New York, martedì
Il giorno prima Tony Stark si era
svegliato con un obiettivo : condividere il letto con Loki.
C’era riuscito, ma non nel modo in cui avrebbe voluto.
Non avevano combinato niente di quello che desiderava.
Primo perché non riusciva a smettere di essere Iron Man, secondo perché, nonostante si fosse protetto con la sua corazza, gli facevano male ogni singolo osso e muscolo, terzo perché il dio aveva l’aria di uno sprofondato in un sacro sonno e quarto perché tra loro si era piazzato Bruce che aveva sbottato “Siete due cretini cretinosi !” prima di addormentarsi.
Alle ore otto e quindici il filantropo si era svegliato dirigendosi alla sua officina per liberarsi della Mark. I pugni ricevuti gliel’avevano incollata addosso come una seconda pelle.
Per togliersi i vari pezzi si era
persino graffiato. Come se non stesse già abbastanza da schifo.
Di nuovo in borghese era filato subito in bagno.
Per un po’ aveva temuto di doverla fare di nuovo dentro
l’armatura.
Era andato in cucina per la
colazione. Ad aspettarlo c’erano già i pancake. E Loki.
“Sono
leggermente spiacente. Ti ho preparato un bagno. Non uccidermi. Grazie”
Aveva riconosciuto le parole del
suo bigliettino. Questo l’aveva fatto incavolare ancora di più.
“Sei “leggermente spiacente” ?!?
Guardati attorno Lo ! La mia casa è distrutta !”
“Non capisco dove sia il problema.
Sei miliardario. Li hai i soldi per dei mobili nuovi”
“É il tuo cervello il problema ! Anzi, tu non hai un cervello, tu hai una
scatola piena dei gatti più sadici, perversi, contorti, masochistici, pazzi e
sadici che si siano mai visti !”
“Hai detto “sadici” due volte”
“Lo dico tutte le volte che mi
pare, sadico figlio di pu ... !”
“SMETTILA TONY !” lo aveva interrotto Banner urlando.
Era strano sentirlo urlare ... quando era Banner.
Il genio si era zittito e aveva mangiato con rabbia.
Poi aveva deciso di farsi davvero quel bagno e li aveva lasciati da soli.
“Stai per dire che sono completamente fuori di testa” l
“No, stavo per dire che devo
esserlo io per essermi lasciato convincere a reggerti il gioco”
“É stata un’idea sua dottore”
“Volevo dimostrarti che i sentimenti di Tony per te sono sinceri, non
volevo ... questo”
Si erano guardati attorno. Le ante delle credenze erano sul pavimento assieme a cocci di ceramica e frammenti di vetro. Il frigorifero era rovesciato. La finestra era rotta. Il bancone era mezzo incenerito. Le sedie erano un ammasso di legnetti. Che il tavolo fosse sopravvissuto indenne era una specie di miracolo. Doveva avere qualche santo in paradiso.
In soggiorno il tanto amato mobile
bar era stato polverizzato. I quadri erano caduti dalle pareti.
L’imbottitura della poltrona era sparsa ovunque.
L’impianto stereo non avrebbe funzionato mai più.
Anche là però c’era stato un
superstite, anzi ce n’erano stati due : il divano e il tavolinetto.
In camera di Stark il letto che doveva essere luogo di grandi maratone di passione era totalmente sfondato, proprio come previsto da Odino (ma non nel modo previsto da Stark).
“Ho appena detto che sono
leggermente spiacente !” aveva replicato l’asgardiano stizzito.
“Ne valeva la pena ?”
“Sì, ma non mi aspetto che lei
capisca il mio modo di ragionare, dopotutto io sono un dio”
“Toglimi una curiosità. Tu il tuo
modo di ragionare lo capisci ?”
“Non sempre” aveva ammesso
l’alieno sorridendo.
“Lo sospettavo. Avrò degli effetti
collaterali per ciò che mi hai fatto ?”
“Nessuno. Può andarsene in giro
tranquillo”
“Bene. E posso lasciarvi senza
baby sitter o cercherete di nuovo di uccidervi ?”
“Veramente lui voleva uccidere
lei”
“A giudicare dal suo tono di poco
fa ora vuole uccidere te”
“Mi perdonerà. Sono disposto a tutto per farmi perdonare e con “tutto” intendo che sono disposto a fargli di tutto ...” e si era leccato le labbra lascivamente.
“Ok non voglio sapere i dettagli
!”
“Perché no ? Sono i dettagli a
fare la differenza !”
Bruce aveva scosso la testa, lo
aveva salutato ed era andato via da quella gabbia di
matti.
Loki aveva usato la magia per
sistemare la cucina. Dopo dieci secondi sembrava come nuova.
Si era spostato e aveva sistemato
il salotto. Mancava solo il letto di Stark.
Era a pochi passi dalla sua camera
quando ...
“VIA DI LÌ ! QUELLA ZONA PER TE É OFF LIMITS !”
“Volevo solo entrare per
aggiustarti il letto”
“E io non voglio che tu faccia
degli incantesimi al mio letto ! Mi piace così com’è !”
“Ma è rotto !”
“Allora mi piace rotto !”
“Ti stai comportando come un
bambino”
“Io sarei il bambino ?!? IO ?!?”
“Sto solo cercando di rimediare”
“Prima combini il casino e poi
puff usi la magia e amici come prima ?”
“Significa che secondo te noi
prima eravamo amici ?”
“Sì, stavamo andando in quella direzione col nostro rapporto !”
Loki lo aveva fissato perplesso.
Gli pareva che la direzione che avevano intrapreso andasse oltre l’amicizia, però se il mortale aveva deciso che dovevano essere amici e basta ... gli avrebbe fatto cambiare idea.
E questo perché lui non voleva essere affatto un suo amico e basta !
Se chiudeva gli occhi e pensava al suo futuro si immaginava a vivere lì.
Non voleva tornare ad Asgard. Asgard era stata la sua casa perché ce lo avevano portato quando era troppo piccolo per opporsi in alcun modo. Midgard sarebbe stata la sua casa perché c’era Tony e lui lo aveva scelto come compagno. Doveva solo dirglielo.
Piano per la giornata : ottenere
il suo perdono, dichiararsi e avere finalmente un po’ di intimità.
“Ti chiedo scusa. Non era mia
intenzione arrecare danni alla tua proprietà”
“Tu credi che io sia arrabbiato
per i danni, che peraltro hai già sistemato, alle mie cose ?”
“Per che cos’è che sei arrabbiato
? Perché io e Bruce ti abbiamo preso in giro ?”
“Oh sì per quello lo sono assai,
ma quello che mi manda di più fuori dai gangheri è che tu abbia cercato nuovamente di
uccidermi !”
“Non è vero, mi sono trattenuto
dal colpirti troppo forte”
“Ti sei trattenuto dal colpirmi
troppo forte ?!? Mi hai incastrato dentro la Mark !”
“Devi costruire delle armature più
solide. Per me sono morbide come il burro”
“Grazie, terrò conto del consiglio
... quando mi saranno spariti i bernoccoli !”
“Te li sistemo in un niente, vieni
qui”
“NON MI TOCCARE ! NIENTE MAGIA SU DI ME O SUL MIO LETTO !!!” ed era entrato nella sua stanza sbattendo la porta. Si sarebbe accasciato sul letto se il letto in questione non fosse stato totalmente distrutto. Quindi si era seduto per terra.
Capiva che Bruce potesse essersi lasciato convincere da Loki a fargli uno scherzo.
Loki sapeva essere convincente. Poteva convincere le persone a eseguire i suoi ordini anche senza quel maledetto scettro. Aveva una personalità e un personale che lo avrebbero reso in grado di vendere ghiaccio al Polo Nord.
Sapere che avevano finto e che non
stavano flirtando sul serio gli aveva dato un gran sollievo. Questo finché non
si era reso conto che il bastardo aveva giocato coi suoi sentimenti dopo che
praticamente lui gli aveva dichiarato i suoi.
Gli aveva detto di volerlo al suo fianco per sempre.
Quella era una dichiarazione molto chiara no ?
Ricordava che il dio aveva sorriso e gli aveva pure tenuto stretta la mano.
Quello non era un “Ti amo anch’io” ?
E allora se si amavano perché non
si comportavano come una coppia normale ?
Perché al posto dei baci e del
sesso sfrenato c’erano stati pugni, calci e sberle ?
Risposta : perché ad amare era
solo uno dei due. L’altro aveva sorriso perché era crudele e folle.
Ricordava il panico provato nel trovarsi di fronte Hulk che gli urlava addosso. Il bestione lo aveva rincorso per tutto l’appartamento, mentre Loki se ne stava in disparte a osservare la scenetta sorridendo come se fosse finalmente iniziato un programma di suo gradimento.
Lui le stava prendendo e l’asgardiano sorrideva compiaciuto.
Tony sperava di vederlo
intervenire in sua difesa, ma a quanto pare tifava per l’Altro.
“Piccolo Cervo so che il verde è
il tuo colore preferito, ma io sono il tuo maes ...
aaaaaaaah”
Hulk lo aveva afferrato per un braccio, fatto roteare per aria come un lazo e scagliato contro gli armadietti della cucina, poi aveva preso il frigorifero lanciandoglielo addosso.
Si era salvato per il rotto della cuffia.
A quel punto aveva indossato i
bracciali e richiamato l’armatura.
Per difendersi da Banner aveva dato fuoco a mezza casa. Purtroppo uno dei suoi colpi aveva centrato in pieno il mobile bar che conteneva drink estremamente infiammabili. Dummy era arrivato con l’estintore e aveva spento l’incendio, ma l’impianto stereo si era fuso. A quel punto Tony era corso in camera e poi si era dato dello stupido perché si era messo in trappola da solo. Hulk era entrato, lo aveva spinto sul letto ed era tornato a pestarlo.
Aveva sentito degli scricchiolii e sperato con tutto il cuore che provenissero dalla Mark e non da se stesso. Si era difeso strenuamente, assestando qualche colpo, ma non c’era partita.
Il suo avversario era troppo forte.
E improvvisamente qualcosa era cambiato. La forza del gigante era diminuita.
Significava che la rabbia stava sbollendo.
Girando la testa aveva visto Loki
che li fissava sempre con quel fastidioso sorriso sul volto.
*Dovrei colpire te, maledetto ! Non uno dei miei amici !*
Credeva che avesse lanciato una malia su Bruce per farlo innamorare di sé in modo che poi si scagliasse contro di lui. Piano geniale. Sperava si ammazzassero tra loro.
Con un paio di botte alla nuca aveva invertito le loro
posizioni.
Il letto non aveva più retto al peso di loro due che si menavano (o meglio, non aveva retto ai raggi protonici di Iron Man) e ed crollato nel momento stesso in cui Tony si rendeva conto di un particolare non di poco conto : quando Hulk lo aveva raggiunto in quella camera era entrato aprendo la porta. APRENDOLA ! Non aveva alcun senso. Hulk le spaccava le porte !
Spaccava tutto a dire la verità ... e allora come mai era diventato di colpo educato ?
E inoltre Hulk sembrava la parodia di se stesso, come se non sapesse esattamente come comportarsi con quel corpo. E aveva risparmiato tavolo e divano ! Per tacere del suo modo di fare malizioso di Banner prima di ricevere quei due pugni da parte sua ... il genio aveva capito.
“Che ne hai fatto di
Bruce, Loki ?”
Sotto di lui il falso Hulk aveva
scintillato mostrando il suo aspetto reale.
Il falso Loki aveva brillato a sua volta, scomparendo.
E il vero Banner era piombato nella stanza urlando
“FERMATEVI !”
“Ci siamo fermati giusto adesso. É stato divertente. Non lo pensi anche tu, Tony ?”
No, non lo pensava per niente. Gli
aveva mollato una testata ed erano finiti ko entrambi.
L’elmo da lui indossato gli aveva
permesso di risvegliarsi per primo.
Si era fatto scansionare da JARVIS in cerca di commozioni cerebrali o emorragie interne.
Il dio si era destato mentre Tony improvvisava
un balletto per staccarsi l’armatura. Si era offerto di aiutarlo. Stark aveva
rifiutato e lo aveva guardato con un briciolo di invidia passarsi una mano
davanti al viso e far sparire i segni della loro lotta.
Poi lo aveva osservato ansimare
con la mano sullo stomaco, dove lo aveva colpito più spesso.
Gli piaceva che stesse male. Se lo meritava.
Gli aveva messo a soqquadro la casa, lo aveva ingannato, lo aveva
picchiato.
Per quello che lo riguardava
poteva soffrire senza un attimo di sollievo per i seguenti dieci anni.
“Sei
riuscito a battermi è solo perché le mie energie non erano al cento per cento.
Se lo fossero state non avresti avuto alcuna speranza, mortale. Ringrazia la
tua buona sorte” aveva sbottato lo sconfitto nel rendersi conto che Stark si
godeva la visione di lui piegato in due per le fitte. Orgoglioso come al
solito.
Al midgardiano era venuto quasi da ridere. Quasi. Invece della risata gli era sfuggita una sequela di parolacce che avrebbe fatto sollevare le sopracciglia di Cap fino alla stratosfera.
Quelle di Loki non si erano mosse di un millimetro. Del resto in mille anni di vita doveva essersi abituato a ricevere insulti più o meno coloriti e ormai non ci badava più.
“Hai finito ?” aveva chiesto
sbadigliando annoiato e assonnato.
“No, non ho finito Cagnaccio Rognoso con un gatto in decomposizione al posto del cervello !”
“Io non sono affatto rognoso, mi lavo
tutti i giorni, anche due volte al giorno ! E mi applico sempre il balsamo, la
crema corpo, la maschera viso e ...”
“MUAAAAAAAAAAARGH !!!”
Loki si era zittito di colpo. Non
per paura o per mancanza di altro da dire, ma perché con quell’uscita senza
senso l’Avenger gli aveva ricordato Padre e si era ritrovato a pensare che
quella teoria che afferma che ad attrarci sono le persone che a livello
inconscio ci ricordano i nostri genitori poteva essere una balla per tutti, ma
a quanto pare per lui era vera.
Stark non sapeva cucinare. Padre
non sapeva cucinare.
Stark adorava i pancake. Padre
adorava i pancake.
Stark non era chiaro su ciò che
provava per lui. Padre non era chiaro su ciò che provava per lui.
Stark lanciava raggi dai suoi
guanti. Padre lanciava scariche elettriche con la sua lancia.
Stark collezionava auto. Padre
collezionava reliquie.
Stark viveva in una torre. Padre
viveva in un castello.
Non ci doveva pensare. Anzi doveva
pensare a quello che li differenziava.
*Stark ha due occhi*
Ok era pur
sempre un inizio.
Pure Tony si era zittito di colpo,
ma solo perché Loki si era tolto la maglia.
Aveva dei segni viola e verdi
sulla schiena, sulle spalle e sulla pancia.
Segni dovuti ai colpi ricevuti da
lui. Si sentiva sia fiero, sia in colpa. Era una sensazione strana.
Lo aveva guardato usare la magia per farli sparire, ma la sua attenzione non si era focalizzata sull’alone dorato che pareva uscirgli dalle dita, bensì sui suoi addominali.
E lui lo
odiava come non mai per lo “scherzetto”, ma Tonino no.
Era uscito di corsa prima che gli
venisse l’impulso di saltargli addosso e di sbatterlo di nuovo contro il muro,
anche se in questo caso lo avrebbe sbattuto in tutt’altro senso. E visto
che aveva definito il loro scontro “divertente” al dio sarebbe potuto persino
piacere un trattamento del genere. Doveva subito tornare indietro e ... e c’era
quel dettaglio che non riusciva a levarsi l’armatura e quell'altro che non
avrebbe fatto sesso con qualcuno che lo aveva reso così furioso !
Inoltre Banner era ancora lì con
loro. E prima dovevano sistemare la casa.
Bruce gli aveva raccontato come
erano andate le cose. Quando era arrivato alla torre e aveva visto il fratello
di Thor aveva rischiato di trasformarsi, ma Loki aveva furbescamente cambiato
aspetto in modo da apparire come un bimbo di sei anni.
“Sei anni più o meno è anche la
sua età mentale” aveva commentato il filantropo.
Ovviamente Bruce non voleva colpire un bambino, per quanto sapesse che in realtà fosse un alieno psicopatico, e così aveva accettato di ascoltare quello che gli doveva dire.
Prima di dirgli alcunché Loki gli aveva chiesto di visitare Tony.
Era parso davvero preoccupato, ma
anche parecchio arrabbiato.
“E io me ne intendo di rabbia,
così l'ho invitato a sfogarsi”
“Per essersi sfogato s’è
sfogato. Su di me e sulla mia casa ! Mille grazie, Brucie”
“Ti giuro che non avevo idea che
sarebbe arrivato a tanto. Il mio piano era solo quello di ...”
“IL TUO PIANO ?!?”
“Era convinto che mi fossi sbagliato sui tuoi sentimenti per
lui e io ...”
“TU GLI HAI RACCONTATO CHE HO DEI
SENTIMENTI PER LUI ?!?”
“Quando lo credevo Luke ... ah tra
parentesi me lo sentivo che quel tizio era strano”
“COSA GLI HAI RACCONTATO DI
PRECISO ?!?”
“La verità : che ti sarebbe
piaciuto portartelo a letto”
“TU ... TU GLI HAI DETTO CHE
VOGLIO PORTARMELO A LETTO ?!?”
“Ripeto, non sapevo fosse Loki. Ehi hai usato
il presente, io ho usato il condizionale !”
Si era appena tradito e il suo
amico se n’era accorto perché sveglio quasi quanto lui. Quasi.
Ed era stato così sveglio da
capire il suo disagio e non insistere su quel punto.
Gli aveva svelato il suo piano : ci avrebbe provato con il dio in modi più o meno espliciti per tutta la sera e la reazione gelosa di Tony avrebbe tolto a quest’ultimo ogni dubbio circa i sentimenti che Tony provava per lui. Tutto si sarebbe concluso con loro due che fingevano di voler trascorrere la notte insieme.
“Avevamo stabilito di ignorarti,
tenerci per mano ed entrare nella sua stanza appena rientrati qui per uscirne
fuori dopo pochi secondi e rivelarti che avevamo scherzato per tutto il tempo
...”
“E io magari avrei anche dovuto
ridere ?!?”
“Lo so è stato un tiro mancino. Mi
dispiace”
“Accetto le tue scuse. Però
lasciami dire che i tuoi scherzi sono davvero pessimi. E poi ?”
“Ha assunto le mie
sembianze e piazzato un suo clone sul letto. E deve avermi reso invisibile e
muto oltre che immobile perché non mi hai degnato di
un’occhiata e non hai sentito le mie urla”
“Devi aver urlato parecchio, hai
la voce roca. Dovresti tenerla così. É sexy”
Banner non ne aveva voluto sapere
di lasciarli da soli per quella notte e così si era accomodati tutti e tre sul
letto di Loki, col dottore in mezzo a loro per evitare che si
pestassero di nuovo.
Il dio però aveva le batterie
scariche. Usare i suoi poteri per impersonare Hulk, creare un clone e “far
sparire” Bruce lo aveva indebolito non poco e come se non bastasse invece di
aspettare qualche minuto e magari mangiare qualcosa per riprendere le forze ne
aveva subito usati degli altri per guarirsi. Aveva chiuso gli occhi prima
ancora di toccare il cuscino.
Da parte sua non ci sarebbero
stati tentativi di far iniziare un secondo round.
Il mortale d’altra parte faticava
a reggersi in piedi e sembrava una lattina accartocciata.
Nemmeno lui avrebbe mosso un dito
contro lo jotun.
Banner osservandoli lo aveva capito, ma aveva preferito non rischiare (le capacità di recupero dell’alieno sono rapide e Stark ha dei reattori nucleari !) ed era rimasto con loro.
E li
aveva sentiti mormorare i rispettivi nomi nel sonno.
Alle ore dieci e dieci il
telefonino di Tony lo aveva distolto dal vortice dei suoi pensieri (in cui si
alternavano visioni in cui torturava il dio e altre in cui UMPAPPÁ UMPAPPÁ UMPAPPAPÁ).
Era la sua segretaria e pareva
scocciata.
“Signor Stark, ricorda che oggi
l’aspettano all’ospedale vero ?”
Ospedale ? Si era ammalato qualcuno ?
Ma sì certo, l’ospedale !
Aveva donato dei macchinari al reparto di pediatria.
“A che ora devo essere là ?”
“Dieci minuti fa. Ho
detto che aveva avuto un contrattempo”
Sì un contrattempo extraterrestre che si era fatto pestare e lo aveva pestato per capire se era amato o no. Chiedere direttamente a lui di spiegargli i suoi sentimenti no ?
“Tienili buoni per altri quindici.
C’é anche la televisione ?”
“Sì è stato lei stesso a
contattarla. Ha detto che sarebbe stata della pubblicità positiva”
“Grazie Bunny. Volo !”
Aveva
riagganciato maledicendo tutti gli dei delle Malefatte di sua conoscenza. Cioé
uno solo.
Lo specchio del bagno gli aveva
restituito l’immagine di un volto violaceo.
Non poteva apparire in tv in quel modo ! Doveva rassegnarsi, andare da Loki e permettergli di usare la magia per ridargli il suo aspetto da sano uomo americano. Una rapida occhiata alla sua destra però lo aveva quasi fatto esultare.
Non avrebbe avuto bisogno di quel
pazzo e della sua magia, poteva sistemarsi da solo.
Pepper aveva dimenticato lì la borsetta con i suoi trucchi.
Un po’ di correttore, un pizzico di cipria e magari del mascara per darsi un’aria da ragazzo affascinante e rendere i suoi occhi più magnetici ed era a posto. Si era anche passato del lucidalabbra perché era al mirtillo e un filino di ombretto rosa per pura curiosità.
In corridoio aveva incontrato il Burlone, che lo aveva fissato inclinando la testa.
“Vuole che le presti la mia
minigonna, signorina Anthonia ?”
Forse aveva esagerato. Era tornato
indietro e si era lavato via tutto.
Doveva rassegnarsi, andare da Loki e permettergli di usare la sua magia per ridargli il suo aspetto da sano uomo americano. Poi si era ricordato dove doveva andare.
Gli era venuta un’idea.
Tre minuti dopo era pronto e
soddisfatto del riflesso allo specchio. Era salito sul tetto, aveva richiamato
a sé l’armatura (non quella rotta, ma un’altra) ed era sfrecciato in direzione
dell’ospedale alla massima velocità.
Lo jotun si trovava
sdraiato sul suo letto, intento a leggere un libro.
Non riusciva a concentrarsi sulle parole perché continuava a pensare a Tony Stark truccato come un baldraccone. Mai avrebbe pensato che il suo maestro potesse avere delle tendenze del genere, ma in fondo non gli dispiacevano affatto. Potevano aprire a nuove possibilità in camera da letto. Lui adorava i travestimenti e i giochi di ruolo ! Avrebbero potuto fingere di essere entrambi due scolarette birichine ... certo, lui come “Lorna” e pure travestito e truccato senza mutare il proprio genere sarebbe sempre stato una fanciulla più credibile e più bella di quella che avrebbe mai potuto essere Tony.
Non è che quest’ultimo lo
invidiava proprio per questo motivo ?
Essere invidiato da qualcuno
invece di invidiare. Che novità piacevole.
Tuttavia non voleva l’invidia del
terrestre. Da lui voleva ben altro.
*Potrei insegnargli a truccarsi meglio*
All’improvviso aveva capito che il
mortale doveva aver lasciato la torre. Lo aveva capito perché si era ritrovato
a sfondare (di nuovo) la parete della sua stanza, a rompere una vetrata e a
sfrecciargli dietro nel cielo. Avrebbe potuto avvertirlo !
Ospedale ? Perché era andato
all’ospedale ? Banner aveva detto che stava bene.
E come mai c’erano tutte quelle telecamere ?
Nessuno poteva sapere che sarebbe passato da quelle parti !
*Finirò in un notiziario ? Oh dei
come mi stanno i capelli ?!?* si tormentava l’asgardiano.
Questo finché non aveva realizzato
che ad apparire in tv sarebbe stato il miliardario.
*É un’ingiustizia, io sono molto più fotogenico !*
Si era reso invisibile mescolandosi alla folla all’interno di una grande sala.
Sul fondo c’era un palco con un leggio e un microfono.
*Canterà qualcuno ?*
No, con suo sommo dispiacere non aveva cantato nessuno.
Dei tizi avevano parlato degli ultimi sviluppi per la cura delle malattie infantili, di quanto fossero costose le apparecchiature necessarie a salvare la vita dei piccoli pazienti e di alcune tecniche innovative per effettuare diagnosi rapide.
*Ah la lezione del giorno è sui sistemi midgardiani per la cura della salute*
Era giunto il momento del filantropo (mai come in questa occasione questo appellativo era azzeccato) che si era fatto avanti ancora con la Mark addosso ricevendo applausi da alcuni suoi fans che dovevano essere tra il pubblico. Dopo un paio di saluti e di battute se l’era tolta.
*Ma che cosa ha combinato alla sua faccia ?* si era chiesto il dio.
Il genio aveva usato per la seconda volta i trucchi di Pepper per mascherare i segni del loro scontro della sera prima ... truccandosi da clown. In fondo stava andando in un reparto destinato ai bambini e i bambini adorano i clown, specie quelli malati che hanno più voglia e bisogno di ridere degli altri.
Era stato questo il ragionamento che lo aveva spinto a farlo.
Ovviamente dava per scontato che nessuno dei ricoverati avesse mai visto I.T. o soffrisse di coulrofobia.
Mentre iniziava a spiegare il funzionamento dei macchinari da lui donati qualcuno aveva ridacchiato. La risata sembrava provenire da una sedia vuota.
*Oh ecco dove sei, mattacchione ! Cerca di trattenere la ridarella ok ?*
“É uno dei miei nuovi
effetti sonori. Forte eh ?”
Stava parlando da circa quindici minuti quando una signora particolarmente in carne si era accomodata sulla sedia vuota. Quella cicciona aveva appena sfrittellato il suo Loki !
“NOOOOOOOO !!!”
Il suo pubblico non aveva capito
cosa gli fosse preso. Tony era sceso dal palco, aveva raggiunto il donnone, l’aveva
costretta ad alzarsi e parlando alla sedia le aveva chiesto se stesse bene e se fosse ancora in grado di respirare.
La sedia non aveva proferito
verbo. L’inventore si era arrabbiato.
“Sto mostrando seria preoccupazione nei tuoi confronti, potresti anche dirmi qualcosa !”
Qualcuno lo aveva indicato e poi
si era puntato l’indice alla testa roteandolo.
Tony aveva allungato una mano e si era ritrovato a tastare solo l’aria.
La sedia era davvero vuota.
Si era scusato con la signora ed
era tornato davanti al microfono a terminare il suo intervento.
Una volta finito avrebbe voluto
cercare subito il dio scomparso, ma era stato trattenuto da una sfilza
lunghissima di persone che volevano una foto assieme a lui o un suo autografo o
entrambi.
In molti si erano complimentati
per la sua trovata della faccia da pagliaccio.
*Eh quando uno è un genio è un genio*
Non sarebbe stato difficile
ritrovare il Burlone visto che gli sarebbe bastato alzare il braccio per
ritrovarselo addosso, ma aveva deciso di operare diversamente sia perché non
voleva che gli altri vedendolo alzare il braccio pensassero a una sua affiliazione
con qualche gruppo neonazista (qualcuno ha detto Hydra ?), sia perché un Iron
Man travolto da una forza invisibile avrebbe sollevato non poche domande. Aveva
chiesto dove fosse la caffetteria.
*Scommetto che è là a ingozzarsi
di budini* ne era sicurissimo, per questo quando vi era arrivato e l’aveva
trovata deserta era rimasto spiazzato. Lo aveva chiamato più volte e aveva tastato tutte
le sedie per assicurarsi che fossero libere. E lo erano.
*Niente paura, ho solo smarrito un dio alieno psicopatico in un ospedale*
Aveva iniziato a osservare tutti per capire se qualcuno potesse essere Loki.
E per caso aveva sentito delle infermiere spettegolare tra loro fissando un telefonino.
“Patty dice che ci sono tre gemelli fighissimi al piano di sotto
!”
“Ha mandato una foto ?”
“Eccola qua. Io direi che
meritano. Mi sono sempre piaciuti i mori capelloni”
Stark le aveva seguite. Era stato così che aveva ritrovato Loki.
O meglio che aveva ritrovato i
Loki.
Erano in una saletta con dei
bambini (la maggior parte di loro senza capelli per colpa della chemio) di età
compresa tra i quattro e i nove anni. Il primo stava giocando con un gruppetto
misto a “Un due tre stella”, il secondo fingeva di bere
il té con due bambine mentre un’altra alle sue spalle gli faceva una treccia e
il terzo si era infilato dentro una casetta di plastica un secondo prima che un
bambino girato di spalle smettesse di contare e iniziasse a cercarlo.
“Sono bellissimi e ci sanno fare coi piccoli, sono proprio da sposare !”
Tony aveva avuto un piccolo tuffo
al cuore a quelle parole. E se Odino invece si fosse sbagliato ?
Però quella tipa aveva ragione, il
mago era stupendo e i mini pazienti lo adoravano.
Li aveva osservati per un po’,
finché non aveva deciso che era tempo di sloggiare e poi si era avvicinato
senza esitazioni al secondo dandogli un colpetto sulla schiena.
“Come facevi a sapere che ero io
quello giusto ?” si era stupito lo jotun.
“Quando si incontra quello giusto si capisce che è quello giusto”
Ma che stava dicendo ?
Loki aveva sorriso senza dire
nulla. Sembrava strafelice. Meglio così.
Mangiati dei tacos per pranzo, avevano preso un taxi ed erano andati in un mobilificio per comprare un letto nuovo. Anche lì il miliardario era stato circondato da fans, mentre il suo accompagnatore se ne stava in disparte sbuffando nei panni di un baffuto omone. Uno schianto aveva costretto il mortale a liberarsi dagli ammiratori.
Il suo allievo si era sfracellato
col carrello addosso a una delle librerie esposte, tirando giù tutti gli
articoli che vi erano piazzati sopra ... e la libreria stessa e ora giaceva per
terra rantolando.
“Il carrello non è un’automobilina
e questa non è una pista da corsa ! Ti sei fatto male ?”
“Abbastanza. Stavo meglio senza
questa cosa sopra la mia schiena !”
“Bene” e lo aveva mollato di nuovo
da solo per tornarsene dalla sua schiera adorante.
Dunque Tony non lo aveva ancora perdonato ? E la frase di poco prima allora ?
Il dio era confuso.
Confuso e furioso perché detestava
essere abbandonato. O essere ignorato.
Più che mai deciso ad avere l’attenzione del midgardiano solo su di sé aveva mutato aspetto ed era salito su uno dei letti. Venti secondi più tardi qualcuno aveva gridato “Laggiù c’è Shakira !” e tutti erano corsi in quella direzione.
In effetti c’era Shakira che
saltellava, danzava e cantava sopra a un materasso.
Però non era quella vera. Tutti
avevano tirato fuori i telefonini e iniziato a filmare. Tony, che durante il
tragitto in taxi si era liberato del trucco sulla faccia e aveva accettato di
farsela sistemare con la magia, si era coperto il viso con le mani.
Fortuna che non avrebbe dovuto
richiamare l’attenzione su di sè !
“And I’m crazy but you
like it loca loca loca/you like it ain’t easy
loca loca loca”
“Permesso … fatemi passare, grazie” aveva raggiunto il letto e stava per rivolgersi alla falsa cantante quando questa lo aveva tirato su afferrandolo per un braccio (possibile che nessuno trovasse sospetta tanta forza ?), strusciandosi su di lui per tutto il resto della canzone.
Non era stato brutto, anzi. Tonino aveva apprezzato molto.
Pure troppo.
Era dovuto correre alla ricerca di
un bagno. Di un bagno vero, non di un bagno in esposizione.
Al suo ritorno c’erano dei
giornalisti e Lokira stava rispondendo alle domande tutta sorridente.
“Mi servono dei
mobili nuovi. Quelli che ho non esprimono al meglio la mia personalità”
“Sì c’era tanta folla al mio
concerto. É bello ricevere il sostegno dei
propri fan”
“Un duetto con chi ? Mi spiace,
non siamo in contatto”
“Cosa mi piace di più di New York
? Mi hanno colpito molto gli ornitorinchi e Central Park”
“Il mio nuovo album sarà migliore
dell’ultimo perché cerco sempre di migliorare”
“Se ho una storia con Stark ? Di sicuro non ne ho una con Hulk. Sono troppo gracile”
Poi i giornalisti si erano accorti
del Vendicatore e avevano iniziato a tempestare di domande lui.
“Le sto
mostrando la città” aveva risposto maledicendo il Burlone “Ora dobbiamo andare”
Aveva preso la bionda per mano ed erano corsi fuori inseguiti da paparazzi, cameraman, giornalisti e semplici curiosi. Erano rimasti tutti spiazzati perché girando l’angolo come avevano fatto i due non vi avevano visto nessuno.
Loki infatti aveva usato i suoi poteri per teletrasportare entrambi alla torre e appena erano riapparsi in salotto era scoppiato a ridere come non mai, ritornando al suo aspetto.
“Si può sapere che hai da ridere ?
Ora la vera Shakira se la prenderà con me !”
“Lei ce l’ha un’armata di Chitauri
?”
“No”
“E allora di che ti preoccupi ?”
Il ragionamento non aveva una grinza.
“La lezione di oggi è stata molto
interessante ...”
Lezione ? Stark era sicurissimo di
non aver tenuto alcuna lezione ! Di che stava parlando ?
“... anche se personalmente non
amo i discorsi su malattie e cose di questo tipo”
Ah ecco di cosa !
C’era stato un malinteso, ma Tony aveva preferito non rivelarlo.
Non avrebbe voluto deludere il suo allievo.
“Lo so che si tratta di argomenti
difficili, ma bisogna parlare anche di quello”
“Cucino io stasera. Tu non ti azzardare a
mettere piede in cucina !”
“Ehi è la mia cucina !” aveva
protestato debolmente.
“Prometto di non distruggerla. Non
di nuovo”
“Come se io mi potessi fidare ...
un momento, non avanzi la tua richiesta del giorno ?”
“Stavo per farlo, ma a quanto pare
non ce n’è più bisogno”
“Mi volevi chiedere di perdonarti
per lo “scherzetto” ?”
“So di meritare la tua rabbia.
Ti volevo chiedere di tenermi per mano. Mi hai anticipato”
Tony aveva spostato lo sguardo verso il basso. Le loro dita erano ancora intrecciate.
Purtroppo per cucinare a Loki erano servite entrambe le mani.
La cena era stata un fantastiliardo di volte migliore rispetto a quella maldestramente preparata da lui (non che ci volesse tanto a combinare qualcosa che fosse migliore di quel disastro).
Lo stregone silenziosamente, con l’espressione di chi sta meditando sui massimi sistemi.
Stark era troppo curioso per lasciar perdere.
“Cosa c’è, Loke ?”
“Sto pensando”
“Questo lo vedo. Non stai pianificando un attacco a qualche altra città,
vero ?”
“Se anche fosse credi che te lo
direi ? Comunque no”
“Ti chiedi come poter sostituire
effettivamente Shakira durante il suo prossimo tour ?”
“No, i tour sono sfiancanti e
fanno sudare troppo. Sto pensando a te”
“Oh è una cosa carina ... se non
stai pensando ai mille modi in cui potresti uccidermi”
Loki aveva agitato la forchetta “Sono milleduecento i modi in cui
potrei ucciderti. No, sto pensando a come ti eri truccato prima di andare
all’ospedale”
“Approvi il mio look da clown ?”
“Non mi riferisco a quello, ma a
te con l’ombretto, il mascara e il lucidalabbra”
“Mi ero messo anche la cipria, per
amor di precisione”
“Sì ecco, non avevo idea che ti
piacesse travestirti da donna, mi hai spiazzato non poco ...”
“No, senti c’è un piccolo
fraintendimento a me non piace trave ...”
“... ma devo ammettere che tu sei una
donzella molto più arrapante di Thor”
“Come prego ?”
“Sei una donzella molto più
arrapante di Thor”
“No avevo sentito perfettamente la
prima volta, non volevo che lo ripetessi”
“E allora cosa volevi, che ti
facessi uno schemino ?”
“Tu lo sai che tuo fratello è un
maschio, giusto ?”
“Ci sono cresciuto insieme, certo
che lo so”
“Se è un maschio non può essere
una donzella”
“Ha indossato un abito da sposa un paio di secoli fa”
L’inventore aveva rischiato di soffocarsi con un boccone.
Loki gli aveva raccontato tutta la storia.
In sintesi : il biondo gli aveva
chiesto aiuto contro un gigante che terrorizzava Asgard e lui gli aveva fatto
credere che l’unico modo per sconfiggerlo fosse quello di presentarsi al suo
cospetto vestito da sposina, cosa che il Tonante aveva fatto.
“Quel poveretto è rimasto talmente
sconvolto quando ha alzato il velo e ha visto la faccia imbellettata del beota
che se l’è data a gambe urlando che non avrebbe mai più rimesso piede su Asgard
in quanto regno popolato da femmine orripilanti”
Tony era caduto dalla sedia dal
troppo ridere.
Come dolce il dio delle Malefatte
aveva preparato un ciambellone al cioccolato.
“Stai cercando di arruffianarmi ?”
“Mulig ... significa “possibile”. Ci vuoi la panna sopra
?”
“Certo. Diventa tutto più interessante con della panna sopra !” e dopo
il primo assaggio aveva estratto il telefonino e digitato qualcosa per poi
esclamare “Deilig !”
“Ti riferisci a me o al dolce ?”
“Chi vivrà vedrà ...”
“Dormirai nel mio letto stanotte, Anthony
?” aveva sussurrato Loki.
“Mulig”
TRADUZIONE : “Deilig !” =
“Delizioso !”
Nessun commento:
Posta un commento