martedì 20 agosto 2024

La lunga attesa - "L'amore non è bello se non è litigarello"

New York, martedì


Il giorno prima Tony Stark si era svegliato con un obiettivo : condividere il letto con Loki.

C’era riuscito, ma non nel modo in cui avrebbe voluto. 

Non avevano combinato niente di quello che desiderava.

Primo perché non riusciva a smettere di essere Iron Man, secondo perché, nonostante si fosse protetto con la sua corazza, gli facevano male ogni singolo osso e muscolo, terzo perché il dio aveva l’aria di uno sprofondato in un sacro sonno e quarto perché tra loro si era piazzato Bruce che aveva sbottato “Siete due cretini cretinosi !” prima di addormentarsi.

Alle ore otto e quindici il filantropo si era svegliato dirigendosi alla sua officina per liberarsi della Mark. I pugni ricevuti gliel’avevano incollata addosso come una seconda pelle.

Per togliersi i vari pezzi si era persino graffiato. Come se non stesse già abbastanza da schifo.

Di nuovo in borghese era filato subito in bagno. 

Per un po’ aveva temuto di doverla fare di nuovo dentro l’armatura.

Era andato in cucina per la colazione. Ad aspettarlo c’erano già i pancake. E Loki.

“Sono leggermente spiacente. Ti ho preparato un bagno. Non uccidermi. Grazie”

Aveva riconosciuto le parole del suo bigliettino. Questo l’aveva fatto incavolare ancora di più.

“Sei “leggermente spiacente” ?!? Guardati attorno Lo ! La mia casa è distrutta !”

“Non capisco dove sia il problema. Sei miliardario. Li hai i soldi per dei mobili nuovi”

“É il tuo cervello il problema ! Anzi, tu non hai un cervello, tu hai una scatola piena dei gatti più sadici, perversi, contorti, masochistici, pazzi e sadici che si siano mai visti !”

“Hai detto “sadici” due volte”

“Lo dico tutte le volte che mi pare, sadico figlio di pu ... !”

“SMETTILA TONY !” lo aveva interrotto Banner urlando. 

Era strano sentirlo urlare ... quando era Banner.

Il genio si era zittito e aveva mangiato con rabbia. 

Poi aveva deciso di farsi davvero quel bagno e li aveva lasciati da soli.


“Stai per dire che sono completamente fuori di testa” lo aveva anticipato Loki

“No, stavo per dire che devo esserlo io per essermi lasciato convincere a reggerti il gioco”

“É stata un’idea sua dottore”

“Volevo dimostrarti che i sentimenti di Tony per te sono sinceri, non volevo ... questo”

Si erano guardati attorno. Le ante delle credenze erano sul pavimento assieme a cocci di ceramica e frammenti di vetro. Il frigorifero era rovesciato. La finestra era rotta. Il bancone era mezzo incenerito. Le sedie erano un ammasso di legnetti. Che il tavolo fosse sopravvissuto indenne era una specie di miracolo. Doveva avere qualche santo in paradiso.

In soggiorno il tanto amato mobile bar era stato polverizzato. I quadri erano caduti dalle pareti.

L’imbottitura della poltrona era sparsa ovunque. 

L’impianto stereo non avrebbe funzionato mai più.

Anche là però c’era stato un superstite, anzi ce n’erano stati due : il divano e il tavolinetto.

In camera di Stark il letto che doveva essere luogo di grandi maratone di passione era totalmente sfondato, proprio come previsto da Odino (ma non nel modo previsto da Stark).

“Ho appena detto che sono leggermente spiacente !” aveva replicato l’asgardiano stizzito.

“Ne valeva la pena ?”

“Sì, ma non mi aspetto che lei capisca il mio modo di ragionare, dopotutto io sono un dio”

“Toglimi una curiosità. Tu il tuo modo di ragionare lo capisci ?”

“Non sempre” aveva ammesso l’alieno sorridendo.

“Lo sospettavo. Avrò degli effetti collaterali per ciò che mi hai fatto ?”

“Nessuno. Può andarsene in giro tranquillo”

“Bene. E posso lasciarvi senza baby sitter o cercherete di nuovo di uccidervi ?”

“Veramente lui voleva uccidere lei”

“A giudicare dal suo tono di poco fa ora vuole uccidere te”

“Mi perdonerà. Sono disposto a tutto per farmi perdonare e con “tutto” intendo che sono disposto a fargli di tutto ...” e si era leccato le labbra lascivamente.

“Ok non voglio sapere i dettagli !”

“Perché no ? Sono i dettagli a fare la differenza !”

Bruce aveva scosso la testa, lo aveva salutato ed era andato via da quella gabbia di matti.

Loki aveva usato la magia per sistemare la cucina. Dopo dieci secondi sembrava come nuova.

Si era spostato e aveva sistemato il salotto. Mancava solo il letto di Stark.

Era a pochi passi dalla sua camera quando ...

“VIA DI LÌ ! QUELLA ZONA PER TE É OFF LIMITS !”

“Volevo solo entrare per aggiustarti il letto”

“E io non voglio che tu faccia degli incantesimi al mio letto ! Mi piace così com’è !”

“Ma è rotto !”

“Allora mi piace rotto !”

“Ti stai comportando come un bambino”

“Io sarei il bambino ?!? IO ?!?”

“Sto solo cercando di rimediare”

“Prima combini il casino e poi puff usi la magia e amici come prima ?”

“Significa che secondo te noi prima eravamo amici ?”

“Sì, stavamo andando in quella direzione col nostro rapporto !”

Loki lo aveva fissato perplesso. 

Gli pareva che la direzione che avevano intrapreso andasse oltre l’amicizia, però se il mortale aveva deciso che dovevano essere amici e basta ... gli avrebbe fatto cambiare idea. 

E questo perché lui non voleva essere affatto un suo amico e basta !

Se chiudeva gli occhi e pensava al suo futuro si immaginava a vivere lì. 

Non voleva tornare ad Asgard. Asgard era stata la sua casa perché ce lo avevano portato quando era troppo piccolo per opporsi in alcun modo. Midgard sarebbe stata la sua casa perché c’era Tony e lui lo aveva scelto come compagno. Doveva solo dirglielo.

Piano per la giornata : ottenere il suo perdono, dichiararsi e avere finalmente un po’ di intimità.

“Ti chiedo scusa. Non era mia intenzione arrecare danni alla tua proprietà”

“Tu credi che io sia arrabbiato per i danni, che peraltro hai già sistemato, alle mie cose ?”

“Per che cos’è che sei arrabbiato ? Perché io e Bruce ti abbiamo preso in giro ?”

“Oh sì per quello lo sono assai, ma quello che mi manda di più fuori dai gangheri è che tu abbia cercato nuovamente di uccidermi !”

“Non è vero, mi sono trattenuto dal colpirti troppo forte”

“Ti sei trattenuto dal colpirmi troppo forte ?!? Mi hai incastrato dentro la Mark !”

“Devi costruire delle armature più solide. Per me sono morbide come il burro”

“Grazie, terrò conto del consiglio ... quando mi saranno spariti i bernoccoli !”

“Te li sistemo in un niente, vieni qui”

“NON MI TOCCARE ! NIENTE MAGIA SU DI ME O SUL MIO LETTO !!!” ed era entrato nella sua stanza sbattendo la porta. Si sarebbe accasciato sul letto se il letto in questione non fosse stato totalmente distrutto. Quindi si era seduto per terra.

Capiva che Bruce potesse essersi lasciato convincere da Loki a fargli uno scherzo. 

Loki sapeva essere convincente. Poteva convincere le persone a eseguire i suoi ordini anche senza quel maledetto scettro. Aveva una personalità e un personale che lo avrebbero reso in grado di vendere ghiaccio al Polo Nord.

Sapere che avevano finto e che non stavano flirtando sul serio gli aveva dato un gran sollievo. Questo finché non si era reso conto che il bastardo aveva giocato coi suoi sentimenti dopo che praticamente lui gli aveva dichiarato i suoi.

Gli aveva detto di volerlo al suo fianco per sempre. 

Quella era una dichiarazione molto chiara no ?

Ricordava che il dio aveva sorriso e gli aveva pure tenuto stretta la mano. 

Quello non era un “Ti amo anch’io” ?

E allora se si amavano perché non si comportavano come una coppia normale ?

Perché al posto dei baci e del sesso sfrenato c’erano stati pugni, calci e sberle ?

Risposta : perché ad amare era solo uno dei due. L’altro aveva sorriso perché era crudele e folle.

Ricordava il panico provato nel trovarsi di fronte Hulk che gli urlava addosso. Il bestione lo aveva rincorso per tutto l’appartamento, mentre Loki se ne stava in disparte a osservare la scenetta sorridendo come se fosse finalmente iniziato un programma di suo gradimento. 

Lui le stava prendendo e l’asgardiano sorrideva compiaciuto.

Tony sperava di vederlo intervenire in sua difesa, ma a quanto pare tifava per l’Altro.

“Piccolo Cervo so che il verde è il tuo colore preferito, ma io sono il tuo maes ... aaaaaaaah”

Hulk lo aveva afferrato per un braccio, fatto roteare per aria come un lazo e scagliato contro gli armadietti della cucina, poi aveva preso il frigorifero lanciandoglielo addosso. 

Si era salvato per il rotto della cuffia.

A quel punto aveva indossato i bracciali e richiamato l’armatura.

Per difendersi da Banner aveva dato fuoco a mezza casa. Purtroppo uno dei suoi colpi aveva centrato in pieno il mobile bar che conteneva drink estremamente infiammabili. Dummy era arrivato con l’estintore e aveva spento l’incendio, ma l’impianto stereo si era fuso. A quel punto Tony era corso in camera e poi si era dato dello stupido perché si era messo in trappola da solo. Hulk era entrato, lo aveva spinto sul letto ed era tornato a pestarlo.

Aveva sentito degli scricchiolii e sperato con tutto il cuore che provenissero dalla Mark e non da se stesso. Si era difeso strenuamente, assestando qualche colpo, ma non c’era partita. 

Il suo avversario era troppo forte.

E improvvisamente qualcosa era cambiato. La forza del gigante era diminuita. 

Significava che la rabbia stava sbollendo.

Girando la testa aveva visto Loki che li fissava sempre con quel fastidioso sorriso sul volto.

*Dovrei colpire te, maledetto ! Non uno dei miei amici !*

Credeva che avesse lanciato una malia su Bruce per farlo innamorare di sé in modo che poi si scagliasse contro di lui. Piano geniale. Sperava si ammazzassero tra loro.

Con un paio di botte alla nuca aveva invertito le loro posizioni.

Il letto non aveva più retto al peso di loro due che si menavano (o meglio, non aveva retto ai raggi protonici di Iron Man) e ed crollato nel momento stesso in cui Tony si rendeva conto di un particolare non di poco conto : quando Hulk lo aveva raggiunto in quella camera era entrato aprendo la porta. APRENDOLA ! Non aveva alcun senso. Hulk le spaccava le porte ! 

Spaccava tutto a dire la verità ... e allora come mai era diventato di colpo educato ?

E inoltre Hulk sembrava la parodia di se stesso, come se non sapesse esattamente come comportarsi con quel corpo. E aveva risparmiato tavolo e divano ! Per tacere del suo modo di fare malizioso di Banner prima di ricevere quei due pugni da parte sua ... il genio aveva capito. 

“Che ne hai fatto di Bruce, Loki ?”

Sotto di lui il falso Hulk aveva scintillato mostrando il suo aspetto reale.

Il falso Loki aveva brillato a sua volta, scomparendo. 

E il vero Banner era piombato nella stanza urlando “FERMATEVI !”

“Ci siamo fermati giusto adesso. É stato divertente. Non lo pensi anche tu, Tony ?”

No, non lo pensava per niente. Gli aveva mollato una testata ed erano finiti ko entrambi.

L’elmo da lui indossato gli aveva permesso di risvegliarsi per primo.

Si era fatto scansionare da JARVIS in cerca di commozioni cerebrali o emorragie interne.

Il dio si era destato mentre Tony improvvisava un balletto per staccarsi l’armatura. Si era offerto di aiutarlo. Stark aveva rifiutato e lo aveva guardato con un briciolo di invidia passarsi una mano davanti al viso e far sparire i segni della loro lotta.

Poi lo aveva osservato ansimare con la mano sullo stomaco, dove lo aveva colpito più spesso.

Gli piaceva che stesse male. Se lo meritava. 

Gli aveva messo a soqquadro la casa, lo aveva ingannato, lo aveva picchiato.

Per quello che lo riguardava poteva soffrire senza un attimo di sollievo per i seguenti dieci anni.

“Sei riuscito a battermi è solo perché le mie energie non erano al cento per cento. Se lo fossero state non avresti avuto alcuna speranza, mortale. Ringrazia la tua buona sorte” aveva sbottato lo sconfitto nel rendersi conto che Stark si godeva la visione di lui piegato in due per le fitte. Orgoglioso come al solito.

Al midgardiano era venuto quasi da ridere. Quasi. Invece della risata gli era sfuggita una sequela di parolacce che avrebbe fatto sollevare le sopracciglia di Cap fino alla stratosfera. 

Quelle di Loki non si erano mosse di un millimetro. Del resto in mille anni di vita doveva essersi abituato a ricevere insulti più o meno coloriti e ormai non ci badava più.

“Hai finito ?” aveva chiesto sbadigliando annoiato e assonnato.

“No, non ho finito Cagnaccio Rognoso con un gatto in decomposizione al posto del cervello !”

“Io non sono affatto rognoso, mi lavo tutti i giorni, anche due volte al giorno ! E mi applico sempre il balsamo, la crema corpo, la maschera viso e ...”

“MUAAAAAAAAAAARGH !!!”


Loki si era zittito di colpo. Non per paura o per mancanza di altro da dire, ma perché con quell’uscita senza senso l’Avenger gli aveva ricordato Padre e si era ritrovato a pensare che quella teoria che afferma che ad attrarci sono le persone che a livello inconscio ci ricordano i nostri genitori poteva essere una balla per tutti, ma a quanto pare per lui era vera.

Stark non sapeva cucinare. Padre non sapeva cucinare.

Stark adorava i pancake. Padre adorava i pancake.

Stark non era chiaro su ciò che provava per lui. Padre non era chiaro su ciò che provava per lui.

Stark lanciava raggi dai suoi guanti. Padre lanciava scariche elettriche con la sua lancia.

Stark collezionava auto. Padre collezionava reliquie.

Stark viveva in una torre. Padre viveva in un castello.

Non ci doveva pensare. Anzi doveva pensare a quello che li differenziava.

*Stark ha due occhi*

Ok era pur sempre un inizio.


Pure Tony si era zittito di colpo, ma solo perché Loki si era tolto la maglia.

Aveva dei segni viola e verdi sulla schiena, sulle spalle e sulla pancia.

Segni dovuti ai colpi ricevuti da lui. Si sentiva sia fiero, sia in colpa. Era una sensazione strana.

Lo aveva guardato usare la magia per farli sparire, ma la sua attenzione non si era focalizzata sull’alone dorato che pareva uscirgli dalle dita, bensì sui suoi addominali. 

E lui lo odiava come non mai per lo “scherzetto”, ma Tonino no.

Era uscito di corsa prima che gli venisse l’impulso di saltargli addosso e di sbatterlo di nuovo contro il muro, anche se in questo caso lo avrebbe sbattuto in tutt’altro senso. E visto che aveva definito il loro scontro “divertente” al dio sarebbe potuto persino piacere un trattamento del genere. Doveva subito tornare indietro e ... e c’era quel dettaglio che non riusciva a levarsi l’armatura e quell'altro che non avrebbe fatto sesso con qualcuno che lo aveva reso così furioso !

Inoltre Banner era ancora lì con loro. E prima dovevano sistemare la casa.

Bruce gli aveva raccontato come erano andate le cose. Quando era arrivato alla torre e aveva visto il fratello di Thor aveva rischiato di trasformarsi, ma Loki aveva furbescamente cambiato aspetto in modo da apparire come un bimbo di sei anni.

“Sei anni più o meno è anche la sua età mentale” aveva commentato il filantropo.

Ovviamente Bruce non voleva colpire un bambino, per quanto sapesse che in realtà fosse un alieno psicopatico, e così aveva accettato di ascoltare quello che gli doveva dire. 

Prima di dirgli alcunché Loki gli aveva chiesto di visitare Tony.

Era parso davvero preoccupato, ma anche parecchio arrabbiato.

“E io me ne intendo di rabbia, così l'ho invitato a sfogarsi”

“Per essersi sfogato s’è sfogato. Su di me e sulla mia casa ! Mille grazie, Brucie”

“Ti giuro che non avevo idea che sarebbe arrivato a tanto. Il mio piano era solo quello di ...”

“IL TUO PIANO ?!?”

“Era convinto che mi fossi sbagliato sui tuoi sentimenti per lui e io ...”

“TU GLI HAI RACCONTATO CHE HO DEI SENTIMENTI PER LUI ?!?”

“Quando lo credevo Luke ... ah tra parentesi me lo sentivo che quel tizio era strano”

“COSA GLI HAI RACCONTATO DI PRECISO ?!?”

“La verità : che ti sarebbe piaciuto portartelo a letto”

“TU ... TU GLI HAI DETTO CHE VOGLIO PORTARMELO A LETTO ?!?”

 “Ripeto, non sapevo fosse Loki. Ehi hai usato il presente, io ho usato il condizionale !”

Si era appena tradito e il suo amico se n’era accorto perché sveglio quasi quanto lui. Quasi.

Ed era stato così sveglio da capire il suo disagio e non insistere su quel punto.

Gli aveva svelato il suo piano : ci avrebbe provato con il dio in modi più o meno espliciti per tutta la sera e la reazione gelosa di Tony avrebbe tolto a quest’ultimo ogni dubbio circa i sentimenti che Tony provava per lui. Tutto si sarebbe concluso con loro due che fingevano di voler trascorrere la notte insieme.

“Avevamo stabilito di ignorarti, tenerci per mano ed entrare nella sua stanza appena rientrati qui per uscirne fuori dopo pochi secondi e rivelarti che avevamo scherzato per tutto il tempo ...”

“E io magari avrei anche dovuto ridere ?!?”

“Lo so è stato un tiro mancino. Mi dispiace”

“Accetto le tue scuse. Però lasciami dire che i tuoi scherzi sono davvero pessimi. E poi ?”

“Ha assunto le mie sembianze e piazzato un suo clone sul letto. E deve avermi reso invisibile e muto oltre che immobile perché non mi hai degnato di un’occhiata e non hai sentito le mie urla”

“Devi aver urlato parecchio, hai la voce roca. Dovresti tenerla così. É sexy”

Banner non ne aveva voluto sapere di lasciarli da soli per quella notte e così si era accomodati tutti e tre sul letto di Loki, col dottore in mezzo a loro per evitare che si pestassero di nuovo.

Il dio però aveva le batterie scariche. Usare i suoi poteri per impersonare Hulk, creare un clone e “far sparire” Bruce lo aveva indebolito non poco e come se non bastasse invece di aspettare qualche minuto e magari mangiare qualcosa per riprendere le forze ne aveva subito usati degli altri per guarirsi. Aveva chiuso gli occhi prima ancora di toccare il cuscino.

Da parte sua non ci sarebbero stati tentativi di far iniziare un secondo round.

Il mortale d’altra parte faticava a reggersi in piedi e sembrava una lattina accartocciata.

Nemmeno lui avrebbe mosso un dito contro lo jotun.

Banner osservandoli lo aveva capito, ma aveva preferito non rischiare (le capacità di recupero dell’alieno sono rapide e Stark ha dei reattori nucleari !) ed era rimasto con loro. 

E li aveva sentiti mormorare i rispettivi nomi nel sonno.


Alle ore dieci e dieci il telefonino di Tony lo aveva distolto dal vortice dei suoi pensieri (in cui si alternavano visioni in cui torturava il dio e altre in cui UMPAPPÁ UMPAPPÁ UMPAPPAPÁ).

Era la sua segretaria e pareva scocciata.

“Signor Stark, ricorda che oggi l’aspettano all’ospedale vero ?”

Ospedale ? Si era ammalato qualcuno ? 

Ma sì certo, l’ospedale ! 

Aveva donato dei macchinari al reparto di pediatria. 

“A che ora devo essere là ?”

“Dieci minuti fa. Ho detto che aveva avuto un contrattempo”

Sì un contrattempo extraterrestre che si era fatto pestare e lo aveva pestato per capire se era amato o no. Chiedere direttamente a lui di spiegargli i suoi sentimenti no ?

“Tienili buoni per altri quindici. C’é anche la televisione ?”

“Sì è stato lei stesso a contattarla. Ha detto che sarebbe stata della pubblicità positiva”

“Grazie Bunny. Volo !” 

Aveva riagganciato maledicendo tutti gli dei delle Malefatte di sua conoscenza. Cioé uno solo.

Lo specchio del bagno gli aveva restituito l’immagine di un volto violaceo.

Non poteva apparire in tv in quel modo ! Doveva rassegnarsi, andare da Loki e permettergli di usare la magia per ridargli il suo aspetto da sano uomo americano. Una rapida occhiata alla sua destra però lo aveva quasi fatto esultare. 

Non avrebbe avuto bisogno di quel pazzo e della sua magia, poteva sistemarsi da solo.

Pepper aveva dimenticato lì la borsetta con i suoi trucchi. 

Un po’ di correttore, un pizzico di cipria e magari del mascara per darsi un’aria da ragazzo affascinante e rendere i suoi occhi più magnetici ed era a posto. Si era anche passato del lucidalabbra perché era al mirtillo e un filino di ombretto rosa per pura curiosità.

In corridoio aveva incontrato il Burlone, che lo aveva fissato inclinando la testa.

“Vuole che le presti la mia minigonna, signorina Anthonia ?”

Forse aveva esagerato. Era tornato indietro e si era lavato via tutto.

Doveva rassegnarsi, andare da Loki e permettergli di usare la sua magia per ridargli il suo aspetto da sano uomo americano. Poi si era ricordato dove doveva andare. 

Gli era venuta un’idea.

Tre minuti dopo era pronto e soddisfatto del riflesso allo specchio. Era salito sul tetto, aveva richiamato a sé l’armatura (non quella rotta, ma un’altra) ed era sfrecciato in direzione dell’ospedale alla massima velocità.


Lo jotun si trovava sdraiato sul suo letto, intento a leggere un libro.

Non riusciva a concentrarsi sulle parole perché continuava a pensare a Tony Stark truccato come un baldraccone. Mai avrebbe pensato che il suo maestro potesse avere delle tendenze del genere, ma in fondo non gli dispiacevano affatto. Potevano aprire a nuove possibilità in camera da letto. Lui adorava i travestimenti e i giochi di ruolo ! Avrebbero potuto fingere di essere entrambi due scolarette birichine ... certo, lui come “Lorna” e pure travestito e truccato senza mutare il proprio genere sarebbe sempre stato una fanciulla più credibile e più bella di quella che avrebbe mai potuto essere Tony.

Non è che quest’ultimo lo invidiava proprio per questo motivo ?

Essere invidiato da qualcuno invece di invidiare. Che novità piacevole.

Tuttavia non voleva l’invidia del terrestre. Da lui voleva ben altro.

*Potrei insegnargli a truccarsi meglio*

All’improvviso aveva capito che il mortale doveva aver lasciato la torre. Lo aveva capito perché si era ritrovato a sfondare (di nuovo) la parete della sua stanza, a rompere una vetrata e a sfrecciargli dietro nel cielo. Avrebbe potuto avvertirlo !

Ospedale ? Perché era andato all’ospedale ? Banner aveva detto che stava bene.

E come mai c’erano tutte quelle telecamere ? 

Nessuno poteva sapere che sarebbe passato da quelle parti !

*Finirò in un notiziario ? Oh dei come mi stanno i capelli ?!?* si tormentava l’asgardiano.

Questo finché non aveva realizzato che ad apparire in tv sarebbe stato il miliardario.

*É un’ingiustizia, io sono molto più fotogenico !* 

Si era reso invisibile mescolandosi alla folla all’interno di una grande sala. 

Sul fondo c’era un palco con un leggio e un microfono.

*Canterà qualcuno ?* 

No, con suo sommo dispiacere non aveva cantato nessuno. 

Dei tizi avevano parlato degli ultimi sviluppi per la cura delle malattie infantili, di quanto fossero costose le apparecchiature necessarie a salvare la vita dei piccoli pazienti e di alcune tecniche innovative per effettuare diagnosi rapide.

*Ah la lezione del giorno è sui sistemi midgardiani per la cura della salute*

Era giunto il momento del filantropo (mai come in questa occasione questo appellativo era azzeccato) che si era fatto avanti ancora con la Mark addosso ricevendo applausi da alcuni suoi fans che dovevano essere tra il pubblico. Dopo un paio di saluti e di battute se l’era tolta.

*Ma che cosa ha combinato alla sua faccia ?* si era chiesto il dio.


Il genio aveva usato per la seconda volta i trucchi di Pepper per mascherare i segni del loro scontro della sera prima ... truccandosi da clown. In fondo stava andando in un reparto destinato ai bambini e i bambini adorano i clown, specie quelli malati che hanno più voglia e bisogno di ridere degli altri. 

Era stato questo il ragionamento che lo aveva spinto a farlo.

Ovviamente dava per scontato che nessuno dei ricoverati avesse mai visto I.T. o soffrisse di coulrofobia. 

Mentre iniziava a spiegare il funzionamento dei macchinari da lui donati qualcuno aveva ridacchiato. La risata sembrava provenire da una sedia vuota.

*Oh ecco dove sei, mattacchione ! Cerca di trattenere la ridarella ok ?* 

“É uno dei miei nuovi effetti sonori. Forte eh ?”

Stava parlando da circa quindici minuti quando una signora particolarmente in carne si era accomodata sulla sedia vuota. Quella cicciona aveva appena sfrittellato il suo Loki !

“NOOOOOOOO !!!”

Il suo pubblico non aveva capito cosa gli fosse preso. Tony era sceso dal palco, aveva raggiunto il donnone, l’aveva costretta ad alzarsi e parlando alla sedia le aveva chiesto se stesse bene e se fosse ancora in grado di respirare.

La sedia non aveva proferito verbo. L’inventore si era arrabbiato.

“Sto mostrando seria preoccupazione nei tuoi confronti, potresti anche dirmi qualcosa !”

Qualcuno lo aveva indicato e poi si era puntato l’indice alla testa roteandolo.

Tony aveva allungato una mano e si era ritrovato a tastare solo l’aria. 

La sedia era davvero vuota.

Si era scusato con la signora ed era tornato davanti al microfono a terminare il suo intervento.

Una volta finito avrebbe voluto cercare subito il dio scomparso, ma era stato trattenuto da una sfilza lunghissima di persone che volevano una foto assieme a lui o un suo autografo o entrambi.

In molti si erano complimentati per la sua trovata della faccia da pagliaccio.

*Eh quando uno è un genio è un genio*

Non sarebbe stato difficile ritrovare il Burlone visto che gli sarebbe bastato alzare il braccio per ritrovarselo addosso, ma aveva deciso di operare diversamente sia perché non voleva che gli altri vedendolo alzare il braccio pensassero a una sua affiliazione con qualche gruppo neonazista (qualcuno ha detto Hydra ?), sia perché un Iron Man travolto da una forza invisibile avrebbe sollevato non poche domande. Aveva chiesto dove fosse la caffetteria.

*Scommetto che è là a ingozzarsi di budini* ne era sicurissimo, per questo quando vi era arrivato e l’aveva trovata deserta era rimasto spiazzato. Lo aveva chiamato più volte e aveva tastato tutte le sedie per assicurarsi che fossero libere. E lo erano.

*Niente paura, ho solo smarrito un dio alieno psicopatico in un ospedale*

Aveva iniziato a osservare tutti per capire se qualcuno potesse essere Loki.

E per caso aveva sentito delle infermiere spettegolare tra loro fissando un telefonino.

“Patty dice che ci sono tre gemelli fighissimi al piano di sotto !”

“Ha mandato una foto ?”

“Eccola qua. Io direi che meritano. Mi sono sempre piaciuti i mori capelloni”

Stark le aveva seguite. Era stato così che aveva ritrovato Loki.

O meglio che aveva ritrovato i Loki.

Erano in una saletta con dei bambini (la maggior parte di loro senza capelli per colpa della chemio) di età compresa tra i quattro e i nove anni. Il primo stava giocando con un gruppetto misto a “Un due tre stella”, il secondo fingeva di bere il té con due bambine mentre un’altra alle sue spalle gli faceva una treccia e il terzo si era infilato dentro una casetta di plastica un secondo prima che un bambino girato di spalle smettesse di contare e iniziasse a cercarlo.

“Sono bellissimi e ci sanno fare coi piccoli, sono proprio da sposare !” 

Tony aveva avuto un piccolo tuffo al cuore a quelle parole. E se Odino invece si fosse sbagliato ?

Però quella tipa aveva ragione, il mago era stupendo e i mini pazienti lo adoravano.

Li aveva osservati per un po’, finché non aveva deciso che era tempo di sloggiare e poi si era avvicinato senza esitazioni al secondo dandogli un colpetto sulla schiena.

“Come facevi a sapere che ero io quello giusto ?” si era stupito lo jotun.

“Quando si incontra quello giusto si capisce che è quello giusto” 

Ma che stava dicendo ?

Loki aveva sorriso senza dire nulla. Sembrava strafelice. Meglio così.

Mangiati dei tacos per pranzo, avevano preso un taxi ed erano andati in un mobilificio per comprare un letto nuovo. Anche lì il miliardario era stato circondato da fans, mentre il suo accompagnatore se ne stava in disparte sbuffando nei panni di un baffuto omone. Uno schianto aveva costretto il mortale a liberarsi dagli ammiratori.

Il suo allievo si era sfracellato col carrello addosso a una delle librerie esposte, tirando giù tutti gli articoli che vi erano piazzati sopra ... e la libreria stessa e ora giaceva per terra rantolando.

“Il carrello non è un’automobilina e questa non è una pista da corsa ! Ti sei fatto male ?”

“Abbastanza. Stavo meglio senza questa cosa sopra la mia schiena !”

“Bene” e lo aveva mollato di nuovo da solo per tornarsene dalla sua schiera adorante.


Dunque Tony non lo aveva ancora perdonato ? E la frase di poco prima allora ? 

Il dio era confuso.

Confuso e furioso perché detestava essere abbandonato. O essere ignorato.

Più che mai deciso ad avere l’attenzione del midgardiano solo su di sé aveva mutato aspetto ed era salito su uno dei letti. Venti secondi più tardi qualcuno aveva gridato “Laggiù c’è Shakira !” e tutti erano corsi in quella direzione.

In effetti c’era Shakira che saltellava, danzava e cantava sopra a un materasso.

Però non era quella vera. Tutti avevano tirato fuori i telefonini e iniziato a filmare. Tony, che durante il tragitto in taxi si era liberato del trucco sulla faccia e aveva accettato di farsela sistemare con la magia, si era coperto il viso con le mani.

Fortuna che non avrebbe dovuto richiamare l’attenzione su di sè !

“And I’m crazy but you like it loca loca loca/you like it ain’t easy  loca loca loca”

“Permesso … fatemi passare, grazie” aveva raggiunto il letto e stava per rivolgersi alla falsa cantante quando questa lo aveva tirato su afferrandolo per un braccio (possibile che nessuno trovasse sospetta tanta forza ?), strusciandosi su di lui per tutto il resto della canzone. 

Non era stato brutto, anzi. Tonino aveva apprezzato molto. Pure troppo.

Era dovuto correre alla ricerca di un bagno. Di un bagno vero, non di un bagno in esposizione.

Al suo ritorno c’erano dei giornalisti e Lokira stava rispondendo alle domande tutta sorridente.

“Mi servono dei mobili nuovi. Quelli che ho non esprimono al meglio la mia personalità”

“Sì c’era tanta folla al mio concerto. É bello ricevere il sostegno dei propri fan”

“Un duetto con chi ? Mi spiace, non siamo in contatto”

“Cosa mi piace di più di New York ? Mi hanno colpito molto gli ornitorinchi e Central Park”

“Il mio nuovo album sarà migliore dell’ultimo perché cerco sempre di migliorare”

“Se ho una storia con Stark ? Di sicuro non ne ho una con Hulk. Sono troppo gracile”

Poi i giornalisti si erano accorti del Vendicatore e avevano iniziato a tempestare di domande lui.

“Le sto mostrando la città” aveva risposto maledicendo il Burlone “Ora dobbiamo andare”

Aveva preso la bionda per mano ed erano corsi fuori inseguiti da paparazzi, cameraman, giornalisti e semplici curiosi. Erano rimasti tutti spiazzati perché girando l’angolo come avevano fatto i due non vi avevano visto nessuno.

Loki infatti aveva usato i suoi poteri per teletrasportare entrambi alla torre e appena erano riapparsi in salotto era scoppiato a ridere come non mai, ritornando al suo aspetto.

“Si può sapere che hai da ridere ? Ora la vera Shakira se la prenderà con me !”

“Lei ce l’ha un’armata di Chitauri ?”

“No”

“E allora di che ti preoccupi ?” 

Il ragionamento non aveva una grinza. 

“La lezione di oggi è stata molto interessante ...”

Lezione ? Stark era sicurissimo di non aver tenuto alcuna lezione ! Di che stava parlando ?

“... anche se personalmente non amo i discorsi su malattie e cose di questo tipo”

Ah ecco di cosa ! 

C’era stato un malinteso, ma Tony aveva preferito non rivelarlo. 

Non avrebbe voluto deludere il suo allievo.

“Lo so che si tratta di argomenti difficili, ma bisogna parlare anche di quello”

“Cucino io stasera. Tu non ti azzardare a mettere piede in cucina !”

“Ehi è la mia cucina !” aveva protestato debolmente.

“Prometto di non distruggerla. Non di nuovo”

“Come se io mi potessi fidare ... un momento, non avanzi la tua richiesta del giorno ?”

“Stavo per farlo, ma a quanto pare non ce n’è più bisogno”

“Mi volevi chiedere di perdonarti per lo “scherzetto” ?”

“So di meritare la tua rabbia. Ti volevo chiedere di tenermi per mano. Mi hai anticipato”

Tony aveva spostato lo sguardo verso il basso. Le loro dita erano ancora intrecciate. 

Purtroppo per cucinare a Loki erano servite entrambe le mani.

La cena era stata un fantastiliardo di volte migliore rispetto a quella maldestramente preparata da lui (non che ci volesse tanto a combinare qualcosa che fosse migliore di quel disastro).

Lo stregone silenziosamente, con l’espressione di chi sta meditando sui massimi sistemi.

Stark era troppo curioso per lasciar perdere. 

“Cosa c’è, Loke ?”

“Sto pensando”

“Questo lo vedo. Non stai pianificando un attacco a qualche altra città, vero ?”

“Se anche fosse credi che te lo direi ? Comunque no”

“Ti chiedi come poter sostituire effettivamente Shakira durante il suo prossimo tour ?”

“No, i tour sono sfiancanti e fanno sudare troppo. Sto pensando a te”

“Oh è una cosa carina ... se non stai pensando ai mille modi in cui potresti uccidermi”

Loki aveva agitato la forchetta “Sono milleduecento i modi in cui potrei ucciderti. No, sto pensando a come ti eri truccato prima di andare all’ospedale”

“Approvi il mio look da clown ?”

“Non mi riferisco a quello, ma a te con l’ombretto, il mascara e il lucidalabbra”

“Mi ero messo anche la cipria, per amor di precisione”

“Sì ecco, non avevo idea che ti piacesse travestirti da donna, mi hai spiazzato non poco ...”

“No, senti c’è un piccolo fraintendimento a me non piace trave ...”

“... ma devo ammettere che tu sei una donzella molto più arrapante di Thor”

“Come prego ?”

“Sei una donzella molto più arrapante di Thor”

“No avevo sentito perfettamente la prima volta, non volevo che lo ripetessi”

“E allora cosa volevi, che ti facessi uno schemino ?”

“Tu lo sai che tuo fratello è un maschio, giusto ?”

“Ci sono cresciuto insieme, certo che lo so”

“Se è un maschio non può essere una donzella”

“Ha indossato un abito da sposa un paio di secoli fa”

L’inventore aveva rischiato di soffocarsi con un boccone. 

Loki gli aveva raccontato tutta la storia.

In sintesi : il biondo gli aveva chiesto aiuto contro un gigante che terrorizzava Asgard e lui gli aveva fatto credere che l’unico modo per sconfiggerlo fosse quello di presentarsi al suo cospetto vestito da sposina, cosa che il Tonante aveva fatto.

“Quel poveretto è rimasto talmente sconvolto quando ha alzato il velo e ha visto la faccia imbellettata del beota che se l’è data a gambe urlando che non avrebbe mai più rimesso piede su Asgard in quanto regno popolato da femmine orripilanti”

Tony era caduto dalla sedia dal troppo ridere. 

Come dolce il dio delle Malefatte aveva preparato un ciambellone al cioccolato.

“Stai cercando di arruffianarmi ?”

“Mulig ... significa “possibile”. Ci vuoi la panna sopra ?”

“Certo. Diventa tutto più interessante con della panna sopra !” e dopo il primo assaggio aveva estratto il telefonino e digitato qualcosa per poi esclamare “Deilig !”

“Ti riferisci a me o al dolce ?”

“Chi vivrà vedrà ...”

“Dormirai nel mio letto stanotte, Anthony ?” aveva sussurrato Loki.

“Mulig”

 

TRADUZIONE : “Deilig !” = “Delizioso !”

Nessun commento:

Posta un commento

Gelosia portami via