mercoledì 19 giugno 2024

La lunga attesa - Il budino, ossia la via più breve per conquistare uno jotun

 New York, mercoledì


BUUUUUUUDIIIIIIIIIINIIIIIIIIIIIIII !!!”

L’urlo di Loki lo aveva svegliato di soprassalto. Aveva fissato la sveglia. Erano le sei.

Si era rigirato dall’altra parte ficcandosi il cuscino sulla testa.

Perché quel pazzo si metteva a urlare “Budini” alle sei del mattino ? 

Uhm, forse perché era pazzo.

“BU-DI-NI ! BU-DI-NI ! BU-DI-NI !”

Sembrava stesse facendo il tifo per la squadra del cuore.

Un cuscino solo non bastava per non sentirlo. Ne aveva preso un altro.

E poi qualcuno (chissà chi visto che c’erano solo loro due in casa) aveva buttato giù la porta, era salito sul letto, gli aveva tolto di dosso i cuscini, gli si era messo a cavalcioni e afferrandolo per il collo l’aveva strapazzato forte gridando

“SVEGLIATI ANTHONY ! É TUTTA LA MATTINA CHE BUDINIZZO !”

“Tu  è tutta la mattina che fai cosa ? Non credo che il verbo “budinizzare” esista”

“Non esiste ? Oh siete davvero una razza arretrata ...”

Tony avrebbe dovuto replicare a tale insulto, ma erano le sei e prima delle nove non gli sarebbero mai venute delle risposte sarcastiche perché il suo cervello era ancora nel mondo dei sogni e in più sapeva che era meglio stare zitto che rispondere a tono col rischio di far incavolare il budinizzatore. Inoltre il dio lo aveva detto sorridendo e quando gli sorrideva in quel modo Tony davvero perdeva tutte le parole. Il che era strano per un logorroico come lui.

“Mi sono alzato presto e ho preparato dei budini. Nei tuoi non ho messo il ketchup”

“Grazie, lo apprezzo molto”

E c’era un’altra cosa che apprezzava molto : Loki era sul suo letto.

Ok tecnicamente stava sopra le coperte e non sotto, ma era lì. Esisteva la possibilità che potesse convincerlo a rimettersi a dormire infilandosi al calduccio accanto a lui ?

“Senti Lo, sono le sei ...”

“Il momento migliore per dare il benvenuto al nuovo giorno ! Su alzati pigrone, dobbiamo salire sul tetto per salutare il sole come si deve !”

Al midgardiano non era sfuggito l’inconfondibile rumore fuori dalla finestra.

“Sta piovendo. Il sole non c’è”

“Non si fa vedere perché prima pretende gli omaggi dei propri sudditi !”

Il genio non aveva nemmeno avuto il tempo di pensare che il suo ospite doveva aver avuto una ricaduta in “Sonounopossumlandia” che era stato sollevato di peso e portato sul tetto dal Burlone, che lo reggeva sulle spalle come se fosse la sua nuova sciarpa fashion. 

E Hulk l’aveva chiamato “gracile” !

Loki lo aveva deposto a terra senza tante cerimonie. 

Non stava piovendo. Stava diluviando. Aveva visto le previsioni prima di addormentarsi, la giornata sarebbe stata orrenda dal punto di vista metereologico.

Di portare il fallito conquistatore di Midgard a spasso non se ne parlava.

“Dai saluta il sole, Anthony !”

“Ciao sole, vedi di tornare presto. Ci manchi” aveva detto il Vendicatore correndo a cercare rifugio all’interno. Una mano lo aveva preso per il collo della maglietta e ritrascinato fuori.

“Salutalo come si deve !”

Aveva maledetto con tutto se stesso di averlo introdotto allo yoga.

Non poteva parlargli di altre cose indiane come ad esempio gli incantatori di serpenti o i fachiri ?

O le mucche sacre e i matrimoni combinati ?

Chissà come avrebbe reagito sentendolo parlare di matrimoni ... di matrimoni indiani eh !

“Io temo di non ricordare come si deve salutarlo” aveva ammesso tremando dal freddo sperando gli facesse la grazia di mollarlo permettendogli di tornare sotto il riparo di un tetto. 

Speranza vana.

“Allora è un bene che io sia stato attento durante la lezione di ieri. Ripeti i miei gesti”

La posizione di partenza era facile. Tony l'aveva copiata senza difficoltà. 

Poi Loki si era toccato i piedi con le mani e lì Tony aveva incontrato dei problemi, non perché non fosse a sua volta in grado di farlo, ma perché vederlo piegato così davanti a lui gli aveva suscitato pensieri che non avevano nulla a che vedere con il rendere omaggio al sole. 

Il dio aveva proseguito la sequenza mettendosi a quattro zampe. Il che era stato ancora peggio.

*Pensa al sole Tony, pensa al sole !”* si era ripetuto a mo’ di mantra il filantropo.

“Anthony sei un pochino indietro, sicuro di vedere bene quello che sto facendo da lì ?”

“É solo che ci metto un po’ a ingranare” aveva bofonchiato, ma il dio non l’aveva sentito per colpa della pioggia e dopo aver tirato il sedere verso l’alto (perché a quanto pare bisognava salutare il sole mostrandogli le chiappe) aveva ripetuto “Lo vedi bene ? Dimmi lo vedi bene ?”

“Oh altroché, lo vedo benissimo” aveva risposto il playboy riferendosi al divino posteriore.

A saluto concluso stava per sgattaiolare via, ma era stato bloccato di nuovo.

“Va ripetuto tre volte”

“Ripetuto tre volte ? E perché ? Il sole è forse sordo ?” (in realtà gli era piaciuto assai che quella roba dovesse essere ripetuta tre volte, perché così aveva avuto modo di vederla eseguita da quel gran pezzo di manzo per tre volte. Aveva gioito con tutto se stesso per averlo introdotto allo yoga. E per i suoi pantaloncini aderenti).

“Dovresti girare un video di aerobica come Jane Fonda” gli era sfuggito in cucina.

“Ma le midgardiane si chiamano tutte “Jane” ?” era stata la risposta/domanda dello stregone.

Stava per rispondere, ma gli erano scappati una serie di starnuti.

Loki gli aveva posato le mani sulle braccia e si era ritrovato di colpo asciutto. 

Era meglio di un phon.

Aveva iniziato a mangiare uno dei ventisette budini. Era squisito. Il proprietario del didietro più bello dei Nove Mondi ne stava mangiando uno dei suoi (col ketchup). A differenza sua era ancora zuppo. I capelli bagnati formavano dei riccioli sulle sue spalle e la maglietta aderiva perfettamente al suo fisico tant’è che era come se non ce l’avesse affatto.

*Pensa al budino Tony ! Pensa al budino !*

“Sembri ancora affamato. Assaggiane un altro”

*Non è un budino che vorrei assaggiare ...* ma ne aveva accettato volentieri un secondo.

“Potresti prenderti un malanno se resti così” gli aveva detto per non pensare ai suoi addominali.

“Io non mi ammalo mai”

“Significa che quando andavi a scuola non potevi assentarti con la scusa di un raffreddore ?”

“A me piaceva andare a scuola. Perché avrei dovuto fare delle assenze ?”

“Lasciamo perdere. Non hai nemmeno freddo ?”

“Sono un Gigante di Ghiaccio. Potrei correre nudo tra le nevi perenni dell’Everest e non avvertirei nulla. Non patisco nemmeno il caldo anche se so riconoscere la differenza”

Il terrestre se l’era immaginato mentre scalava nudo una vetta da ottomila metri. 

Aveva rischiato di strozzarsi col budino.

“Perdona la franchezza, ma in quanto Gigante non dovresti essere ... gigante ?”

“Sono più alto di te”

“Ed essere più alti di me basta per poter essere definiti dei giganti ?”

“Di solito i Giganti di Ghiaccio più bassi sono alti tre metri. I più alti possono arrivare ai quindici”

“Quindi tu sei più basso del Gigante più basso ?”

“Sono difettoso. Sono stato abbandonato perché Laufey non poteva sopportare che il suo popolo sapesse che gli era nato un nano. É questo ciò che sono per la mia gente. Un nano”

“Che mi venga un colpo se non sei il nano più affascinante che io abbia mai conosciuto !”

Il nano si era impettito su tutti i suoi “miseri” centoottantasette centimetri e lo aveva ringraziato del complimento, mentre afferrava quello che doveva essere il suo sesto budino in cinque minuti e si appollaiava sul bancone.

“E non ti da fastidio non avere addosso dei vestiti asciutti ?”

“Per niente. Adoro essere tutto bagnato” aveva mormorato leccando lentamente il cucchiaino.

Un’uscita simile pronunciata in quel modo era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso o meglio era stato ciò che aveva risvegliato mini Tony dal suo letargo. 

Il Tony grande era scattato a sua volta sull’attenti.

“Devo andare in bagno !”

“Non finisci il tuo budino ?”

“Basta così. Sono deliziosi, ma se continuo a mangiarne rischio di scoppiare. Finiscilo pure tu”

“Mi stai cedendo il tuo budino ? Sei sicuro ?” aveva chiesto incredula la divinità nella sua cucina.

“Sicurissimo. É tutto tuo”

Stava per lasciare la stanza (coprendosi il davanti del pigiama con le mani) quando Loki era sceso dal bancone e gli aveva gettato le braccia al collo strillando felice “DU GJØR MEG SÅ  KÅT !”

“Come dici ?”

“JEG VIL AT DU ! PÅ DENNE TABELLEN !”

“Scusa, non ti capisco”

“JEG FÅR IKKE BEGEISTRET SÅ I ÅRHUNDRER !”

E dopo quella Tony aveva avvertito qualcosa premere contro di lui. 

Mini Loki. Che tutto era fuorché mini.

Il suo proprietario si era staccato da lui in fretta. Sembrava uscire da una specie di trance.

“Mi hai appena detto cose sozze in norvegese ?”

“Uh devo andare in bagno anch’io !” aveva esclamato il dio, scomparendo in un bagliore verde.

Stark aveva però fatto in tempo a notarne il viso. 

Aveva una sfumatura rossa che non gli aveva mai visto.

Gli donava, ma a essere onesti gli donava tutto ...


 Si erano rivisti solo verso le dieci. E le guance del Vero Potere continuavano a essere paonazze.

“Cominciavo a temere che mi avresti evitato per tutto il giorno”

“Perché avrei dovuto evitarti ?”

“Per via di quello che è successo in cu ...”

“Di che parla la lezione di oggi, maestro ?” lo aveva interrotto il suo allievo accomodandosi.

Voleva fingere che non fosse successo nulla. 

Il midgardiano, che sperava di approfondire la cosa, era rimasto deluso. 

“Che ne è del do ut des ? Non mi chiedi nulla in cambio ?”

“Pensavo di chiedertelo dopo”

“No. Facciamolo qui, ora, subito !” aveva risposto sedendosi al suo fianco e godendo nel vederlo sbarrare gli occhi, non di terrore o di sorpresa, ma di folle desiderio nei suoi confronti. 

Loki lo voleva. Su questo ormai Tony non aveva più dubbi.

E se avesse ultimato la lezione sull’India parlandogli del kamasutra ?

Più tardi avrebbe potuto interrogarlo per dargli dei voti sulla teoria ... e sulla pratica.

“D'accordo, facciamolo subito. Ecco la mia richiesta di oggi : voglio tenerlo in mano !”

Tony era quasi scivolato giù sul pavimento.

“Scusa, puoi ripetere per favore ?”

“Voglio tenere il tuo affare in mano. Solo per pochi secondi. Giusto per sentire com’è al tatto”

“E come pensi che sia ? Abrasivo ? Mosaicato ? Gelatinoso ?”

“No, immagino sia caldo e piacevole. Ma immaginare è diverso da provare”

“Lo è parecchio. E dopo che l’avrai provato una volta, non potrai più farne a meno”

“Stai dicendo che toccarti l’aggeggio crea dipendenza ?”

“Perché lo chiami “affare” e “aggeggio” ?”

“Non conosco il suo nome in midgardiano. Né in altre lingue se è per questo"

"Questo è assurdo, dovete pur aver un nome con cui chiamarlo in quel di Asgard !"

"Su Asgard non ne ho mai visto uno, nè da altre parti. Per questo il tuo mi incuriosisce”

Il playboy era rimasto di sasso. Aveva appena ammesso di essere ... il dio più malizioso e sexy della galassia era ... ? Si era figurato Thor che irrompeva nella torre minacciando di staccargli la testa (o che gliela staccava direttamente) perché aveva privato il suo fratellino della sua virtù. Si era allontanato da lui un altro po’.

“É un problema per te che io sia così inesperto in materia ?” 

Loki lo stava fissando con sguardo da cucciolo.

“No, non lo è. Ognuno ha i suoi tempi per certe cose”

“Allora mentre lo tengo tu potrai dirmi tutto ciò che c’è da sapere al riguardo”

“Io non credo sia una buona idea che tu me lo tenga”

“Temi che possa rompertelo ? Guarda che so dosare la mia forza !”

A quello Stark non aveva davvero pensato. Con la sua forza Piccolo Cervo avrebbe potuto sbriciolarglielo come fosse una fetta biscottata solo sfiorandoglielo. 

Aveva incrociato le gambe.

“Non è per quello ... non solo almeno. Sono più preoccupato per la reazione di tuo fratello”

“Credo che ne sarebbe entusiasta”

“Thor sarebbe felice di sapere che ti ho permesso di toccare il mio “aggeggio” ?!?”

“Sì, mi dice devo smetterla di vivere sui libri e sperimentare la realtà toccandola con mano !

Ah il biondone aveva educato il fratellino dicendogli così ? 

E allora come osava lamentarsi del fatto che fosse malizioso ?!?

“Non pensavo che ti avesse dato tali insegnamenti ...”

“Insomma Anthony me lo dai o no ? Io lo voglio !”

Loki era il vergine meno timido che avesse mai visto. Non che ne avesse incontrati molti.

Meglio per entrambi, significava che avrebbe imparato in fretta.

Si era alzato e aveva iniziato a sbottonarsi i jeans.

“E va bene se proprio non riesci più ad aspettare ...”

“COSA DIAMINE STAI FACENDO ?!?” aveva strepitato il suo studente tirandogli un cuscino.

“Mi levo i pantaloni”

“Questo lo vedo ! Perché ti levi i pantaloni ?”

“Vuoi toccarlo attraverso la stoffa ? Il denim è piuttosto ruvido però”

“Dovresti levarti la maglia, non i pantaloni !”

“Aspetta ... non stavi parlando del mio ... ma allora a che ti stavi riferendo ?”

“SECONDO TE A COSA MI STAVO RIFERENDO ?!?”

“Meglio che tu non lo sappia”

“Credo di averne un’idea abbastanza chiara” aveva sospirato Loki e puntato il dito contro il suo petto aveva chiarito il malinteso “Voglio tenere quello ! Il robo sbrilluccicoso !”

“Il mio reattore arc ?”

“Si chiama così ? Sì, voglio tenere in mano il tuo reattore arc”

“Non puoi osservarlo e basta ? In fondo è solo una scatolina con dei fili e delle lucette ...”

“Dammelo qui, ora, subito !” il tono non ammetteva repliche.

Si era messo a petto nudo e il dio aveva iniziato a percorrere i bordi del reattore con le dita.

“Sei nato con questo ?”

“No, l’ho costruito da solo. Dopotutto sono un genio” stava sudando per la fifa.

“Toglitelo e dammelo !”

Aveva esitato, ma lo sguardo del dio non prometteva niente di buono nel caso avesse disubbedito e così aveva estratto il reattore dalla sua base e gliel’aveva passato. Tanto, morto per morto ... Loki se lo era rigirato tra le mani curioso, chiedendogli spiegazioni sul suo funzionamento, sui materiali di cui era composto, se conosceva altri midgardiani dotati di un reattore come il suo e quanti ne avesse realizzati. Poi gli aveva chiesto di raccontargli che cosa era successo nella sua vita per farlo passare da mortale normale a mortale con un pezzo di metallo nel corpo.

Tony gli aveva raccontato del suo rapimento in Afghanistan, respirando a fatica.

“E per ... un po' ... ho ... avuto pau ... paura delle grotte ... e dell’ac ... dell’acqua” 

“Secondo te come mai questo coso ha respinto la magia del mio scettro ?”

“Anco ... ancora ... ti ... ti ... rode per non ess ... ere riuscito a soggio ... garmi eh ?”

“NON MI RODE AFFATTO ! IL MIO É SEMPLICE INTERESSE !”

“Ah ah ah ... non so … sono stu ... stu ... stupi ...do Rock of Age … Ages !”

“Cominci a sembrarlo. Perché parli in questa maniera ?”

 “Sto ... sto schia ... schiattando. Atta .. attacco cardi ... cardia ...”

“STAI DICENDO CHE SENZA QUESTO REATTORE NON PUOI VIVERE ?”

“Esa ... esatto. La mia ... vita ... è nelle tue ... ma ... ma... mani”

“E SI PUO’ SAPERE PERCHE’ ME LO HAI DATO SAPENDO DI RISCHIARE TANTO ?”

“Perché ... hai ... delle ma ... mani molto ... be ... belle e anche tu ... tutto il resto ... di te ... è mol ... molto be ... bello” e si era accasciato come un sacco vuoto.

Loki lo aveva fissato sconvolto. Lo aveva ucciso ! 

No, era Tony che si era lasciato uccidere.

E per quale motivo ? Perché gli piacevano le sue mani. Che motivo stupido per morire.

Il loro periodo insieme era durato meno di tre giorni. 

Non lo aveva nemmeno baciato per ringraziarlo di averlo tratto d'impaccio inventandosi su due piedi l'identità di Lars per proteggerlo da Banner e quello osava morire !

Non aveva idea di cosa fare adesso che era rimasto alla torre da solo. Avrebbe dovuto informare qualcuno perché il corpo di Tony venisse portato via oppure avrebbe potuto chiamare Thor spiegandogli cos’era successo. Suo fratello lo avrebbe accusato di aver strappato il reattore a Uomo di Metallo con la forza o con l’inganno.

Di certo non lo avrebbe più voluto in veste di suo successore come Protettore di Midgard.

E l’omicidio di Stark lo avrebbe portato a perdere la sua meravigliosa testa.

Scappare. Ecco quello che doveva fare. Scappare prima che la gente scoprisse il fattaccio.

Era quello che faceva da secoli : combinava guai e poi si dava alla macchia.

Peccato che un beota biondo riuscisse sempre a ritrovarlo. 

Non aveva dubbi che lo avrebbe ritrovato anche a questo giro, solo che a differenza degli altri in cui alla fine lo aveva sempre perdonato, stavolta lo avrebbe personalmente scortato verso il patibolo. Forse avrebbe addirittura mollato il martello per impugnare direttamente lui la scure.

Tanto valeva restare lì il più a lungo possibile, fingendo fosse solo un brutto sogno. 

Tony era ancora caldo ...

“Io dicevo sul serio prima, quando ho detto che ti ...” TUMP

Aveva posato l’orecchio sul lato sinistro. TUMP

Debolissimo, ma c’era un battito. Poteva salvarlo !

“JARVIS ! DIMMI COSA DEVO FARE PER SALVARE STARK !”

“Come inizio le consiglio di rimettergli nel petto il reattore arc, Bel Fusto”

Loki si sarebbe preso a sberle per non esserci arrivato da solo.

Cinque secondi dopo aver rimesso al suo posto quell’arnese Tony aveva riaperto gli occhi e sbadigliato sonoramente. “Buongiorno di nuovo, dolcezza. Hai un aspetto orribile sai ?”

Il mago aveva risposto tirandogli uno schiaffo che per poco non gli aveva slogato la mascella.

“MAI PIU’ ! NON OSARE MAI PIÙ ...” e lo aveva baciato con foga.

Il neo-Lazzaro aveva ricambiato il bacio con altrettanta passione. Poi si erano fissati a lungo.

Era stato Loki a parlare per primo. 

“Perché il tuo maggiordomo virtuale mi ha chiamato “Bel Fusto” ?”

“Lo avevo impostato perché ti chiamasse signor Odinson o signor Laufeyson, ma mi sono ricordato che non vuoi essere chiamato in nessuno dei due modi e Bel Fusto è il primo che mi è venuto in mente. Possiamo cambiarlo se vuoi”

“No, mi piace. É bello essere apprezzati, anche se solo da un ammasso di circuiti”

“Ehi ti sei reso conto di avermi baciato ?”

“Sì e molto ... sei parecchio energico per essere appena tornato nel mondo dei vivi”

“Ho sentito che dicevi di essere stato sincero ... è raro che il dio delle Menzogne sia sincero ?”

“In realtà lo è meno di quanto si possa pensare. Sono famoso per la mia schiettezza, ma gli Aesir preferiscono credere che le mie siano tutte bugie perché certe verità fanno troppo male e allora mi chiamano Burlone e non mi prendono sul serio”

“La lezione di oggi ... piove e non possiamo uscire ... ti va se ...”

“Andiamo a letto Stark

“Ottima idea !”

“Io mi sono alzato all’alba per preparare quei budini e tu hai bisogno di recuperare le energie”

“Aspetta ... con “andiamo a letto” intendi “per dormire” ?”

Loki lo aveva squadrato incredulo “Per le Norne, eri praticamente morto fino a due minuti fa ! Non puoi aver voglia di fare qualcosa che non sia dormire !”

“Io sono Tony Stark baby !” il dio gli aveva rifilato un altro schiaffo. 

“Non ti piace essere chiamato “baby” ?” terzo schiaffo.

“Sì decisamente non ti piace. Ho recepito il concetto. Comunque ho ancora energia per ...”

Quarto schiaffo. “No ! No ! E no ! Tu adesso ti metti a nanna ed eviti ogni tipo di sforzo !”

“E va bene. Però appena mi sarò ripreso riprendiamo il discorso da dove l’abbiamo interrotto ?”

Quinto schiaffo. 

“NO ! NON FARTI STRANE IDEE ! TI HO BACIATO SOLO PERCHE’ ERI APPENA RESUSCITATO !”

“Allora mi staccherò e riattaccherò il reattore di continuo per essere baciato da te”

Sesto schiaffo. 

“Sei un idiota ! Non ci potà mai essere niente tra noi !”

“Qui su Midgard c’è un detto che recita “Mai dire mai” ...” aveva bloccato la mano destra del dio prima che arrivasse alla sua faccia per posarvi il settimo schiaffo “E adesso basta con questi ! Non mi sento più la faccia !”

“Voglio colpirti per punirti dell’ansia che mi hai fatto provare !”

“Capisco. Meglio aspettare che tu sia in uno stato d’animo diverso prima di procedere oltre”

“Meglio dimenticare tutto direttamente. Non ci sarebbe futuro per noi”

“Non ho mai rinunciato a un presente perché non poteva diventare un futuro” 

Il dio lo aveva schiaffeggiato con la sinistra.

“Ahi ! Ma sei ambidestro ?”

“Quando si tratta di picchiare un playboy imbecille che si vanta delle sue avventure sì !”

“Oh Loki-Lo la tua gelosia mi fa capire quanto mi a ...” gli aveva bloccato la mano "E BASTA !"

“La smetto se tu la smetti di provare a rimorchiarmi e ti lasci mettere a letto !”

“Sono famoso, devo apparire al meglio in tv e sui giornali. Basta botte ! Portami a letto !”

“Jai ho !” aveva esultato l’asgardiano tirandolo su dal divano e accompagnandolo in camera, dove lo aveva aiutato a infilarsi sotto le coperte.

“Mi dispiace, ma credo che sarò ko fino a stasera”

“Direi che sei giustificato. Non preoccuparti. So prepararmi da mangiare e so lavarmi da solo”

“Oh io ti aiuterei molto volentieri a lavarti ...” ottavo schiaffo “Ahi, ma non posso dire niente !”

“Hai parlato fin troppo. Vuoi capirlo o no che devi riposare ?”

“E tu ? Tu non avevi detto di voler recuperare il sonno perduto ?”

“Nella mia stanza. Nel mio letto”

“Tecnicamente sono la mia stanza e il mio letto. Li ho comprati coi miei sol ...” nono schiaffo.

“NON DORMIRO’ CON TE NEL TUO LETTO ! PER CHI MI HAI PRESO ?”

“Non so per chi ti ho preso, ma so come ti vorrei prendere” decimo schiaffo 

“Ahi, come infermiera sei davvero pessima !”

Undicesimo schiaffo. Il mortale non aveva detto nulla ... perché era svenuto.

Loki si era assicurato che non fosse morto e poi lo aveva lasciato.

Aveva preso il regalo che gli aveva fatto Tony la sera prima, un cofanetto con dentro sette libri.

Lui adorava leggere, non gli sarebbe pesato trascorrere la giornata in loro compagnia.

Sapeva quello che Stark voleva dire. 

Stark era dispiaciuto di non avergli tenuto la lezione del giorno. 

Non si era reso conto di avergliene tenuta una importantissima sulla natura dell’animo midgardiano. Gli aveva insegnato che i terrestri non esitano a mettere la propria vita tra le mani di coloro di cui si fidano ... o che amano.

*E io che cosa provo per lui ? Ero davvero sincero quando gli ho detto che ... ?*

Aveva accantonato tali pensieri per concentrarsi su un ragazzino con una cicatrice sulla fronte.

 

In quel di Asgard, nella cupola altrimenti deserta, c’era chi aveva deciso di festeggiare.

“Si sono baciati !!! Heimdall metti la musica a palla e partiamo col trenino !”

“Procedo subito, ma prima ci vuole un brindisi ... regga un attimo questa, Maestà” e tre secondi dopo aveva stappato la bottiglia di spumante tra le mani dell’altro con un secco colpo di spada.

“Accidenti a te ! Ho già perso un occhio, non voglio perdere anche le dita !”

“Mi scusi”

“Ti perdono. Ora versami da bere”

“Vuole sapere cosa sta combinando Thor ? Non mi ha ancora chiesto di lui in questi giorni”

“Perché mai dovrei interessarmi a Thor ?

“Perché è pur sempre suo figlio ? Comunque, a titolo informativo, sta bene”

“Si lava sempre i denti dopo mangiato ?”

“Solo quando se lo ricorda”

“E pensare che gli ho comprato il dentifricio gusto bistecca di bilgesnipe ...”

“Cosa metto ? Donna Summer, Whitney Houston o “Bragi Megahits volume due” ?”

“Non avevo ordinato la distruzione di tutte le copie di quell’orrore ?”

“Ha ordinato la distruzione del volume uno”

“Ordinerò la distruzione anche del secondo. Dai qua” 

E afferrato il cd lo aveva scagliato giù dal Bifrost.

 

Poco più tardi, in una foresta norvegese

 “AHIA ! CHI OSA COLPIRE IL POSSEN ... uh, ma è “Bragi Megahits volume due” ! Era da tanto che lo volevo ! Padre si è sempre rifiutato di comprarmelo ... grazie Babbo Natale !”

 

TRADUZIONI :

 

“ DU GJØR MEG SÅ  KÅT !” = “MI FAI COSÌ ECCITARE !”

“JEG VIL AT DU ! PÅ DENNE TABELLEN !” 

=  “TI VOGLIO ! SU QUESTO TAVOLO !”

“JEG FÅR IKKE BEGEISTRET SÅ I ÅRHUNDRER !” = “NON MI ECCITO COSÌ DA SECOLI !”


*per quanto riguarda l'euforia di Loki alle 6 di mattina : prima di andare a svegliare Tony si era pappato una quindicina di budini da lui preparati. Budini al rum 😅


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