesse fatto irruzione in cucina. Quella era la suoneria del telefonino di Stark.
Questo aveva rovinato tutto. Il mago si era tirato indietro ficcandosi in bocca un pretzel, non prima di averlo invitato ad andare a rispondere perché poteva essere una chiamata importante.
Il genio aveva afferrato il telefono lanciando silenziose imprecazioni.
Sapeva già di chi doveva trattarsi.
Avrebbe scommesso tutto ciò che aveva che a chiamare fosse Boccoli d’oro.
E infatti era proprio lui. Quel suo cavolo di radar funzionava benissimo !
Forse vivere in simbiosi con Loki per un millennio aveva permesso al biondo di capire in quali momenti della giornata il suo fratellino sarebbe stato maggiormente eccitato e quindi di sapere in quali fasce orarie avrebbe “abbassato la guardia” ?
“MIO FRATELLO COME STAAAAAAAAAA ?!?”
*Quando arriverà il Ragnarok farò il tifo per il serpente*
“Sta bene”.
“Sono così sollevato ! E cosa stavate per fare ?”
Uomo di Ferro si era girato verso il tavolo … Loki era alle prese con un wurstel.
“Per Tesla !”
“Che c’è ? E’ successo qualcosa ? Lo hanno colpito ? Come sta ? Mio fratello come sta ?”
Aveva passato il telefono al piccolo di casa in modo che il grande potesse parlarci direttamente. Il moro aveva liquidato il biondo con poche frasi e gli aveva ripassato il telefono dopo aver chiuso la comunicazione, poi era tornato a ingozzarsi come se non ci fosse un domani, mentre il suo maestro si sedeva di fronte a lui e iniziava a cenare a sua volta.
“É vero che hai trasformato Thor in un ranocchio ?”
Era vero e Testa Gattosa gli aveva raccontato tutta la storia. Poi aveva chiesto “C’è anche il dolce ?” e che avesse ancora fame dopo tutto quello che si era pappato era allucinante.
“Sì, certo. Crema bavarese. Sei sicuro che non rischi di esplodere ?”
“Noi mangiamo molto di più di voi mortali perché spendiamo molte più energie”
“Guarda che se ti senti più a tuo agio con l’aspetto del tizio calvo e ciccione puoi tenerti quello”
“Perché dovrei sentirmi più a mio agio fingendomi un tizio calvo e ciccione ?”
“Perché ti fa sentire di più te stesso. Insomma perché corrisponde di più a ciò che sei”
“TI SEMBRO CALVO E CICCIONE STARK ?!?”
“É una domanda trabocchetto ? Ovvio che non lo sembri, visto che Odino ti ha incantato perché apparissi figo oltre misura !” (dannazione, forse aveva parlato troppo)
“Aspetta, tu credi che il vecchio mi abbia fatto un incantesimo dimagrante ?!?” ed era scoppiato a ridere prima di continuare “Ero un neonato lasciato a morire di fame quando Odino mi ha trovato, quindi su di me c’era ben poca ciccia da nascondere”
“Ma se questo non è il tuo vero aspetto e il tuo vero aspetto non è quello di un ciccione allora cosa nascondi ? Hai la coda ? La pelliccia ? Le squame ? Le branchie ?”
“Vorresti vedere come sono davvero ?”
Perché gli era uscita una domanda del genere ? Lui odiava il suo aspetto jotun !
“Sì ! Sì per piacere ! Fammi vedere ! Abracadabra ! Sim sala bim !”
“Solo lo Scrigno degli Antichi Inverni mi permette di contrastare la magia di Odino. É un artefatto che Padre custodiva nella sua Camera dei Tesori, una delle due cose che aveva rubato ai Giganti di Ghiaccio durante l’ultima guerra contro di loro”
“E l’altra che cos’era ? Oh … sei tu”
“Sono io. Ho usato lo Scrigno per congelare Heimdall, poi mi hanno costretto a riconsegnarlo …”
“Aspetta, hai appena detto che hai congelato qualcuno ? Sei come Elsa ?!?”
“Chi è Elsa ? Un nuovo Avenger ?”
Tony aveva riso “No, anche se potrebbe farci comodo. Sarebbe la donna ideale per Roger. Tra Ghiacciolini ci si intende. É il personaggio di un film, crea cose col ghiaccio. Criogenesi”
“É il potere che hanno i Giganti di Ghiaccio …”
“Quindi ho ragione, tu sai farlo ? Presto, fai apparire dei cubetti nel mio bicchiere !”
“… tutti tranne me. Te l’ho detto che sono difettoso”
“E Laufey ti ha abbandonato perché eri un nano o perché ha capito che non sapevi criogenizzare ?”
“Bella domanda. Non ne ho idea. A volte mi chiedo se ce ne sono altri come me. Ora lasciami finire. Mi hanno costretto a riconsegnare lo Scrigno e io l’ho fatto, ma quello che ho dato loro è soltanto una copia. Ho tenuto l’originale”
“Perché ti sei tenuto il Bauletto dei Vecchi Freddi ?”
“Scrigno degli Antichi Inverni. Perché appartiene di diritto al principe di Jotunheim, che sarei io”
“E lo hai qui con te ? Dov’è ? In camera tua ?”
Lo stregone aveva liberato spazio sul tavolo e fatto apparire lo Scrigno dalla sacca spaziale in cui lo aveva nascosto. Il cervellone era rimasto a bocca aperta.
“Ha lo stesso colore del Tesseract. Volevi quello perché te lo ricordava ?”
“Era stato Thanos a ordinarmi di prendere il Tesseract … NO COSA FAI ?!?” lo aveva sgridato colpendogli le dita con forza per allontanarle dallo Scrigno.
“Ahi ! Volevo solo toccarlo !”
“Per trasformarti per sempre in una statua di ghiaccio ?!? Solo uno jotun può toccarlo !”
“Per la faccenda che non sentite il freddo ?”
“Esatto” non era l’unica ragione, ma al mortale poteva bastare questa.
“Non sei cambiato di una virgola. Il Cofanetto dei Decrepiti Geloni dev'essere rotto”
“Succede solo se lo tocco”
“Cosa stai aspettando ? A te non può far male, lo hai appena detto”
“Io non mi piaccio quando sono in quella forma. Sono orribile”
“Prometto di non dire nulla. Bocca cucita” Loki gli aveva mollato un pizzicotto “Ahia ! Che ho detto di male ?”
“Ti ricordi i nani arrabbiati che volevano la mia testa ? Ecco, mi hanno cucito le labbra”
“Caspita i nani sono davvero tremendi dalle tue parti … ops, non volevo offenderti !”
“Non sono offeso. Quelli erano nani-nani, non hanno nulla a che spartire con me”
“Coraggio, tocca la Scatola Brividosa ! Fammi contento ... per piacere ?”
E sospirando come se stesse andando verso il patibolo il dio aveva toccato lo Scrigno, tenendo lo sguardo fisso sul mortale per cogliere la sua reazione … che era stata positiva oltre ogni previsione. Dopo averlo osservato per qualche secondo Tony si era alzato, aveva girato attorno al tavolo ed era poi tornato a piazzarsi di fronte a lui.
“Non c’è nessuna coda ! Sono un pochino deluso”
“Avanti, di’ ciò che pensi ! Dillo pure, tanto lo so di essere un mostro !”
“Questa è la bugia più grossa che tu possa mai dire. Sei bellissimo”
Loki si era staccato dallo Scrigno tornando ai suoi soliti colori.
La cosa aveva entusiasmato l’Avenger.
“Sai che c’è un istante in cui i tuoi occhi sono per metà di un colore e per metà di un altro ? Rifallo ! Ti prego rifallo !” e visto che il dio esitava, il midgardiano gli aveva preso le mani tra le sue e gliele aveva posate sullo Scrigno.
Il Burlone si era ricolorato di azzurro. Questa volta l’attenzione del mortale si era spostata sulle linee presenti sul viso del piccolo gigante.
“Quei segni hanno un qualche significato particolare ?”
“Ogni clan li ha diversi. Servono a capire a quale famiglia appartieni. E’ grazie a essi se so di essere figlio di Laufey”
“E li hai solo in volto o anche da altre parti ?”
“Non lo so. Non mi sono mai visto nudo quando ho questo aspetto”
“Vuoi che controlli io ?”
Non riusciva a credere di averlo detto. Sapeva di essere sfacciato, ma non lo era mai stato tanto.
Il volto dello jotun aveva assunto una tonalità più accesa.
“Tu sei l’unico a cui permetterei di effettuare un controllo simile, Anthony”
“E adesso saresti disponibile a subire un’ispezione del genere ?”
Il dio non ci aveva pensato nemmeno un millesimo di secondo prima di rispondere.
“Sì”
Una parolina così corta eppure così importante e così desiderata dalle orecchie del midgardiano.
Loki aveva appena detto di sì. Loki gli aveva appena detto di sì.
Loki gli aveva appena detto di volersi spogliare per lui, anzi, di voler essere spogliato da lui visto che non poteva togliere le mani dallo scrigno senza tornare al suo aspetto asgardiano.
Tony aveva abbassato gli occhi verso le loro mani.
Quelle di Loki erano posate sullo Scrigno e le sue erano posate sopra a quelle di Loki.
“Ne sei sicuro ?”
“Solo se è ciò che vuoi davvero ... perché io lo vorrei davvero tanto”
Loki si era sporto in avanti chiudendo gli occhi.
Stark si era alzato sulle punte dei piedi … non gli pareva possibile che finalmente …
*Tonino sta per partire la festona ! 3 2 1 …*
“I’m simply the best/better than all the rest/better than anyone/anyone you ever met”
“MUAAAAAAAAARGH !!!” avevano urlato in coro mentre il mortale afferrava il telefonino con furia omicida.
“STARK COS’É QUESTA STORIA CHE TI HANNO BECCATO A GIRARTENE NUDO PER NEW YORK ?!?”
Il caro vecchio Nick. Aveva provato a interrompere la chiamata, ma non c’era stato verso.
Quando il direttore voleva fargli la predica (cioè sempre) non poteva buttargli giù il telefono di colpo. Dodici minuti più tardi, quandose ne era finalmente liberato, lo Scrigno era sparito dal tavolo e Loki era sparito dalla cucina. Tony era corso in bagno a “sfogarsi”.
E anche a lavarsi i denti.
Tornato di là aveva visto il dio, nella sua versione dagli occhi verdi, in piedi davanti alla vetrinetta dei dvd e aveva pensato che forse la partita non fosse ancora chiusa. Poteva mostragli un film romantico. O direttamente un porno …
“Dov’è Elsa ?”
Tony era sbiancato, ma aveva afferrato la custodia.
“Tu non hai mai visto un cartone. Rimediamo. Siediti e “Let it go”, Locke”
Il mago aveva sollevato un sopracciglio, sedendosi sul divano e aspettando che il film cominciasse. Dopo dieci secondi ne era rimasto affascinato.
“Sono disegni che si muovono ! Quanti ce ne sono voluti per farlo ?”
“Centinaia. No, migliaia”
Poi l’asgardiano aveva sentenziato “Quando eravamo piccoli Thor era proprio come Anna, veniva sempre a disturbarmi perché giocassi con lui e coi suoi amici guerrieri. A dire la verità ha continuato a farlo anche quando siamo cresciuti”
“Non avevo dubbi che tu ti saresti identificato con Elsa” aveva commentato Tony.
Il culmine però c’era stato durante la scena più famosa, quella in cui la protagonista crea il suo castello. Quando la bionda si era cambiata d’abito Loki era sbottato “Ma guarda te che razza di diva ! Chi si crede di essere questa frigidona ?!?” a Tony erano caduti per terra i popcorn.
“Io sono cinquantamila volte meglio ! Guarda e impara Trecciolina !” si era alzato e non potendosi levare una coroncina come lei si era tolto l’asciugamano dalla testa, poi aveva fatto una piroetta mentre sbrilluccicava da capo a piedi per ritrovarsi vestito con la sua armatura, elmo compreso. Il tutto cantando la canzoncina che aveva memorizzato all’istante. Stavolta dal divano era caduto direttamente Tony.
Non pensava che uno degli esseri magici più potenti potesse sentirsi in competizione con la principessa di un cartone.
“CHE HAI DA RIDERE ? NON PENSI CHE IO SIA MEGLIO DI LEI ?!?”
“Certo che lo penso !” lo aveva rassicurato per poi tornare a spanciarsi.
Alla fine del film i giudizi dell’E.T. erano stati : “Anna è stupida. Come ci si può voler sposare con uno appena incontrato ? Elsa è stupida. Ha dimenticato di creare i mobili ! Kristoff è stupido. Parla con una renna ! I Troll sono stupidi. Hanno fatto perdere loro tempo prezioso con quell’insulsa coreografia ! Il vecchietto è stupido. Hai visto come balla ? Sven è stupido. Voleva mangiare delle stalattiti ! Hans è stupido. Non è riuscito a tenere Elsa rinchiusa !“
“Quindi per te sono tutti stupidi”
“No. Salvo Olaf. Lui è l’unico personaggio intelligente”
“Ah tu dici ? Sei sicuro ?”
“Sicurissimo. Ha usato la carota per aprire la porta. E’ un genio”
Tony aveva finto di dover andare a lavarsi le mani.
Una volta in cucina si era premuto uno strofinaccio sulla bocca in modo che in soggiorno Loki non sentisse le sue risate.
Quando era tornato di là era stato accolto da un “Possiamo guardarne un altro ? É la mia richiesta del giorno”
Gli piacevano i cartoni animati. Non lo avrebbe mai detto.
“Certo. Stavolta scegli tu”
Il dio aveva afferrato la custodia della “Bella Addormentata” rigirandosela tra le mani.
“Questo di cosa parla ?”
“Di un principe che salva una principessa con un bacio”
“Bleah ... e questo qui ?” aveva chiesto indicando “Biancaneve”.
“Di un principe che salva una principessa con un bacio”
“Caspita voi midgardiani non avete molta fantasia ! Oh questo lo conosco ! Ma che c’entra Pegaso con Ercole ?”
“Te l’ho detto che a volte le storie non sono seguite fedelmente. Vuoi vederlo ?”
“No. Dopo quindici ore di Wagner non voglio più saperne di dei per oggi !”
Tony era riscoppiato a ridere prima di riuscire a trattenersi ... e stavolta Loki aveva riso con lui.
Poi “Questo mi ispira !” aveva proclamato prendendo “Il re leone”.
Il miliardario aveva inserito il dvd e si erano rimessi sul divano a guardare Simba e company.
Durante la scena in cui mamma leonessa “fa il bagnetto” al suo leoncino allo jotun era scappato un singhiozzo. Stark si era girato verso di lui per domandargli se voleva un bicchiere d’acqua ed era rimasto sconvolto.
C’era una lacrima che scendeva sul viso dell’altrimenti imperturbabile mago.
Si era commosso ? Per un cartone animato ?
“Io non sono una femminuccia ! É solo che mi bruciano gli occhi !” aveva sentenziato quest’ultimo piuttosto seccato rendendosi conto di essere sotto osservazione e poi con tono diverso aveva aggiunto “Mi ricorda il mio Fefé. Anche lui era piccolo, peloso e non voleva mai che lo lavassi ...” altro singhiozzo. Il filantropo aveva messo in pausa la pellicola.
“Lo lavavi leccandolo anche tu ?”
“Ma che stai dicendo ?!? No !”
“Ti mancano i tuoi figli vero ?”
“Sai mantenere un segreto ?”
“Lo so mantenere”
“Sì. Moltissimo”
Tony lo aveva stretto a sé gridando “UN CALDO ABBRACCIO !!!”
“Uomo di Ferro sapresti mantenere un altro segreto ?”
“Certo che sì”
“I miei figli mi mancano, ma li porto sempre con me”
“Vuoi dire che li hai nel tuo cuore ? Oh è una cosa dolcissima !”
“Non esattamente nel cuore ...” aveva posato l’elmo sul tavolinetto e con la magia aveva tolto il corno destro. Da esso erano uscite delle cose che aveva subito illustrato.
“Crini di Sleipnir, dentini da latte erano di Hela, pelle della prima muta di Jormungand e cordina fatta degli stessi materiali con cui hanno realizzato quella di Fenrir”
La curiosità dell’inventore era andata subito su quest’ultima. “Di che materiali si tratta ?”
“Rumore del passo del gatto, barba di donna, radici di roccia, latte d’uccello, respiro di pesce e tendini d’orso”
“Ok ...” aveva biscicato non convinto.
Il dio aveva rimesso tutto nel corno e lo aveva riattaccato all’elmo.
“Ti andrebbe di sentirli ?”
“Puoi comunicare con loro ?”
“No, ma ho registrato alcuni loro messaggi per me. Ascolta” e aveva staccato il corno sinistro posandoglielo sull’orecchio. Era un pochino come sentire le onde del mare da una conchiglia. Solo che quelle che sentiva non erano onde del mare, ma sibili parecchio concitati. “Perdona il linguaggio. Ti assicuro che Jormy è un tipo a posto, parolacce a parte”
Il Vendicatore non aveva capito nulla di quello che la Serpe aveva detto, ma aveva sorriso.
Poi aveva dovuto staccarsi dal corno perché erano partiti una serie di ululati a tutto volume.
“Questo è Fenrir. Gli piace farsi notare. É così esibizionista ... chissà da chi ha preso”
Stark l’aveva fissato per cogliere tracce di autoironia, ma Loki era serissimo.
Erano seguiti una serie di nitriti e infine l’unico messaggio che il mortale era riuscito a decifrare perché detto dalla flebile vocina di una bimba “Ti voglio bene ! Ti voglio tanto bene !”
“Hela è davvero un amo ...” non aveva concluso la frase perché la vocina era diventata di colpo una voce cavernosa “RICORDATI CHE DEVI MORIRE MALEDETTO BASTARDO ! MORIRETE TUTTI BRUTTI SCHIFOSI ! INGINOCCHIATEVI !” ed era partita una risata satanica che gli aveva fatto accapponare la pelle. Aveva restituito il corno un tantino sconvolto.
“Mia figlia ha due lati sia fisicamente sia caratterialmente. Però sì, hai ragione, è un amore”
Tony non aveva ribattuto nulla sulla figlioletta bipolare/psicopatica.
Ogni famiglia ha la sua pecora nera.
Continuava a pensare che fosse una cosa dolcissima che il dio si portasse dietro dei ricordini e le voci dei suoi pargoli. Gli piaceva aver scoperto questo suo aspetto sentimentale (anche se non glielo avrebbe mai detto per non rischiare la vita) e si sentiva a disagio per averlo preso in giro per quell’elmo ora che sapeva la verità.
Imbarazzato aveva schiacciato play e lasciato che il film ripartisse.
Aveva dovuto spiegargli che Mufasa era morto e non semplicemente sprofondato nel Sacro Sonno di Mufasa. Loki aveva estratto un piccolo diario di pelle nera e una piuma d’oca magicamente inchiostrata e aveva annotato in fondo alla lista dal titolo “Metodi per eliminare il vecchiaccio” :
Numero 285. Branco di gnu. (Allearsi con le iene ?)
Vedendo Timon e Pumba aveva gridato “MA SONO FANDRAL E VOLSTAGG !!!”
La scena in cui mangiano i vermi gli aveva ricordato che li aveva mangiati anche lui e stava per ridare di stomaco.
Per fortuna il terrestre era corso a prendergli una vaschetta di gelato.
Non era un budino, ma era delizioso lo stesso.
Vedendo la parte in cui il facocero resta incastrato aveva sghignazzato
“Sì, è successo anche a Volstagg ! E’ proprio lui !”
Ed era arrivato il momento romantico tra Simba e Nala.
Tony si era teso. Forse quell’atmosfera avrebbe contagiato il suo allievo e ...
“Accidenti che noia melensa ! Non è possibile saltare questo pezzo sdolcinato ?”
... o forse no. Aveva premuto l’avanti veloce. Finito il “Re leone” si era alzato, lo aveva tolto dal lettore, rimesso nella sua custodia e infilato la suddetta al suo posto tra le altre.
Il tutto mentre Loki ripigliava il suo diario e aggiungeva alla sua lista :
Numero 286. Gettarlo da una rupe. Assicurarsi che sotto ci sia un incendio.
(Allearsi con le iene ?)
Quando il filantropo si era riseduto accanto all’alieno gli era venuto in mente che forse quelle non erano state ore perse, ma che il detto alieno poteva aver imparato qualcosa da quelle storie. Dopotutto hanno una morale.
“Ciò che hai appena visto ti ha illuminato su qualche aspetto della vita ?”
“Sì. Mi ha fatto capire che devo allearmi con le iene”
L’Avenger non aveva capito, ma aveva lasciato perdere, afferrando il telecomando e mettendo il canale su cui trasmettevano i listini della Borsa.
Stavano giusto mostrando gli andamenti delle sue azioni.
“Buonanotte Piccolo Cer ... ehm ‘notte Lo”
“Ti spiace se resto qui ?”
“Non pensavo ti interessasse il mercato finanziario”
“Non mi interessa infatti. Che cos’è ?”
“Te lo spiego un’altra volta. Ora sono stanco”
“Lo sono anch’io. Allora posso restare ?”
“Puoi restare” e sentendo queste parole Loki era tornato a indossare il pigiama, aveva preso una coperta e piegatala a mo’ di cuscino si era sdraiato posandogli la testa in grembo e dopo un “Grazie. ‘Notte To” si era addormentato all’istante.
*Tonino stai giù o rischiamo di sfondargli un orecchio !*
Dopo circa venti secondi Tony aveva smesso di avere anche soltanto una vaga idea di quello che stessero dicendo alla tv. Stava accarezzando il bell’addormentato come quest’ultimo aveva accarezzato lui quando era Starki. Poi aveva chiuso gli occhi "per riposarli un attimo soltanto" ... ed era sceso a sua volta tra le braccia di Morfeo.
Parecchi minuti dopo lo jotun si era svegliato. Per quanto fosse bello stare rannicchiato addosso al mortale quella posizione era piuttosto scomoda e gli mancava il suo bel materasso morbido.
Aveva osservato il suo maestro dormire. Doveva stare scomodo anche lui messo così.
Lo avrebbe portato a letto. Era quello che voleva fin dal principio, no ?
E quando lui voleva qualcosa ... sì insomma avete capito.
Lo aveva tirato giù dal divano, adagiandolo sul pavimento, gli aveva afferrato le caviglie e lo aveva trascinato fino alla sua camera come un bambino che tira una slitta su per la salita innevata per fare un secondo giro. Le spalle e la testa del terrestre avevano sbattuto contro tutti gli spigoli della torre, ma lui non si era svegliato.
L’asgardiano avrebbe potuto portarlo in camera tenendolo in braccio, ma aveva pensato che l’umano non se lo meritava per via della faccenda dei vermi e che inoltre in quel modo lui si sarebbe divertito di più.
“Fra stelle e plenilunio c’è un’aria di magia ...” aveva canticchiato issandolo sul letto.
“Sogni d’oro, microbo”
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