New York, mercoledì
BUUUUUUUDIIIIIIIIIINIIIIIIIIIIIIII !!!”
L’urlo di Loki lo aveva svegliato di soprassalto. Aveva fissato la sveglia. Erano le sei.
Si era rigirato dall’altra parte ficcandosi il cuscino sulla testa.
Perché quel pazzo si metteva a urlare “Budini” alle sei del mattino ?
Uhm, forse perché era pazzo.
“BU-DI-NI ! BU-DI-NI ! BU-DI-NI !”
Sembrava stesse facendo il tifo per la squadra del
cuore.
Un cuscino solo non bastava per non sentirlo. Ne aveva
preso un altro.
E poi qualcuno (chissà chi visto che c’erano solo loro
due in casa) aveva buttato giù la porta, era salito sul letto, gli aveva tolto
di dosso i cuscini, gli si era messo a cavalcioni e afferrandolo per il collo
l’aveva strapazzato forte gridando
“SVEGLIATI ANTHONY ! É TUTTA LA MATTINA CHE BUDINIZZO !”
“Tu è tutta la
mattina che fai cosa ? Non credo che il verbo “budinizzare” esista”
“Non esiste ? Oh siete davvero una razza arretrata
...”
Tony avrebbe dovuto replicare a tale insulto, ma erano
le sei e prima delle nove non gli sarebbero mai venute delle risposte
sarcastiche perché il suo cervello era ancora nel mondo dei sogni e in più
sapeva che era meglio stare zitto che rispondere a tono col rischio di far
incavolare il budinizzatore. Inoltre
il dio lo aveva detto sorridendo e quando gli sorrideva in quel modo Tony
davvero perdeva tutte le parole. Il che era strano per un logorroico come lui.
“Mi sono alzato presto e ho preparato dei budini. Nei tuoi non ho messo il ketchup”
“Grazie, lo apprezzo molto”
E c’era un’altra cosa che apprezzava molto : Loki era
sul suo letto.
Ok tecnicamente stava sopra le coperte e non sotto, ma era lì. Esisteva la possibilità che potesse convincerlo a rimettersi a dormire infilandosi al calduccio accanto a lui ?
“Senti Lo, sono le sei ...”
“Il momento migliore per dare il benvenuto al nuovo
giorno ! Su alzati pigrone, dobbiamo salire sul tetto per salutare il sole come si deve !”
Al midgardiano non era sfuggito l’inconfondibile
rumore fuori dalla finestra.
“Sta piovendo. Il sole non c’è”
“Non si fa vedere perché prima pretende gli omaggi dei propri sudditi !”
Il genio non aveva nemmeno avuto il tempo di pensare che il suo ospite doveva aver avuto una ricaduta in “Sonounopossumlandia” che era stato sollevato di peso e portato sul tetto dal Burlone, che lo reggeva sulle spalle come se fosse la sua nuova sciarpa fashion.
E Hulk l’aveva
chiamato “gracile” !
Loki lo aveva deposto a terra senza tante cerimonie.
Non stava piovendo. Stava diluviando. Aveva visto le previsioni prima di addormentarsi, la giornata sarebbe stata orrenda dal punto di vista metereologico.
Di portare il fallito conquistatore di Midgard a spasso non se ne parlava.
“Dai saluta il sole, Anthony !”
“Ciao sole, vedi di tornare presto. Ci manchi” aveva detto il Vendicatore correndo a cercare rifugio all’interno. Una mano lo aveva preso per il collo della maglietta e ritrascinato fuori.
“Salutalo come si deve !”
Aveva maledetto con tutto se stesso di averlo
introdotto allo yoga.
Non poteva parlargli di altre cose indiane come ad
esempio gli incantatori di serpenti o i fachiri ?
O le mucche sacre e i matrimoni combinati ?
Chissà come avrebbe reagito sentendolo parlare di
matrimoni ... di matrimoni indiani eh !
“Io temo di non ricordare come si deve salutarlo” aveva ammesso tremando dal freddo sperando gli facesse la grazia di mollarlo permettendogli di tornare sotto il riparo di un tetto.
Speranza vana.
“Allora è un bene che io sia stato attento durante la
lezione di ieri. Ripeti i miei gesti”
La posizione di partenza era facile. Tony l'aveva copiata senza difficoltà.
Poi Loki si era toccato i piedi con le mani e lì Tony aveva incontrato dei problemi, non perché non fosse a sua volta in grado di farlo, ma perché vederlo piegato così davanti a lui gli aveva suscitato pensieri che non avevano nulla a che vedere con il rendere omaggio al sole.
Il dio aveva proseguito la sequenza mettendosi a
quattro zampe. Il che era stato ancora peggio.
*Pensa al sole
Tony, pensa al sole !”* si era ripetuto a mo’ di mantra il filantropo.
“Anthony sei un pochino indietro, sicuro di vedere
bene quello che sto facendo da lì ?”
“É solo che ci metto un po’ a ingranare” aveva bofonchiato, ma il dio non l’aveva sentito per colpa della pioggia e dopo aver tirato il sedere verso l’alto (perché a quanto pare bisognava salutare il sole mostrandogli le chiappe) aveva ripetuto “Lo vedi bene ? Dimmi lo vedi bene ?”
“Oh altroché, lo vedo benissimo” aveva risposto il
playboy riferendosi al divino posteriore.
A saluto concluso stava per sgattaiolare via, ma era
stato bloccato di nuovo.
“Va ripetuto tre volte”
“Ripetuto tre volte ? E perché ? Il sole è forse sordo ?” (in realtà gli era piaciuto assai che quella roba dovesse essere ripetuta tre volte, perché così aveva avuto modo di vederla eseguita da quel gran pezzo di manzo per tre volte. Aveva gioito con tutto se stesso per averlo introdotto allo yoga. E per i suoi pantaloncini aderenti).
“Dovresti girare un video di aerobica come Jane Fonda”
gli era sfuggito in cucina.
“Ma le midgardiane si chiamano tutte “Jane” ?” era
stata la risposta/domanda dello stregone.
Stava per rispondere, ma gli erano scappati una serie
di starnuti.
Loki gli aveva posato le mani sulle braccia e si era ritrovato di colpo asciutto.
Era meglio di un phon.
Aveva iniziato a mangiare uno dei ventisette budini. Era squisito. Il proprietario del didietro più bello dei Nove Mondi ne stava mangiando uno dei suoi (col ketchup). A differenza sua era ancora zuppo. I capelli bagnati formavano dei riccioli sulle sue spalle e la maglietta aderiva perfettamente al suo fisico tant’è che era come se non ce l’avesse affatto.
*Pensa al budino Tony ! Pensa al budino !*
“Sembri ancora affamato. Assaggiane un altro”
*Non è un
budino che vorrei assaggiare ...* ma ne aveva accettato volentieri un
secondo.
“Potresti prenderti un malanno se resti così” gli
aveva detto per non pensare ai suoi addominali.
“Io non mi ammalo mai”
“Significa che quando andavi a scuola non potevi
assentarti con la scusa di un raffreddore ?”
“A me piaceva andare a scuola. Perché avrei dovuto
fare delle assenze ?”
“Lasciamo perdere. Non hai nemmeno freddo ?”
“Sono un Gigante di
Ghiaccio. Potrei correre nudo tra le nevi perenni
dell’Everest e non avvertirei nulla. Non patisco nemmeno il caldo anche se so
riconoscere la differenza”
Il terrestre se l’era immaginato mentre scalava nudo una vetta da ottomila metri.
Aveva rischiato di strozzarsi col budino.
“Perdona la franchezza, ma in quanto Gigante non
dovresti essere ... gigante ?”
“Sono più alto di te”
“Ed essere più alti di me basta per poter essere
definiti dei giganti ?”
“Di solito i Giganti di Ghiaccio più bassi sono alti
tre metri. I più alti possono arrivare ai quindici”
“Quindi tu sei più basso del Gigante più basso ?”
“Sono difettoso. Sono stato abbandonato perché Laufey non poteva sopportare che
il suo popolo sapesse che gli era nato un nano. É questo ciò che sono
per la mia gente. Un nano”
“Che mi venga un colpo se non sei il nano
più affascinante che io abbia mai conosciuto !”
Il nano si era impettito su tutti i suoi “miseri”
centoottantasette centimetri e lo aveva ringraziato del complimento, mentre
afferrava quello che doveva essere il suo sesto budino in cinque minuti e si
appollaiava sul bancone.
“E non ti da fastidio non avere addosso dei vestiti
asciutti ?”
“Per niente. Adoro essere tutto bagnato” aveva
mormorato leccando lentamente il cucchiaino.
Un’uscita simile pronunciata in quel modo era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso o meglio era stato ciò che aveva risvegliato mini Tony dal suo letargo.
Il Tony grande era scattato a sua volta
sull’attenti.
“Devo andare in bagno !”
“Non finisci il tuo budino ?”
“Basta così. Sono deliziosi, ma se continuo a
mangiarne rischio di scoppiare. Finiscilo pure tu”
“Mi stai cedendo il tuo budino ? Sei sicuro ?” aveva
chiesto incredula la divinità nella sua cucina.
“Sicurissimo. É tutto tuo”
Stava per lasciare la stanza (coprendosi il davanti del pigiama con le mani) quando Loki era sceso dal bancone e gli aveva gettato le braccia al collo strillando felice “DU GJØR MEG SÅ KÅT !”
“Come dici ?”
“JEG VIL AT DU ! PÅ DENNE TABELLEN
!”
“Scusa, non ti capisco”
“JEG FÅR IKKE BEGEISTRET SÅ I
ÅRHUNDRER !”
E dopo quella Tony aveva avvertito qualcosa premere contro di lui.
Mini Loki. Che tutto era fuorché mini.
Il suo proprietario si era staccato da lui in fretta.
Sembrava uscire da una specie di trance.
“Mi hai appena detto cose sozze in norvegese ?”
“Uh devo andare in bagno anch’io !” aveva esclamato il
dio, scomparendo in un bagliore verde.
Stark aveva però fatto in tempo a notarne il viso.
Aveva una sfumatura rossa che non gli aveva mai visto.
Gli donava, ma a essere onesti gli donava tutto ...
Si erano
rivisti solo verso le dieci. E le guance del Vero Potere continuavano a essere
paonazze.
“Cominciavo a temere che mi avresti evitato per tutto
il giorno”
“Perché avrei dovuto evitarti ?”
“Per via di quello che è successo in cu ...”
“Di che parla la lezione di oggi, maestro ?” lo aveva
interrotto il suo allievo accomodandosi.
Voleva fingere che non fosse successo nulla.
Il midgardiano, che sperava di approfondire la cosa, era rimasto deluso.
“Che ne è del do
ut des ? Non mi chiedi nulla in cambio ?”
“Pensavo di chiedertelo dopo”
“No. Facciamolo qui, ora, subito !” aveva risposto sedendosi al suo fianco e godendo nel vederlo sbarrare gli occhi, non di terrore o di sorpresa, ma di folle desiderio nei suoi confronti.
Loki lo
voleva. Su questo ormai Tony non aveva più dubbi.
E se avesse ultimato la lezione sull’India parlandogli
del kamasutra ?
Più tardi avrebbe potuto interrogarlo
per dargli dei voti sulla teoria ... e sulla pratica.
“D'accordo, facciamolo subito. Ecco la mia
richiesta di oggi : voglio tenerlo in mano !”
Tony era quasi scivolato giù sul pavimento.
“Scusa, puoi ripetere per favore ?”
“Voglio tenere il tuo affare in mano. Solo per pochi
secondi. Giusto per sentire com’è al tatto”
“E come pensi che sia ? Abrasivo ? Mosaicato ?
Gelatinoso ?”
“No, immagino sia caldo e piacevole. Ma immaginare è
diverso da provare”
“Lo è parecchio. E dopo che l’avrai provato una volta,
non potrai più farne a meno”
“Stai dicendo che toccarti l’aggeggio crea dipendenza
?”
“Perché lo chiami “affare” e “aggeggio” ?”
“Non conosco il suo nome in midgardiano. Né in altre lingue se è per questo"
"Questo è assurdo, dovete pur aver un nome con cui chiamarlo in quel di Asgard !"
"Su Asgard non ne ho mai visto uno, nè da altre parti. Per questo il tuo mi incuriosisce”
Il playboy era rimasto di sasso. Aveva appena ammesso di essere ... il dio più malizioso e sexy della galassia era ... ? Si era figurato Thor che irrompeva nella torre minacciando di staccargli la testa (o che gliela staccava direttamente) perché aveva privato il suo fratellino della sua virtù. Si era allontanato da lui un altro po’.
“É un problema per te che io sia così inesperto in materia ?”
Loki lo stava fissando con sguardo da cucciolo.
“No, non lo è. Ognuno ha i suoi tempi per certe cose”
“Allora mentre lo tengo tu potrai dirmi tutto ciò che
c’è da sapere al riguardo”
“Io non credo sia una buona idea che tu me lo tenga”
“Temi che possa rompertelo ? Guarda che so dosare la
mia forza !”
A quello Stark non aveva davvero pensato. Con la sua forza Piccolo Cervo avrebbe potuto sbriciolarglielo come fosse una fetta biscottata solo sfiorandoglielo.
Aveva incrociato le gambe.
“Non è per quello ... non solo almeno. Sono più
preoccupato per la reazione di tuo fratello”
“Credo che ne sarebbe entusiasta”
“Thor sarebbe felice di
sapere che ti ho permesso di toccare il mio “aggeggio” ?!?”
“Sì, mi dice devo smetterla di vivere sui libri e sperimentare la realtà toccandola con mano !”
Ah il biondone aveva educato il fratellino dicendogli così ?
E allora come osava lamentarsi del fatto che fosse malizioso ?!?
“Non pensavo che ti avesse dato tali insegnamenti ...”
“Insomma Anthony me lo dai o no ? Io lo voglio !”
Loki era il vergine meno timido che avesse mai visto.
Non che ne avesse incontrati molti.
Meglio per entrambi, significava che avrebbe imparato
in fretta.
Si era alzato e aveva iniziato a sbottonarsi i jeans.
“E va bene se proprio non riesci più ad aspettare ...”
“COSA DIAMINE STAI FACENDO ?!?” aveva strepitato il
suo studente tirandogli un cuscino.
“Mi levo i pantaloni”
“Questo lo vedo ! Perché ti levi i pantaloni ?”
“Vuoi
toccarlo attraverso la stoffa ? Il denim è piuttosto ruvido però”
“Dovresti levarti la maglia, non i pantaloni !”
“Aspetta ... non stavi parlando del mio ... ma allora
a che ti stavi riferendo ?”
“SECONDO TE A COSA MI STAVO RIFERENDO ?!?”
“Meglio che tu non lo sappia”
“Credo di averne un’idea abbastanza chiara” aveva
sospirato Loki e puntato il dito contro il suo petto aveva chiarito il malinteso “Voglio tenere quello ! Il robo sbrilluccicoso !”
“Il mio reattore arc ?”
“Si chiama così ? Sì, voglio tenere in mano il
tuo reattore arc”
“Non puoi osservarlo e basta ? In fondo è solo una scatolina con dei fili e delle lucette ...”
“Dammelo qui, ora, subito !” il tono non ammetteva
repliche.
Si era messo a petto nudo e il dio aveva iniziato a
percorrere i bordi del reattore con le dita.
“Sei nato con questo ?”
“No, l’ho costruito da solo. Dopotutto sono un genio”
stava sudando per la fifa.
“Toglitelo e dammelo !”
Aveva esitato, ma lo sguardo del dio non prometteva
niente di buono nel caso avesse disubbedito e così aveva estratto il reattore
dalla sua base e gliel’aveva passato. Tanto, morto per morto ... Loki se lo era
rigirato tra le mani curioso, chiedendogli spiegazioni sul suo funzionamento,
sui materiali di cui era composto, se conosceva altri midgardiani dotati di un
reattore come il suo e quanti ne avesse realizzati. Poi gli aveva chiesto di
raccontargli che cosa era successo nella sua vita per farlo passare da mortale
normale a mortale con un pezzo di metallo nel corpo.
Tony gli aveva raccontato del suo rapimento in
Afghanistan, respirando a fatica.
“E per ... un po' ... ho ... avuto pau ... paura delle grotte ... e dell’ac ... dell’acqua”
“Secondo te come mai questo coso ha respinto la magia
del mio scettro ?”
“Anco ... ancora ... ti ... ti ... rode per non ess
... ere riuscito a soggio ... garmi eh ?”
“NON MI RODE AFFATTO ! IL MIO É SEMPLICE INTERESSE !”
“Ah ah ah ... non so … sono
stu ... stu ... stupi ...do Rock of Age … Ages !”
“Cominci a sembrarlo. Perché parli in questa maniera ?”
“Sto ... sto
schia ... schiattando. Atta .. attacco cardi ... cardia ...”
“STAI DICENDO CHE SENZA QUESTO REATTORE NON PUOI
VIVERE ?”
“Esa ... esatto. La mia ... vita ... è nelle tue ...
ma ... ma... mani”
“E SI PUO’ SAPERE PERCHE’ ME LO HAI DATO SAPENDO DI
RISCHIARE TANTO ?”
“Perché ... hai ... delle ma ... mani molto ... be ... belle e anche tu ... tutto il resto ... di te ... è mol ... molto be ... bello” e si era accasciato come un sacco vuoto.
Loki lo aveva fissato sconvolto. Lo aveva ucciso !
No, era Tony che si era lasciato uccidere.
E per quale motivo ? Perché gli piacevano le sue mani.
Che motivo stupido per morire.
Il loro periodo insieme era durato meno di tre giorni.
Non lo aveva nemmeno baciato per ringraziarlo di averlo tratto d'impaccio inventandosi su due piedi l'identità di Lars per proteggerlo da Banner e quello osava morire !
Non aveva idea di cosa fare
adesso che era rimasto alla torre da solo. Avrebbe dovuto informare qualcuno
perché il corpo di Tony venisse portato via oppure avrebbe potuto chiamare Thor
spiegandogli cos’era successo. Suo fratello lo avrebbe accusato di aver
strappato il reattore a Uomo di Metallo con la forza o con l’inganno.
Di certo non lo avrebbe più voluto in veste di suo
successore come Protettore di Midgard.
E l’omicidio di Stark lo avrebbe portato a perdere la
sua meravigliosa testa.
Scappare. Ecco quello che doveva fare. Scappare prima
che la gente scoprisse il fattaccio.
Era quello che faceva da secoli : combinava guai e poi
si dava alla macchia.
Peccato che un beota biondo riuscisse sempre a ritrovarlo.
Non aveva dubbi che lo avrebbe ritrovato anche a questo giro, solo che a differenza degli altri in cui alla fine lo aveva sempre perdonato, stavolta lo avrebbe personalmente scortato verso il patibolo. Forse avrebbe addirittura mollato il martello per impugnare direttamente lui la scure.
Tanto valeva restare lì il più a lungo possibile, fingendo fosse solo un brutto sogno.
Tony era ancora caldo ...
“Io dicevo sul serio prima, quando ho detto che ti ...”
TUMP
Aveva posato l’orecchio sul lato sinistro. TUMP
Debolissimo, ma c’era un battito. Poteva salvarlo !
“JARVIS ! DIMMI COSA DEVO FARE PER SALVARE STARK !”
“Come inizio le consiglio di rimettergli nel petto il
reattore arc, Bel Fusto”
Loki si sarebbe preso a sberle per non esserci
arrivato da solo.
Cinque secondi dopo aver rimesso al suo posto
quell’arnese Tony aveva riaperto gli occhi e sbadigliato sonoramente.
“Buongiorno di nuovo, dolcezza. Hai un aspetto orribile sai ?”
Il mago aveva risposto tirandogli uno schiaffo che per
poco non gli aveva slogato la mascella.
“MAI PIU’ ! NON OSARE MAI PIÙ ...” e lo aveva baciato
con foga.
Il neo-Lazzaro aveva ricambiato il bacio con
altrettanta passione. Poi si erano fissati a lungo.
Era stato Loki a parlare per primo.
“Perché il tuo
maggiordomo virtuale mi ha chiamato “Bel Fusto” ?”
“Lo avevo impostato perché ti chiamasse signor Odinson
o signor Laufeyson, ma mi sono ricordato che non vuoi essere chiamato in
nessuno dei due modi e Bel Fusto è il primo che mi è venuto in mente. Possiamo
cambiarlo se vuoi”
“No, mi piace. É bello essere apprezzati, anche se
solo da un ammasso di circuiti”
“Ehi ti sei reso conto di avermi baciato ?”
“Sì e molto ... sei parecchio energico
per essere appena tornato nel mondo dei vivi”
“Ho sentito che dicevi di essere stato
sincero ... è raro che il dio delle Menzogne sia sincero ?”
“In realtà lo è meno di quanto si possa pensare. Sono
famoso per la mia schiettezza, ma gli Aesir preferiscono credere che le mie
siano tutte bugie perché certe verità fanno troppo male e allora mi chiamano
Burlone e non mi prendono sul serio”
“La lezione di oggi ... piove e non possiamo uscire
... ti va se ...”
“Andiamo a letto Stark”
“Ottima idea !”
“Io mi sono alzato all’alba per
preparare quei budini e tu hai bisogno di recuperare le energie”
“Aspetta ... con “andiamo a letto” intendi “per dormire” ?”
Loki lo aveva squadrato incredulo “Per le Norne, eri praticamente morto fino a due
minuti fa ! Non puoi aver voglia di fare qualcosa che non sia dormire !”
“Io sono Tony Stark baby !” il dio gli aveva rifilato un altro schiaffo.
“Non ti piace essere chiamato “baby” ?” terzo schiaffo.
“Sì decisamente non ti piace. Ho recepito il concetto. Comunque ho ancora energia per ...”
Quarto schiaffo. “No ! No ! E no ! Tu adesso ti
metti a nanna ed eviti ogni tipo di sforzo !”
“E va bene. Però appena mi sarò ripreso riprendiamo il
discorso da dove l’abbiamo interrotto ?”
Quinto schiaffo.
“NO ! NON FARTI STRANE IDEE ! TI HO BACIATO SOLO PERCHE’ ERI APPENA RESUSCITATO !”
“Allora mi staccherò e riattaccherò il reattore di continuo per essere baciato da te”
Sesto schiaffo.
“Sei un idiota ! Non ci potà mai
essere niente tra noi !”
“Qui su Midgard c’è un detto che recita “Mai dire mai”
...” aveva bloccato la mano destra del dio prima che arrivasse alla sua faccia
per posarvi il settimo schiaffo “E adesso basta con questi ! Non mi sento più
la faccia !”
“Voglio colpirti per punirti dell’ansia che mi hai
fatto provare !”
“Capisco. Meglio aspettare che tu sia in uno stato
d’animo diverso prima di procedere oltre”
“Meglio dimenticare tutto direttamente. Non ci
sarebbe futuro per noi”
“Non ho mai rinunciato a un presente perché non poteva diventare un futuro”
Il dio lo aveva schiaffeggiato con la sinistra.
“Ahi ! Ma sei ambidestro ?”
“Quando si tratta di picchiare un playboy imbecille
che si vanta delle sue avventure sì !”
“Oh Loki-Lo la tua gelosia mi fa capire quanto mi a ...” gli aveva bloccato la mano "E BASTA !"
“La smetto se tu la smetti di provare a rimorchiarmi e
ti lasci mettere a letto !”
“Sono famoso, devo apparire al meglio
in tv e sui giornali. Basta botte ! Portami a letto !”
“Jai ho !” aveva esultato l’asgardiano tirandolo su
dal divano e accompagnandolo in camera, dove lo aveva aiutato a infilarsi sotto
le coperte.
“Mi dispiace, ma credo che sarò ko fino a stasera”
“Direi che sei giustificato. Non preoccuparti. So
prepararmi da mangiare e so lavarmi da solo”
“Oh io ti aiuterei molto volentieri a lavarti ...”
ottavo schiaffo “Ahi, ma non posso dire niente !”
“Hai parlato fin troppo. Vuoi capirlo o no che devi
riposare ?”
“E tu ? Tu non avevi detto di voler recuperare il
sonno perduto ?”
“Nella mia stanza. Nel mio letto”
“Tecnicamente sono la mia stanza e il mio letto. Li ho
comprati coi miei sol ...” nono schiaffo.
“NON DORMIRO’ CON TE NEL TUO LETTO ! PER CHI MI HAI PRESO
?”
“Non so per chi ti ho preso, ma so come ti vorrei prendere” decimo schiaffo
“Ahi, come infermiera sei davvero pessima !”
Undicesimo schiaffo. Il mortale non aveva detto nulla
... perché era svenuto.
Loki si era assicurato che non fosse morto e poi lo
aveva lasciato.
Aveva preso il regalo che gli aveva fatto Tony la sera
prima, un cofanetto con dentro sette libri.
Lui adorava leggere, non gli sarebbe pesato
trascorrere la giornata in loro compagnia.
Sapeva quello che Stark voleva dire.
Stark era dispiaciuto di non avergli tenuto la lezione del giorno.
Non si era reso conto di avergliene tenuta una importantissima sulla natura dell’animo midgardiano. Gli aveva insegnato che i terrestri non esitano a mettere la propria vita tra le mani di coloro di cui si fidano ... o che amano.
*E io che cosa provo per lui ? Ero davvero sincero quando gli ho detto che ... ?*
Aveva accantonato tali pensieri per
concentrarsi su un ragazzino con una cicatrice sulla fronte.
In quel di Asgard, nella cupola altrimenti deserta,
c’era chi aveva deciso di festeggiare.
“Si sono baciati !!! Heimdall metti la musica a palla
e partiamo col trenino !”
“Procedo subito, ma prima ci vuole un brindisi ...
regga un attimo questa, Maestà” e tre secondi dopo aveva stappato la bottiglia
di spumante tra le mani dell’altro con un secco colpo di spada.
“Accidenti a te ! Ho già perso un occhio, non voglio
perdere anche le dita !”
“Mi scusi”
“Ti perdono. Ora versami da bere”
“Vuole sapere cosa sta combinando Thor ? Non mi ha
ancora chiesto di lui in questi giorni”
“Perché mai dovrei interessarmi a Thor ?”
“Perché è pur sempre suo figlio ? Comunque, a titolo informativo, sta bene”
“Si lava sempre i denti dopo mangiato ?”
“Solo quando se lo ricorda”
“E pensare che gli ho comprato il dentifricio gusto
bistecca di bilgesnipe ...”
“Cosa metto ? Donna Summer, Whitney Houston o “Bragi
Megahits volume due” ?”
“Non avevo ordinato la distruzione di tutte le copie
di quell’orrore ?”
“Ha ordinato la distruzione del volume uno”
“Ordinerò la distruzione anche del secondo. Dai qua”
E afferrato il cd lo aveva scagliato giù dal Bifrost.
Poco più tardi, in una foresta norvegese
“AHIA ! CHI OSA COLPIRE IL POSSEN ... uh, ma è “Bragi Megahits volume due” ! Era da tanto che lo volevo ! Padre si è sempre rifiutato di comprarmelo ... grazie Babbo Natale !”
TRADUZIONI :
“ DU GJØR MEG SÅ KÅT !” = “MI FAI COSÌ ECCITARE !”
“JEG VIL AT DU ! PÅ DENNE TABELLEN !”
= “TI VOGLIO ! SU QUESTO TAVOLO !”
“JEG FÅR IKKE BEGEISTRET SÅ I
ÅRHUNDRER !” =
“NON MI ECCITO COSÌ DA SECOLI !”
*per quanto riguarda l'euforia di Loki alle 6 di mattina : prima di andare a svegliare Tony si era pappato una quindicina di budini da lui preparati. Budini al rum 😅
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