New York, domenica [parte 2]
Un’ora dopo erano risaliti sull’elicottero.
A Rhodes non erano sfuggiti i
capelli scompigliati del dio.
“Allora Tony, hai visto cose che
noi umani non possiamo neanche lontanamente immaginare ?”
“Ehm, metti in moto per
piacere. Vogliamo tornare a New York”
“Hai fatto cilecca tu o ha fatto
cilecca lui ?”
“SMETTETELA DI DIRE CHE FACCIO
CILECCA O VI APRO COME COZZE, DISDICEVOLI INSETTI !!!”
Questo aveva zittito il pilota che
li aveva riportati alla torre restando in silenzio.
Loki era particolarmente nervoso. Si era ripromesso di non concedersi al mortale finché quest’ultimo non avesse accettato la sua proposta di matrimonio e poche ore più tardi per poco non gli aveva ceduto su una tovaglia a quadretti.
Pensava di avere un maggiore
autocontrollo. Scoprire che non era così lo mandava fuori di testa.
Testa sulla quale, a peggiorare la situazione, c’erano dei pezzi di formaggio di capra.
Era corso in bagno a farsi
uno shampoo.
La goccia che aveva fatto traboccare il vaso, mentre il midgardiano già armeggiava con le rispettive cerniere, era stata una canzone in cui spiccava la frase
“I’ve got a dog and his name is Loki”
Uomo di Ferro col senno di poi si era dato dell’imbecille per aver inserito quel brano nel lettore e tirava porchi per il
fatto che mentre era a un nulla dalla meta quell’aggeggio maledetto avesse
iniziato a suonare proprio quello. Doveva essere opera di Cap e delle sue
preghiere anticopula.
Si era cambiato indossando uno dei
suoi completi più eleganti e aveva bussato alla porta della camera del suo
allievo. ”Vorrei farmi perdonare. Per favore, permettimi di provarci”
“Devo darti il permesso di
provare a farti perdonare o di provarci con me ?”
“Mettiti in ghingheri. Ti aspetto
in salotto”
Lo stregone aveva impiegato sei secondi netti per eseguire la richiesta.
Quando era uscito dalla sua stanza il
genio era ancora lì in corridoio e lo aveva osservato compiaciuto, pur muovendo
una piccola critica “La sciarpa in estate non serve”
“Conferisce al mio look il giusto tocco di classe in più”
Erano stati ad ascoltare un
concerto per piano e violino (su musiche di Edvard Grier) alla Scandinavian
House. Uno dei due aveva ascoltato rapito e sognante quelle melodie, l’altro,
dopo cinque minuti in cui aveva rischiato l’abbiocco, si era di nascosto
infilato gli auricolari iniziando ad ascoltare Metallica, Black Sabbath e
AC/DC.
Terminata la, secondo il parere del primo, sublime performance si erano recati a cena in un ristorante norvegese. Avevano mangiato un altro piatto nazionale di quel Paese : il Fårikål, uno stufato di agnello e cavoli. Per dolce si erano presi due fette di Valnøtt lukket, una torta di marzapane e panna che definire ipercalorica è il minimo.
“Ho dimenticato di mostrarti una delle più stupefacenti invenzioni norvegesi. Guarda qui” aveva esclamato il miliardario mostrandogli una foto sul suo telefonino.
L’alieno aveva arricciato
il naso “Un seggiolone ?”
“Proprio così. Ha aiutato tutte le mamme del mondo a mettere seduti a tavola i pargoli”
“Oh dei ... senti posso ordinare qualcos’altro ? Ho ancora fame” questa uscita dello jotun, dopo tutti quei pasti insieme, il playboy se l’aspettava e aveva giocato d’anticipo prenotando telefonicamente una degustazione di budini. Appena la cameriera glieli aveva posati davanti gli occhi di Loki avevano scintillato di gioia. Tony aveva sorriso soddisfatto.
“Ci sono quelli al cocco, alla menta, alla banana, alle noci, al miele, ai frutti di bosco, all’uva, al cioccolato e al pistacchio ... goditeli, tesorino”
“Sono tutti per me ? Sicuro di non volerne nemmeno uno ?” aveva domandato l’ingordo senza guardarlo mentre ne stava divorando tre contemporaneamente.
Il terrestre aveva sorriso “Du er min pudding ! Jeg vil ha deg !”
Temeva che il suo interlocutore si
offendesse, ma aveva deciso di rischiare.
Scelta giusta.
Loki aveva mollato giù il cucchiaino, si era alzato e gli si era seduto in braccio urlando “VERDEN PUDDING ! JEG ELSKER DEG ANTHONY ! KNULLE MEG !” e lo aveva baciato.
“Frena Lolli ! Siamo in un locale
pubblico !”
“BUDINIZZAMI UOMO ! BUDINIZZAMI !”
Il principe era decisamente “caldo”.
Tony non era mai stato più felice, né aveva mai avuto più fretta di
pagare un conto.
Aveva appena consegnato i soldi
alla cassa che Loki li aveva riteletrasportati alla torre.
“Mi spettava un resto di cinque
dollari”
“Io valgo ben più dei tuoi miseri
cinque dollari !” aveva risposto la diva gettandolo sul
letto.
“Questo è indiscutibile ... dove diamine hai imparato a ... ? Oh mammasaura ! STOOOOP !!!”
“Tu che dici “Stop” a me ? Midgard
sta girando al contrario ?”
“Devo darti una cosa”
“Oh lo so che devi darmi una cosa
...” aveva annuito l’extraterrestre malizioso.
“Devo darti un’altra cosa oltre a quello”
A fatica se l’era scrollato di dosso,
ficcandosi la mano in tasca.
“Non amo le interruzioni quando sto esprimendo la mia arte”
“Sarò breve : resta con me. Ho bisogno
di un assistente e tu sei abbastanza intelligente”
“Tu mi vuoi come semplice
assistente ?!?” era sbottato il principino piuttosto contrariato.
“No, anche come cuoco.
Hai sperimentato da te che io non so preparare nulla di commestibile”
“Tu mi vuoi come assistente e come cuoco ?!?”
“Ti voglio al mio fianco. Deciderai
tu cosa fare una volta che ci sarai. Gifte meg, Loki !”
“Lo sai che quello che hai appena detto significa ... ?” e poi aveva visto il midgardiano estrarre la mano dalla tasca tenendo un anello tra pollice e indice ed era sbiancato
“Min sjel ! Sei serio ? No perché allora
dovresti inginocchiarti ...”
“Hai un po’ la fissa delle persone
inginocchiate, Bambi”
“La proposta di matrimonio va
fatta in ginocchio ! Sono tradizionalista !”
“Tu a me l’hai fatta seduto”
“Eravamo in macchina, come potevo
inginocchiarmi ?”
Stark si era inginocchiato e aveva
ripetuto “Gifte meg, Loki !”.
Come risposta aveva ricevuto un sonoro “SÍ !!!” e un altrettanto sonoro bacio con lo schiocco.
Era andata.
“Dunque, adesso che siamo fidanzati ufficialmente hai ancora intenzione
di ... ?”
“A maggior ragione !” e l’aveva
tirato su buttandolo sul letto.
“Un momento, non te l’ho ancora
infilato !”
“Oh lo so che non me l’hai ancora
infilato ...”
“Sto parlando dell’anello !”
“Va bene, mettimelo. Sbrigati, pidocchio !”
Tony gli aveva afferrato la mano, ma quando vi aveva avvicinato l’anello
il metallo era diventato rovente ed era stato costretto a mollarlo tra mille
imprecazioni.
Loki lo aveva raccolto e osservato per alcuni secondi.
“Per Hel, questo è uno degli anelli dei nani ! Dove lo hai
trovato ?”
“È arrivato con la posta.
Significa che è maledetto ? Perché ha reagito in quel modo ?”
“Perché io non posso indossarlo e
voleva impedirti di infilarmelo al dito”
“Come sarebbe a dire che non puoi
indossarlo ? Allora perché Odino me l’avrebbe inviato ?”
“Te l’ha inviato Padre ?”
“Ha detto che ci ha visto sposati
e pochi giorni dopo un certo Sigurd mi ha mandato quell’anello”
“Potrebbe essere uno dei suoi nomi, ne ha talmente tanti ... aspetta, mi hai chiesto di sposarti solo perché lui ci ha visti sposati ?!?” Loki si era alzato ed era marciato nella sua stanza praticamente fumando dalle orecchie. Tony lo aveva seguito.
“Te l’avrei chiesto lo stesso ! Per la miseria, apri questa porta ! Aprila !”
Dopo tre minuti l’uscio si era aperto.
Lo stregone l’aveva fissato storto, ma l’aveva lasciato entrare.
“Siediti. Ti racconterò tutto ciò che devi sapere su quell’anello”
Tony si era accomodato sbuffando.
“Per favore, dimmi che non ci sono di mezzo giganti che sudano !”
“Non ci sono di mezzo giganti che
sudano”
“Ok, qualsiasi altro tipo di
storia posso riuscire a sopportarla”
Loki aveva preso un bel respiro e poi aveva cominciato a parlare.
“Molti Aesir dopo essere scesi qui su Midgard
si innamoravano di midgardiane e midgardiani, ritrovandosi col cuore spezzato
quando essi morivano nel giro di pochi decenni. E lo sai cosa succede a un dio
con il cuore spezzato ? La stessa cosa che succede a un elfo o a uno di voi col
cuore spezzato. Non ha più voglia di vivere. Alcuni si sono gettati
nell’abisso, altri si sono infilzati con le proprie spade, altri ancora hanno
semplicemente smesso di assumere le loro dosi di mela ... hai presente le mele
dorate di Idun ?”
“Quelle che donano eterna
giovinezza e immortalità ?”
“Loro. Anche se in realtà
l’immortalità la donano soltanto se si continua a mangiarle”
“Quindi chi smetteva di prenderle
invecchiava rapidamente e schiattava ?”
“Esatto. Invecchiava e diventava cenere”
“Anche tu devi prendere
regolarmente queste mele ?”
“Mi è capitato di sgranocchiarne
un paio quando stavo particolarmente mal ridotto, dopo che mi avevano pestato
per qualche mia marachella di troppo, ma ne ho meno bisogno rispetto agli
altri. Credo che un pochino mi invidino per questo”
“Perché per te le cose sono
diverse ?”
“Perché io sono diverso. Per secoli non ho capito come mai tutti tranne me
ricevessero una di quelle mele. Credevo di stare antipatico a Idun o che i miei
genitori si fossero pentiti di avermi adottato e volessero vedermi in polvere.
Sgattaiolavo nel giardino e le mangiavo di nascosto. Sono stato punito, ma quando chiedevo spiegazioni su quella che a me sembrava un’ingiustizia nei miei confronti non ricevevo risposte”
“Risposte che hai trovato quando hai scoperto di non essere asgardiano purosangue, immagino”
“Immagini correttamente. Mi piace
che tu sia così sveglio. Padre voleva tenermi lontano da quelle mele perché non
sapeva che effetti avrebbero avuto su un Gigante di Ghiaccio. Mi ha chiesto se
mi ero sentito strano dopo averle mangiate. Temeva che assumendole la mia vera
natura uscisse allo scoperto e io fiutassi la menzogna. E poi c’è un altro dettaglio non trascurabile : gli jotnar vivono
più a lungo degli asgardiani senza bisogno di aiutini. Mi hanno preso in giro perché
a seicento anni sembravo ancora un bambinetto, mentre Thor era già come lo vedi, ma penso che sotto sotto si rodessero il fegato chiedendosi quale fosse
il mio segreto. Ora lo sanno. Il mio segreto è che sono un mostro”
“TU NON SEI UN MOSTRO ! Un momento ... stai dicendo che secondo gli standard asgardiani sei considerato un adulto, mentre per gli standard dei Surgelati sei poco più di un bimbo ?!?”
Loki era scoppiato a ridere “Ti
preoccupi di questo ?”
“Certo che me ne preoccupo ! Qua
si rischia la galera adescando minorenni !”
“Posso
proseguire con la storia ?”
“Quanti anni hai per il Regno dei
Ghiaccioli ? Tradotto in anni midgardiani”
“Sono più che maggiorenne, stai tranquillo. La faccenda dell’anello ti interessa ancora ?”
“Che ? Ah sì. Continua pure”
“Odino era stufo di veder morire
la sua gente. Inizialmente ha creato un filtro che togliesse agli Aesir
innamorati ogni ricordo del midgardiano o della midgardiana che aveva suscitato
in loro tali sentimenti, in modo che proseguissero le loro esistenze come se
non li avessero mai incontrati. L’amore però restava sotto la brace e dopo un
po’ annullava gli effetti della malia”
“L’amore è la magia più potente di
tutte”
“Vero. A quel punto Odino ha
chiesto ai nani di realizzare degli anelli speciali. Non
ho idea se li ha pagati nello stesso modo in cui Freyja li ha pagati per avere
la sua collana. Spero di no”
“In che modo questa Freyja ha
pagato la sua collana ?”
“Concedendosi ai nani per quattro
notti”
“Com’è che non chiamano “vacca”
lei ? Se lo meriterebbe più di te !”
“È giustificabile. Lei è la dea
del desiderio. Non riesce a non avere voglia di certe cose”
“Una dea ninfomane. Me la presenti ? Ahi !”
Il mago gli aveva dato un pizzicotto, poi aveva continuato a spiegare.
“I nani hanno creato tanti anelli quanti
sono gli Aesir. Ora quando un dio si innamora di un midgardiano può andare da
loro, farsene consegnare uno, scendere su Midgard e darlo all’oggetto del
proprio desiderio. Gli anelli non posso essere indossati dagli dei, dagli elfi
o dai Giganti di Ghiaccio, ma solo dai midgardiani. In sintesi : sei tu che lo
devi mettere, non io”
“Ti sbagli, ho provato a
indossarlo, ma ho preso una scossa elettrica !”
“Punto uno io non sbaglio mai.
Punto due non te lo puoi mettere da solo”
“E con questo diventerei immortale
senza bisogno di mele ?”
“No, ma il tuo processo di
invecchiamento rallenterebbe e vivresti più a lungo”
“Più a lungo quanto ?”
“La metà della vita di chi te lo
dona. Di solito un asgardiano vive cinquemila anni”
“E se a mettermelo fosse un
Gigante di Ghiaccio ?”
“Supereresti i quattromila. Ma
pensaci bene, vedresti morire tutti coloro che ami, dovresti nasconderti,
potrebbero catturarti per esaminarti, potresti diventare un fenomeno da
baraccone, potresti non reggere la pressione ...”
“Mettimelo !”
“C’è un’altra cosa che devi
sapere. Se io morissi e tu indossassi l’anello moriresti anche tu”
“Mettimelo !”
“E se tu mi tradissi emetterebbe
delle scariche così forti da ucciderti”
“Mettimelo !”
“Hai capito cosa ho detto ?
Saresti condannato a stare con me per sempre !”
“Allora condannami, perché stare con te per sempre è esattamente ciò che desidero”
“Sei sicuro ? Forse è meglio se ci dormi un po’ su. È una decisione importante. Gli anelli non sono stati creati solo per far vivere i midgardiani di più, ma anche per impedire che fossero spaccati a metà dai loro amanti non midgardiani in ... ehm certi contesti ...”
Stark si era illuminato realizzando di quali contesti Loki stesse parlando.
“CONTESTUALIZZAMI LOKI !
CONTESTUALIZZAMI SUBITO !”
L’alieno gli aveva infilato l’anello recitando la formula “Se io vivo, tu vivi. Così giuro sul Sole. Se mi rispetti, ti rispetterò. Così giuro sulla Luna. Io Loki dono a te Anthony la mia protezione. Così giuro sul sacro Yggdrasil. Uniremo le nostre anime, i nostri cuori e i nostri corpi fino all’ultima notte dei Nove Mondi. Tu sei mio e io sono tuo. Da questo momento per sempre”
Tony aveva sentito un leggero formicolio lungo il braccio.
Non sapeva se era dovuto all’anello o alle parole.
Aveva fissato la sveglia sul comodino. Segnava le ventitré.
Fuori era scoppiato un violento temporale. Ed erano passate centocinquantasette ore esatte da quando Padre Tutto aveva spoilerato il loro matrimonio.
*Odino ha detto che ci saremmo sposati alle undici e che avrebbe piovuto !*
“La prima parte è completata. Non
sei costretto a procedere con le altre se non te la senti”
“Se andiamo avanti saremo sposati
?”
“Sì, anche se dubito che quaggiù
sarebbe ritenuto un matrimonio valido”
“Meglio, così ti sposo due volte !” aveva ammiccato il non-più-così-tanto-midgardiano.
“Devi ripetere la stessa formula. Aspetta, te la scrivo”
L’aveva scritta e Stark l’aveva letta. Alla fine Loki aveva aggiunto
“Ora dovresti infilarmi un anello, ma non penso tu ne abbia uno a disposizione”
Tony era uscito di corsa ed era tornato con un anello di plastica verde che aveva tolto dal collo di una bottiglietta d’acqua “È il pensiero che conta, però se non ti piace ti porto in una gioielleria, anzi ne compro una intera solo per te” e gliel’aveva messo al dito, dove era mutato in una veretta identica alla sua con degli smeraldi al posto dei rubini.
“Oh !”
In quel preciso istante c’era stato un CLINK.
Avevano abbassato lo sguardo. La cavigliera si era sganciata.
“Non avrebbe dovuto
rimanere al suo posto finché Thor non fosse tornato a prenderti ?”
“Mi legava a te, ma
ora che mi sono volontariamente
legato a te non ha più motivo di esserci”
“E ora come procediamo ?”
“Dobbiamo accendere tre candele”
C’era stato un tuono ed era
saltata la corrente.
“Casca a fagiolo” dopo averle
accese e aver recitato un’altra formula Tony aveva domandato impaziente “Manca
ancora molto ?”
“Gli sposi devono incidere le loro
iniziali su un sasso e lanciarlo in uno specchio d’acqua”
Tony era andato di nuovo in cucina ed era ritornato reggendo una pentola piena fino all’orlo.
“Ecco lo specchio d’acqua”
L’aveva posata a terra e con un coltellino aveva inciso le loro iniziali su una saponetta rosa.
“L.A. come Los Angeles, forse è
un segno. Magari dovremmo trasferirci lì, nella città delle star !” e
aveva lanciato la saponetta nella pentola SPLASH “Canestro al primo tentativo !
Sono un campione ! Ed era un tiro da tre punti !”
“Adesso prendi una scopa e posala
per terra. Dobbiamo saltarla”
“Un aspirapolvere va bene uguale ?” e ne aveva adagiato uno sul pavimento.
Loki l’aveva trasformato in una
scopa.
Spiccato il salto aveva aggiunto “Va creato un cerchio con dei petali oppure con dei sassolini”
Il genio era filato sul tetto a procurarsi petali, sassolini e pure qualche fogliolina dalle piante mezze moribonde che vi si trovavano. Realizzato il cerchio avevano recitato un’altra formuletta. Tonino non ne poteva più.
“Abbiamo finito ?”
L’asgardiano aveva estratto un pugnale.
“Dobbiamo bere. Prendi un calice. Uno solo per entrambi”
“Santa salsiccia, non dirmi che
dobbiamo berci il sangue a vicenda !”
“No, di solito su Asgard si usa
l’idromele. Tu che cos’hai a disposizione ?”
“Di alcolico ? Il mobiletto dei liquori è andato distrutto, ma JARVIS dovrebbe aver ricomprato tutto ...” ed era sparito per ritornare un paio di minuti dopo con un bicchiere che conteneva un liquido ambrato. Loki vi aveva infilato il pugnale e dopo averlo tolto gli aveva ordinato di bere metà contenuto, poi gliel’aveva preso e aveva mandato giù l’altra metà.
“Per le Norne ! È davvero forte ! Che cos’è ?”
“Un cocktail di mia invenzione :
gin, brandy, cognac, birra e vodka ... ehi stai
ondeggiando !”
“Io non sciò ondescianto ! Io sciono
un dio, lo reg ... hic biene l’alcooool !” e aveva perso l’equilibrio o forse
era svenuto, finendo con la faccia dentro il pentolone. SPLASH “Ahi ! I miei
occhi ! Ho del sapone negli occhi ! Resterò cieco per sempre !”
Il lato positivo : la sbornia gli
era passata in un lampo (umorismo involontario).
Il lato negativo : aveva ricoperto
Tony di insulti dicendo che era tutta colpa sua.
Per fortuna era bastato
tamponargli il viso con una salvietta umida perché tornasse a vederci di nuovo.
Gli occhi erano parecchio arrossati, ma presto sarebbero tornati come prima.
“Non dovrò usare una benda come Padre ! Sono felice !”
“Risolto questo problema c’è
qualcos’altro che deve essere fatto per concludere la cerimonia ?”
“Sì, c’è un’ultima cosa”
“Ti prego dimmi che dobbiamo solo
firmare delle carte !”
“Non si tratta di firmare delle
carte. La burocrazia è una cosa tipicamente midgardiana”
“Ti prego non dirmi che dobbiamo
sgozzare una pecora !”
“Non dobbiamo sgozzare una pecora. Non siamo così brutali”
“Di che si tratta ?
Sinceramente speravo che il matrimonio asgardiano durasse molto meno”
“Per essere ritenute valide le
nozze devono essere consumate”
“Sono necessari dei testimoni ?”
“No”
“Dobbiamo recitare altri versi ?”
“No”
“Dobbiamo aspettare la luna piena,
l’alta marea o una stagione particolare ?”
“No, però se ti senti stanco
possiamo rinviare a domani mattina. Non c’è fretta”
“NON C’È FRETTA ?!? STAI
SCHERZANDO ?!? ASPETTO QUESTO MOMENTO DALLA PRIMA VOLTA CHE TI HO VISTO !” e
l’aveva sollevato portandolo in spalla fino in camera sua. Sì, c’era un letto
anche nella stanza in cui si trovavano, ma era un letto singolo e poi si era
ripromesso che lo avrebbero fatto sul suo king size nuovo quindi doveva essere
così.
Mentre lo adagiava sul materasso si era reso conto che aveva avuto la forza di sollevarlo.
Gli piaceva da matti
questa novità.
“Dal primo giorno, quando sono
apparso nudo nella tua sala riunioni ?”
“No, da quando ti ho visto a
Stoccarda”
“Anch’io sono rimasto colpito
dalla tua entrata in scena e non solo perché mi hai sparato”
“Senti, che ne pensi se lasciamo
perdere i preliminari e passiamo subito all’azione ?”
“Penso che sarebbe il caso visto
che finora abbiamo “preliminato” per trecentosedici ore”
“In effetti queste due settimane non sono state altro che dei lunghissimi prelimina ...”
Aveva ricevuto un morso
sul labbro.
“Basta parlare ! KNULLE MEG ANTHONY !”
L’Avenger si era zittito di colpo, mentre Tonino cantava a squarciagola saltellando per la felicità.
I vestiti di entrambi erano finiti alla rinfusa sul pavimento.
Il suo sposo era così caldo, così perfetto, così ... suo.
La luce era tornata, permettendogli di vedere il corpo nudo sotto di sé.
Uno spettacolo da applausi.
“Vuoi che la spenga ?”
“No, lasciala accesa. Voglio
guardarti negli occhi mentre perdi il controllo, blatta ripugnante !” (diciamo
che Loki doveva rivedere il concetto di “nomignoli affettuosi”). Tony aveva
sorriso, solleticando uno dei punti più sensibili del dio, che si era
aggrappato alla sua schiena, posando il viso nell’incavo del suo collo e
mugolando parole sozze in norvegese.
Il miliardario non riusciva a credere che stesse succedendo.
Possibile che non ci fossero interruzioni come
le altre volte ?
E nemmeno a farlo apposta si era sentita forte e chiara la voce di JARVIS.
“Signor Stark, ha una visita”
“SONO OCCUPATO ! E POI CHI È CHE
ROMPE A MEZZANOTTE ? UN VAMPIRO ?”
“Non ha presentato le sue
generalità, ma non credo sia un vampiro, signore”
C’era stato un boato e Tony aveva sentito delle gocce sulla sua schiena.
“Grandioso. JARVIS ricordami di far
aggiustare il tetto, mi sta piovendo addosso”
“Il tetto non presenta alcun tipo
di cedimento strutturale, signore”
Loki aveva sbirciato ... cacciando un urlo.
“Oh così sulla fiducia ? Ancora non ho fatto nien ...”
E improvvisamente era calato di nuovo il buio.
“Ehi Loke che cos’è questo odore ? Ehi ma dove sei finito ?”
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