domenica 6 ottobre 2024

La lunga attesa - "Ustioni, insulti e baci"

 New York, domenica [parte 1]


“AAAAAHHHH !!! Avevi detto che non sarebbe stata fredda ... e avevi ragione, non è fredda, è gelata !!!” era stata la prima cosa uscita dalle labbra di Tony appena era entrato in acqua.

Il Burlone aveva fatto spallucce. 

“Mortale lagnoso”

“Non sono un “mortale lagnoso”, ho solo paura che Tonino si possa restringere !”

“Ma per piacere, non è mica di lana !”

“Torniamo alla torre. Voglio un letto morbido. E caldo”

“Io sono morbido. E posso essere anche caldo. Devi solo prendermi” lo aveva stuzzicato il dio nuotando fino alla boa. Stark, continuando a tremare e a tirare porchi sull’ipotesi tutt’altro che remota di beccarsi l’ipotermia, era avanzato lentamente fino a ritrovarsi con l’acqua che lambiva il suo reattore. Non si sentiva più le dita.

“Bravo, raggiungimi. Non te ne pentirai ...” lo aveva incitato l’alieno con tono accattivante.

“Sarà meglio per te” aveva sussurrato il miliardario portandosi un pochino più vicino a lui. Quando aveva alzato lo sguardo per calcolare quanto distava ancora la boa (e di conseguenza la sua ricompensa) era rimasto sorpreso : Loki era lì, ma era anche cinque metri più in là e pure alle sue spalle e alla sua destra e ... insomma c’erano una decina di Loki perfettamente identici che lo fissavano sghignazzando. Cloni. Di nuovo il trucco dei cloni. Aveva sbuffato contrariato.

Non gli dispiaceva essere circondato da tutte quelle copie del dio degli Inganni e in un’altra occasione avrebbe potuto definire un paradiso l’avere così tanti Loki nudi attorno a sé, ma in quel frangente era piuttosto alterato per il freddo.

“Ti diverti a prendermi in giro Rock of Ages ?”

“Indovina quale sono. Se lo scopri, ricchi premi e cotillons

Il genio li aveva osservati tutti attentamente, poi aveva puntato con sicurezza quello alla sua sinistra ... che si era svaporato appena aveva provato a toccarlo. Si era sbagliato. 

Tutti i Loki rimasti erano scoppiati a ridere.

“Ritenta, sarai più fortunato !”

Uomo di Ferro aveva perso la pazienza. 

“Basta con questi giochetti !” e aveva alzato il braccio destro. Gli otto falsi erano scomparsi e l’originale gli era finito tra le braccia quasi provocando un’onda anomala.

“Oh eccoti qui !”

“Così non vale ! Hai barato !” lo aveva rimproverato l’asgardiano allontanandosi qualche metro.

“Sarei stato un idiota a non sfruttare il mio asso nella manica”

“Tu non hai nessuna manica in questo momento ... e la cosa mi piace assai”

“E a me piace assai che non ne abbia neppure tu. Coraggio, vieni qui. Non mordo”

“Io sì. Però posso trattenermi, mi basta mangiare dodici budini prima di giacere con te”

“Non devi. Sentiti libero di esprimere i tuoi sentimenti nei miei confronti come meglio credi”

“Quindi ... ricordi il frustino di cui abbiamo parlato ? Credi che ti piacerebbe se ...”

“Ce l’hai davvero ? Uh dobbiamo decisamente provarlo ! Tu ci metti il frustino e io le manette !”

“Ci sto, mio piccolo masochista ! Però i dodici budini li mangerò lo stesso”

“Va bene, li mangerai lo stesso. Adesso vieni qui !”

“Suona impaziente, signor Stark”

“Looooooki !!!”

“Va bene, arrivo. E tu stai calmino eh !” si era mosso per raggiungerlo, bloccandosi di colpo. “Oooh sì Anthony, vai così !”

Questa esclamazione aveva lasciato perplesso il filantropo “Io non ho fatto ancora nulla, Ki-Ki”

“Stai dicendo che quella che sto sentendo addosso a me non è la tua mano ?”

“Decisamente no. Anche perché disti cinque metri e io non ho gli arti allungabili come Richards”

“E ALLORA CHE COS’È ?” sembrava in preda al panico.

“Forse un’alga o un pesciolino”

Il dio aveva assunto un’espressione tra lo schifato e il terrorizzato “MUAAAAAAAARGH !”

“Non urlare o qualcuno verrà a vedere che succede. Non voglio finire di nuovo alla centrale”

“VOGLIO ANDARE A CASA, RAZZA DI EBETE ! AAAAH MI STA TOCCANDO DI NUOVO !”

“Devi piacergli tanto. Ha ottimi gusti. D’accordo recuperiamo i vestiti e torniamo alla torre”

“Aspetta, prima devo scoprire di che si tratta” e si era immerso per una decina di secondi. Rimessa la testa fuori dall’acqua aveva informato l’Avenger dicendo 

“L’ho vista. È una megattera. Ora si trova vicinissima al tuo ...”

“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHH !!!”

L’urlo di Tony avrebbe reso Tarzan invidioso. 

Si era fiondato sulla spiaggia a gran velocità, sempre urlando.

“Perché tu puoi urlare e io no ?” aveva chiesto Loki apparendo al suo fianco.

“NON ERA UNA MEGATTERA ! ERA UNA MEDUSA !”

“Mi sono confuso. “Medusa”, “megattera” ... vivono in ammollo entrambe no ?”

“MI HA USTIONATO PROPRIO LÍ IN MEZZO !”

“Lo vedo. A Tonino il rosso dona molto. Dovresti tenerlo sempre così”

Censuro la colorita risposta dell’inventore. 

Dopo aveva domandato allo stregone “Puoi sistemare tutto con la magia ?”

“Preferirei evitarlo. Quella è una zona delicata. Non vorrei cancellarlo, rimpicciolirlo, trasformarlo in altro per sbaglio o fartelo esplodere”

“Oh dei, mi farai la pipì sopra ?”

“CHE ?!? E PERCHÈ DOVREI ?!?” e si era teletrasportato alla torre con il midgardiano che imprecava aggrappato al suo collo. Lo aveva portato in camera e gli aveva dato una pomata. “Penso che tu non abbia più voglia di ...”

“No la voglia c’è sempre, solo che non sarei in grado di ... AAAAAAAAH BRUCIA DA MORIRE !”

“Riprenditi e riposa. ‘Notte To”

”Quando mi sarò ripreso aspettati faville ! ’Notte Lo” e appena il dio se n’era andato Tony si era cosparso abbondantemente con quella crema che per fortuna era profumata e non maleodorante. Poi aveva collaudato il letto nuovo. Da solo.

Il tutto maledicendo il destino infausto che si stava impegnando molto a fondo per non permettergli di copulare con Loki.

Nel frattempo quest’ultimo era sotto la doccia per togliersi di dosso la salsedine e rideva come un matto. Sapeva che non avrebbe dovuto, perché è da maleducati ridere delle disgrazie altrui, ma la reazione del playboy era stata così buffa e Tonino era così rosso che era riuscito a trattenersi a stento dallo scoppiare a ridere in sua presenza.

E poi lui faceva quel che voleva e se voleva ridere allora avrebbe riso. Punto.

Non si sentiva minimamente in colpa. 

Né per il fatto che si stava spanciando mentre poche porte più in là c’era qualcuno che inveiva contro la sorte ingiusta e sadica, né per lo scherzetto della medusa.

E perché avrebbe dovuto dispiacersene visto che era perfettamente riuscito ?

Voleva punire Tony per averlo costretto a salire sulle montagne russe, per averlo trattato freddamente, per aver potuto pensare che il beota biondo potesse aver abusato di lui, per aver osato offrirgli un “cane caldo”, per averlo usato come un martello qualunque contro quei rapinatori (era semisveglio quando era successo) e per non aver risposto alla sua domanda.

*Sono un dio, un principe, un mago e sono pure di bell’aspetto. Che altro vuole di più ?*

Non si sarebbe abbassato a chiederglielo una seconda volta. 

Mentre si trovavano sulla ruota panoramica due pensieri si erano palesati nella sua mente.

Il primo : finché il Vendicatore non avesse risposto affermativamente alla sua proposta di matrimonio non sarebbe stato suo. Forse tenerlo sulle spine sarebbe servito a smuoverlo.

Il secondo : si sarebbe vendicato di lui con un tiro mancino. La distesa immensa e luccicante dell’oceano gli aveva dato l’ispirazione giusta. Aveva rischiato di ripensarci perché il terrestre che strillava per l’acqua fredda era stato così divertente che la rabbia nei suoi confronti era quasi passata del tutto, ma poi la sua vittima designata aveva imbrogliato al gioco dei cloni alzando il braccio e se c’era una cosa che Loki detestava erano gli imbroglioni perché lui voleva essere l’unico imbroglione del multiverso (con le sue varianti ovviamente).

Inoltre non gli andava giù di aver perso. Era terribilmente competitivo.

Quindi aveva sfoggiato le sue migliori doti attoriali fingendo di essere stato sfiorato da qualcosa.

Si era vergognato un pochino nel mostrarsi pauroso e stava per infuriarsi parecchio nel vedere che Tony ci credeva. Per chi lo aveva preso ? Per una svenevole scienziata midgardiana ?

Quando si era immerso aveva spinto una medusa verso il “tesoro più prezioso” di Stark.

Ah e sapeva benissimo che si chiamava “medusa” e non “megattera”. 

Lui non era biondo e martello munito !

Avrebbe potuto guarirlo con uno schiocco di dita, ma non l’aveva fatto perché godeva al pensiero che uno dei più grandi eroi della Terra si sarebbe rigirato nel materasso in preda agli spasmi per tutta la notte per "merito" suo. Loki si era addormentato per nulla pentito di ciò che aveva orchestrato e aveva sognato meduse, budini e Hiddelsgruff.


Tony si era svegliato due volte durante quella notte e in entrambe lo aveva fatto per controllare lo stato del suo arrossato “tesoro più prezioso” e spalmarci dell’altra crema. Era una fortuna che dormisse da solo. Chiunque vedendolo sbirciare dentro i suoi boxer supplicando “Amico mio, Tonino caro ti prego non morire !” lo avrebbe preso per pazzo.

Appena sveglio era uscito in cucina, trovandola buia e deserta. 

Solo allora aveva dato un’occhiata all’orologio. Le cinque.

Perché si era alzato dal letto alle cinque di mattina ? 

Lui mica doveva andare a correre come Capsicle !

Non voleva rischiare di dar fuoco alla cucina preparandosi la colazione da solo (cosa che in passato gli era capitata più volte) perciò aveva deciso di tornarsene tra le braccia di Morfeo, ma percorrendo a ritroso il corridoio aveva pensato che alle braccia di Morfeo avrebbe preferito quelle di Loki, tanto dio per dio ... e aveva dirottato verso la stanza del suo ospite.

Peccato fosse vuota. Si era spremuto le meningi. 

Il suo allievo non poteva lasciare l’edificio senza di lui.

Non era in camera, non era in cucina e non era in officina altrimenti JARVIS lo avrebbe subito informato della cosa. Non era nemmeno in uno dei bagni, non lo sentiva cantare né sentiva il rumore dell’acqua nella doccia. Doveva essere sul tetto a salutare il sole con addosso quei pantaloncini “tanto stretti al punto che si immaginava tutto”.

L’idea di rivederlo in quelle pose plastiche e con quella mise gli aveva messo il turbo. 

Dieci secondi più tardi si trovava a sua volta sul tetto e in effetti Loki era lì, ma non stava salutando il sole e indossava ancora il suo pigiama. Il genio si era fermato di colpo. 

Un pensiero improvviso gli si era affacciato alla mente.

*Se non può andarsene in giro senza di me come è riuscito a ritornare qui quando ho percorso tutti quei chilometri a piedi ?*

E si era ricordato di aver provato la sensazione di essere seguito e osservato ... 

“TU ERI LÍ ! TU ERI LÍ CON ME !”

“Ti riferisci alla tua performance da Lady Godiva dell'altro giorno?”

Incredibilmente Loki aveva immediatamente capito di cosa stesse parlando. 

“Precisamente. Tu non sei tornato alla torre senza di me”

“Non mi sarei perso quello spettacolo per nulla nei Nove Mondi. Nè avrei potuto”

“Hai scarpinato anche tu per tutta quella strada ?”

“Potevo teletrasportarmi solo di poche decine di metri rispetto a te. Era frustrante”

“Ed eri invisibile, per questo non ti vedevo”

“Lo ero. Come te. Ti ho reso tale appena sei uscito dalla boscaglia”

“Quindi mi sono creato quel gonnellino per niente ...”

“A me piaceva molto. Hai un futuro assicurato come stilista per naufraghi”

“Un momento, se ero invisibile come mai quel poliziotto mi ha visto ?”

“Ero stanco e non sono più riuscito a mantenere quell’incantesimo. Colpa mia”

“Perciò quando il mattino dopo ti ho versato addosso lo champagne tu ti stavi riprendendo dall’aver ecceduto nell’uso dei tuoi poteri ? Tu stavi da schifo e io ti ho ricoperto di vermi. Sono davvero un “drittsekk” ... si pronuncia così ?“

“Non avrei saputo dirlo meglio. Da quando parli norvegese ?”

“Ho pensato che imparare qualche espressione sarebbe stato utile”

“Toglimi una curiosità, hai imparato solo gli insulti o anche qualcos’altro ?”

“No, so dire anche “Kom til sengs med meg” e “Jeg ønsker å ha sex med”, ma non penso di poterli usare all’ufficio postale”

“Ti arresterebbero. E oltre alle parolacce e alle frasi da maniaco non hai memorizzato altro ?”

“Con le parolacce, le frasi da maniaco e la corretta gestualità puoi viaggiare in tutto il mondo !”

“Oh dei ... e sei salito quassù a quest’ora per dirmi che hai scoperto il mio bluff ?”

“No, sono stato in camera tua e non avendoti trovato ...”

“Tonino si è ripreso ?”

“Un po’. Per stasera sarà prontissimo”

“Perché, che succede stasera ?”

“COME SAREBBE “CHE SUCC ...” ? Oh conosco quello sguardo, mi prendi in giro, monellaccio !”

“Attento Stark, ho ucciso per molto meno. Si dorme bene sul tuo letto nuovo ?”

“Benissimo. Certo avrei dormito ancora meglio senza questo prurito tremendo”

“Posso provarlo anch’io ? Sono curioso” 

Il mortale lo aveva preso per mano e trascinato dentro fino alla sua camera e lì aveva fatto le presentazioni muovendo la mano libera dal mobile al suo ospite e viceversa.

“Letto nuovo, Loki. Loki, letto nuovo. Diventerete grandi amici !”

Il Burlone si era spaparanzato ridendo sul materasso in una posa da stella marina.

Il playboy aveva sorriso. Finalmente il principino si trovava sul suo letto. 

Le cose non potevano andare meglio di così ...

“Anthony ti voglio qui accanto a me” aveva sussurrato il dio battendo una mano vicino a sé.

... e invece potevano decisamente andare meglio di così ! 

Stark si era buttato su di lui come un tuffatore olimpionico.

“Ho detto che ti voglio accanto a me, non sopra di me !” aveva protestato il suo studente preferito togliendoselo di dosso, ma senza che il sorriso sparisse dalla sua faccia.

Tony aveva iniziato a stampargli dei bacetti sul collo. 

“Smettila ! Mi dai fastidio, mielosa formica !”

Il midgardiano aveva continuato imperterrito. 

Gli era bastato sfiorargli i gomiti per sentirlo inarcare la schiena. Point Break aveva ragione, il suo fratellino impazziva a essere toccato in quel punto. Però forse c’erano anche altri punti che solleticati nel modo giusto potevano metterlo nello stato d’animo adatto per ...

“Lasciaaaaami ... toglimi le maniiiii di dossooooo, lercio cresoooooo che non sei altrooooo !”

E ne aveva appena trovato uno a giudicare dai gemiti del suo partner. Fantastico.

Quanto avrebbe voluto avere una bandierina per segnarlo ! 

Si sentiva un esploratore o una Giovane Marmotta.

Loki si era ancorato alle coperte. Forse gliele aveva pure strappate. Non gli importava.

“Io non ... oh sì più giù ... non ho ... lì, fermati lì ... non ho fatto ... colazioooooneeeee !”

“La faremo dopo, per ricaricare le energie”

“Hai ... dettoooooo ... continua ! Oh miei ... hai detto che avremmo aspettato stasera !”

“No, ho detto che stasera Tonino si sarebbe scatenato. Tutto il resto posso già offrirtelo”

“Io non ... oh sì ... togliti vile umanucolo ! PRENDIMI ! FERMATI ! CONTINUA ! NO BASTA !” e invertite le loro posizioni, era scattato in piedi e aveva raggiunto la porta col viso paonazzo.

Uomo di Ferro aveva incontrato parecchie persone con la mente incasinata (una la vedeva regolarmente allo specchio quando si lavava i denti), ma Testa Gattosa, a suo modesto parere, aveva la mente più incasinata di tutti. Sembrava non sapere cosa volesse davvero. 

Il che era ridicolo per uno che aveva come motto “Faccio quel che voglio”.

“Mi pareva che ti piacesse”

“Ti pareva male. Io non voglio unirmi carnalmente con te ! E ora mi serve una doccia !”

Il genio non ne voleva sapere di lasciarlo scappare e l’aveva seguito.

“No, signorino, adesso mi spieghi che ti prende ! Stavamo procedendo alla grande !”

Loki si era girato, piuttosto scocciato “Tu stavi procedendo !”

“Tutto qui il problema ? Ok possiamo fare un po’ per ciascuno”

“Curioso detto da uno che si è offeso perché non vuole sembrare quello “passivo” della coppia”

“Per la miseria, non stavo offendendo la tua virilità ! Anzi, la stavo coccolando ...”

“Grazie per le coccole non richieste” ed era entrato in bagno, però prima che potesse chiudere la porta Stark aveva alzato il braccio attirandolo verso di sé. “Lo sai che lo trovo scorretto !”

“Lo so. Io invece trovo scorretto che uno come te si atteggi a vergine pudibonda”

“Che intendi con “uno come me” ?”

“Ho letto gli “Edda”. Sai come vieni chiamato ? “Vacca”. E dopo averti visto flirtare con Bruce e slinguazzare il veterinario comincio a pensare che sia l’unico nome giusto per te !” 

Come al solito aveva parlato troppo. Si era beccato uno spintone. 

La sua fortuna era di trovarsi in un corridoio, lontano da finestre et similia.

“Con Banner stavo fingendo e con il veterinario non intendevo andare oltre !”

“Anche con me stai fingendo ? Ovvio che sì. Ghiacciolo mi aveva avvertito”

“A proposito, tra noi due forse la “vacca” sei tu visto come te lo “slinguazzavi” !”

“Credevo fossi tu ! Ha detto che non mi dovevo fidare di te ...”

“Perché mai non si è fatto gli affari suoi ? Oh mi sentirà, quel guastafeste !”

“... ma io mi sono fidato lo stesso perché ti amo, “drittsekk” !”

“Tu ... tu mi ami ?”

“So di avere la fama di uno che si farebbe chiunque, purché respiri, ma è così” 

“Cioè sei veramente uno che si farebbe ogni essere purché vivente ?”

“No ! Sono veramente innamorato di te, stupido principe mago alieno !”

“Chiamami di nuovo in quel modo e ti taglio la lingua !”

“D'accordo ho esagerato, mi dispiace. Mi capita quando sono arrabbiato o confuso o arrapato a mille. E tu Loki mi fai sentire così ... quasi sempre”

“Anche tu mi fai sentire così ... quasi sempre. E non credere a tutto quello dicono di me”

“Quindi non è vero che uno dei tuoi nomi è Il Focoso ?”

“No è verissimo, ma non me lo sono guadagnato nel modo in cui credi tu, razza di malizioso !”

“E allora in che modo ? Diventando il re delle grigliate in quel di Asgard ?”

Loki aveva sorriso. Era un buon segno, significava che non era più furioso con lui.

“Allontanati” gli aveva ordinato e poi aveva preso fuoco. E non in senso figurato.

Per pochi secondi era diventato un ardente falò con mille sfumature di giallo, arancione e rosso.

Stark, incurante dell’avvertimento, si era avvicinato. Le fiamme si erano levate fino al soffitto. Il calore era insopportabile. Aveva infilato un braccio in quel rogo in cerca di un corpo. Non l’aveva trovato. La cosa lo aveva reso leggermente isterico.

“NO ! NO, TORNA DA ME ! NON LASCIARMI !” aveva urlato.

“Perché pensavi che ti stessi lasciando ?” ed ecco lo stregone di nuovo lì, come se non fosse successo nulla, senza nemmeno una scottatura sul suo bel visino (ma in compenso nudo perchè il pigiama giaceva a terra sotto forma di cenere).

“Sei tornato ! Mi hai spaventato a morte ! Credevo ti fossi cosparso di benzina !” 

Tony lo aveva abbracciato di slancio.

“Perché mai dovrei cospargermi di benzina ? La benzina puzza ! Io non voglio puzzare !”

“Dov’eri ? Non ti ho sentito quando ho ... aaahiiiiii !”

“Quando sono nel mio Aspetto Focoso sono incorporeo. Dammi la mano, te la curo io”

“Buffo è già la seconda volta che chiedi la mia ma ...”

“Puoi completare la frase Stark, ricordo di averti fatto la proposta”

Tony aveva cambiato argomento.

“Ora capisco perché tuo fratello ti chiama “Scintillino” ! Pensavo fosse dovuto all’elmo dorato”

Il mago non era riuscito a mascherare in tempo la delusione nel sentirgli eludere la questione e gli aveva lasciato la mano, priva di ogni segno di ustione, con un sorriso di circostanza. 

“Oggi usciamo maestro ?”

“Sarei molto felice di uscire con uno “vekker” come te”

“Oh lo so, sono uno degli esseri più affascinanti dei Nove Mondi, miserevole pagliaccio”

“La tua modestia e i tuoi modi gentili nei miei confronti mi commuovono, Fiammetta”

“Tu ti sei preoccupato per me !” aveva realizzato in quel momento il dio, sgranando gli occhi.

“Certo che mi sono preoccupato per te ! Un attimo sei davanti a me e l’attimo dopo c’è questa enorme pira che ar ...” Loki non lo aveva lasciato finire e lo aveva sbattuto senza tante cerimonie contro il muro posando la bocca sulla sua. Chiamarlo “bacio passionale” non gli renderebbe giustizia. Era stato un incontro di boxe tra lingue, denti, labbra e gengive. 

Qualcuno aveva mugolato. 

Qualcuno aveva morso. 

Qualcuno si era aggrappato all’altro lasciandogli delle unghiate. 

Non appena si erano staccati Tony era scivolato lungo la parete, sentendosi prosciugato.

“JAI HO !” aveva esclamato ancora incredulo. “Tu ... tu baci sempre in questo modo ?”

“Avevo dimenticato che sei un mortale. Ci andrò più leggero la prossima volta”

“Non trattenerti. Puoi esprimere i tuoi sentimenti nei miei confronti come meglio credi”

“Stai dicendo che ti va bene se li esprimo in questo modo ?”

“Sì, ma un altro bacio del genere e resto incinto di sicuro !”

“E osano chiamare “Burlone” il sottoscritto !” aveva sbuffato l’asgardiano entrando in bagno.

Naturalmente il primo impulso dell’Avenger sarebbe stato quello di seguirlo per insaponargli la schiena (diciamo così), ma si era trattenuto per cinque motivi : il primo perché aveva realizzato come si sarebbe conclusa la lezione del giorno (qualcuno ha detto “copula selvaggia” ?) e ci teneva a dare il massimo, fatto che lo aveva portato a fiondarsi in un altro bagno.

Il secondo perché doveva assolutamente preparare un discorso per l’indomani per spiegare a Boccoli d’oro che non gli avrebbe permesso di portargli via Loki (un discorso con parole semplici comprensibili anche da un beota biondo).

Il terzo perché si era reso conto che il suo coinquilino in passato doveva averlo già baciato. 

Quel bacio era stato un deja vu.

Il quarto era stato la porta chiusa a chiave. L’alieno voleva starsene da solo. Messaggio ricevuto.

Il quinto era stato l’arrivo, piuttosto in ritardo, di Dummy che aveva cominciato a spruzzarlo con l’estintore. A quel punto una bella doccia si era resa necessaria per forza.

Si stava frizionando i capelli davanti allo specchio con un asciugamano quando, sollevando lo sguardo, aveva visto un volto che non era il suo fissarlo piuttosto accigliato. 

Si era spaventato da morire.

“AAAAAAAAAH !!! Padre ... Padre Tutto ?”

“Chiamami Papà, in fondo stai per sposare mio figlio, no ?”

“Io ... sì, credo di sì ... come ci è entrato nello specchio del mio bagno ?”

“Non sono dentro lo specchio ! Ti sto videospecchionando direttamente da Asgard”

“Le vostre tecnologie sono più avanzate di quanto pensassi”

“Non è tecnologia, è magia. Questa in particolare mi è sempre riuscita piuttosto bene”

“È un trucchetto davvero interessante ...”

“LE MIE MAGIE NON SONO TRUCCHETTI !!! INGINOCCHIATI E SCUSATI, PLEBEO !”

Tony si era ubbidientemente inginocchiato, pensando tra sé che il figlio adottivo del re asgardiano caratterialmente gli somigliava più di quanto non gli somigliasse il figlio naturale. Forse Thor aveva preso dalla mamma.

“Non lo affermerò mai più. Lo prometto”

“Ottimo. Puoi rialzarti e prepararti a promettere ben altro”

“Che significa ?”

“Stai per prestare giuramento, ricordi ?”

“Quale giuramento ?”

“MA SEI SCEMO O COSA ?!? STAI PER GIURARE ETERNA FEDELTA’ AL MIO KIKKUZZO !!!”

“Ah sì, certo ... quindi manca poco al nostro matrimonio ?”

“Aspetta, lasciami consultare la mia agenda ... sì manca molto poco !”

“Fantastico ! Non vedo l’ora ... ma la fedeltà che devo giurare deve proprio essere “eterna” ?”

“HAI INTENZIONE DI TRADIRE MIO FIGLIO ?!?”

“No ! È solo che l’eternità è davvero un tempo molto lungo da passare con una persona”

“Oh col mio Kikkello non ti annoierai di sicuro, sa assumere un miliardo di sembianze diverse”

“Lo so, ma a me piace la sua. O meglio le sue. Blu è davvero sexy”

Odino aveva ignorato il commento continuando a rassicurarlo.

“Tranquillo, ti divertirai, Loki conosce un sacco di posizioni”

“Ehm ecco, a proposito di quello ... posso chiederle una cortesia ?”

“Vuoi che ti invii dei contraccettivi gusto caramello e rabarbaro ? Quassù sono i più venduti”

“No, grazie, non voglio usare contraccettivi gusto caramello e rabarbaro”

“Ah vuoi correre il rischio ! Contento tu ... e allora cosa desideri ?”

“Non è che lei e Heimdall potreste farci la cortesia di non guardarci mentre consumiamo ?”

“Ma abbiamo già pronto un mega stock di popcorn gusto broccoli e menta piperita !”

“Di sicuro troverete altri eventi degni di essere visti gustando quei popcorn”

“E sia, vi lasceremo la vostra intimità. Tu però devi provare a convincere Kikkoccio di una cosa”

“Mi dica pure, farò quanto in mio potere per riuscirci”

“Devi mettergli in testa che Odilia sarebbe un bellissimo nome per una bambina”

E detto ciò la sua immagine era scomparsa, lasciando al suo posto il riflesso di un futuro sposo decisamente perplesso che (tornato presentabile) era corso in camera di Loki a piazzare il suo regalino (il principe nel frattempo si stava stirando i capelli con la piastra ... mi raccomando, fingete di non saperlo !) preparato un poco per volta nei giorni precedenti, poi era andato sempre a tutta velocità in officina a recuperare l’anello. Non aveva più alcun dubbio al riguardo. Non dopo quel bacio.

Aveva dato alcune istruzioni a JARVIS e incrociato le dita implorando Tonino che intanto stava tornando di un colore normale (*Non mi tradire ! Stasera è la gran sera !*) e alle sei e trentuno aveva calcolato che in Europa doveva essere mezzogiorno e aveva giocato d’anticipo chiamando lui il biondone (se no era sicuro che quello avrebbe telefonato proprio sul più bello). La conversazione era stata breve perché non c’erano novità di rilievo.

Per evitare rischi aveva contattato anche Fury. A rispondere era stato Odino.

“Uomo di Ferro, disturbi”

“Ma lei non si trovava su Asgard pochi istanti fa ?”

“Sono sceso subito dopo aver finito di parlare con te. Sentivo troppo la mancanza del mio Nicky” e aveva riagganciato. A Tony però non era sfuggita la voce del direttore in sottofondo. 

“Chi è che rompe a quest’ora, Cuoricino ?”

“Che cos’è questo ? Perché era sul mio letto ? E perché hai quella faccia ? Hai ricevuto delle brutte notizie ?” erano state le domande che il suo coinquilino gli aveva posto appena entrato in cucina, apprestandosi a preparare i waffles. Stark non se l'era sentita di confessargli che probabilmente aveva interrotto i due guerci mentre combinavano quello che sperava di combinare con lui quella sera. Dubitava che sarebbe riuscito a tener giù la colazione.

“Quello è un mio regalo per te. Si chiama lettore mp3. Dopo ti insegno come si usa. Ho appena parlato con tuo fratello, ha detto che stava percorrendo la Strada dei Troll e che nel pomeriggio intende visitare il Parco di Jotunheim”

“Come è riuscito a telefonare da ... oh, c’è un posto in Norvegia che si chiama come ... come uno dei Nove Regni ? E poi che altro c’è ? Lo vedo che mi stai nascondendo qualcosa !” 

Era troppo intuitivo. Troppo.

“Ho chiamato anche il caro Nick. Non ne è stato molto felice”

“Ti sei reso conto che non sono ancora le sette vero ?”

“Ha chiamato Odino “Cuoricino”. Credo che quei due ...”

“NON VOGLIO SAPERLO ! NON VOGLIO SAPERLO ! NON VOGLIO SAPERLO !”

“Posso chiamarti così anch’io ?”

“Sì ... se vuoi che ti uccida” e aveva girato il waffle con maestria.

Finito di mangiare si erano accomodati sul divano a guardare “Una notte al museo”. 

Al dio era piaciuto molto.

Verso le otto e trenta l’inventore aveva richiesto attenzione "in aula".

“Ricordi cosa ti ho detto il primo giorno ?”

“Che volevi lanciarmi addosso il tagliacarte. Lanceremo dei coltelli ? Adoro lanciare coltelli !“

“Parlo di un’altra cosa che ti ho detto”

“Che ho i capelli crespi. Mi parlerai dell’evoluzione delle acconciature midgardiane ?”

“Mi riferisco a ...”

“... al fatto che ti piacciono le sfide ? Gareggeremo in qualche altro sport ? Dei no, vi prego ...”

“No tranquillo. Trovo strano che tu abbia dimenticato quella frase. Ti aveva fatto arrossire”

“È la faccenda del norvegese ? “Tirerò fuori il norvegese che è dentro di te !”hai detto”

“Bravo. Oggi farò proprio questo : ti “norvegizzerò”. Ho tirato giù da Internet alcune informazioni sulla Norvegia. Geografia, storia, arte, cultura ... tutte cose che dovrebbero piacerti. E ho pure delle diapositive !“ e per un’ora aveva snocciolato confini, elenco di sovrani, flora, fauna e tutto ciò che sapeva sull’economia norvegese, mentre mostrava al suo pupillo immagini di foreste, fiordi, isole, laghi, navi vichinghe, renne e “L’urlo” di Munch.

“Perché sta urlando ?”

“Non lo so. Secondo te perché ?”

“Si trova su un ponte. Forse è sul Bifrost e urla perché ha visto Heimdall nudo”

“Sono sicuro che nessuno ha mai interpretato questo quadro così”

“Nessuno è me. Jeg er Loke !” aveva modestamente fatto notare il novello critico d’arte.

“Ok Divina Divosità, passiamo oltre. Sai che cos’è il Russefeiring ? No ? Perfetto, te lo illustro. È una tradizione di quel Paese, dovrei avere alcune foto, lo praticano i ragazzi delle superiori”

“Sono nudi ! E sembrano piuttosto ubriachi !”

“C’è una lista di cose che devono essere svolte. Tra le varie attività del Russefeiring ci sono : attraversare un ponte correndo nudo ...”

“Thor deve averlo fatto quando è rimasto senza i suoi vestiti”

“... mangiare un Big Mac ... è un grosso panino ... in due morsi ...”

“Fenrir con un morso solo si mangia l’intera panineria”

“... trascorrere una giornata strisciando ...”

“Jormungand lo deve fare per forza”

“... bere una bottiglia di vino in venti minuti ...”

“Sono certo che tu ce ne metteresti molti di meno”

“... bere ventiquattro birre in ventiquattro ore ...”

“Se le affidi a Volstagg ventiquattro birre non ne durano nemmeno dodici”

“... stare su un albero tutta la notte ...”

“Fatto ! Mi stavo nascondendo da Sif, furiosa perché le avevo tagliato i capelli”

“... e infine copulare con diciassette persone diverse in diciassette giorni”

“Fatto anche questo ! No aspetta, nel mio caso i giorni erano quindici e le persone ventidue”

Il midgardiano lo aveva fissato allibito. Loki era scoppiato a ridere.

“Ci hai creduto ! Sei troppo credulone !”

“Quindi non è vero” aveva constatato il mortale tornando a respirare.

“Certo che no ! Il massimo a cui sono giunto è stato di dodici persone in una settimana ... che c’è ? Mi piace il sesso ! E tu sei l'ultimo essere vivente che dovrebbe criticarmi !”

“Non stavo per criticarti, ci mancherebbe, sarei ipocrita ... è solo che ... insomma potresti ...”

“Non ho alcun tipo di malattia venerea !”

“Io non stavo pensando che tu potessi avere ...”

“Sì invece” e aveva incrociato le braccia scocciato. (Per la cronaca, aveva ragione).

“Non immusonirti. Non mi piace quando lo fai” 

Per tutta risposta il dio gli aveva rifilato una linguaccia.

“Non sei felice con me ?” silenzio. “Un famoso norvegese di nome Ibsen ha scritto “Il vero spirito di rivolta consiste nell’esigere la felicità qui in questa vita” e io ... io la esigo con te Loki, quindi sorridi. Sei molto più “vakker” quando sorridi”

L’asgardiano a quelle parole s’era scordato all’istante la causa della sua arrabbiatura.

Tony aveva appena risposto di sì alla sua proposta di matrimonio o gli aveva soltanto chiesto di continuare a vivere insieme ? L’unica certezza era che quello era stato un giro di parole per confessargli che lo amava. Per confessarglielo di nuovo.

*Anch’io gliel’ho detto, ma non se lo ricorda. Forse dovrei ripeterglielo. Uffa detesto ripetermi !* aveva pensato e poi aveva sbottato, con più veemenza di quanto avrebbe voluto 

Jeg hater det lykke-kake vaset ! Detesto le frasi da cioccolatino !

Per rivelargli i suoi sentimenti voleva che ci fosse un’atmosfera speciale. Non lo avrebbe mai fatto davanti all’immagine di una tizia sbronza che si lasciava palpeggiare il sedere !  

Tony era rimasto spiazzato da quell’affermazione e aveva a malincuore tolto la mano dalla tasca dei pantaloni senza estrarre l’anello e inginocchiarsi come invece aveva preventivato. 

Forse non era il momento o il luogo giusto.

Aveva spento il proiettore nel momento in cui suonava il campanello. 

Quando era tornato in salotto aveva con sé un pacco. Lo aveva aperto. Conteneva degli abiti. 

“Si chiamano “bunad”, sono vesti tipiche norvegesi”

“Se ti aspetti che io indossi quella roba aspetterai a lungo, pulce”

“Tu pensa per te che io penso per me” aveva ribattuto il filantropo spogliandosi e indossando il suo completo norvegese. Il dio si era alzato dal divano, gli aveva schioccato un bacio tra le scapole e si era cambiato a sua volta senza protestare più. Era il suo modo per chiedere scusa o il suo modo per dirgli che avrebbe preferito che rimanesse nudo ? Entrambi.

“Qui non ci sono fiordi, ma c’è un posto che devi assolutamente vedere. Te la senti di volare ?”

“Mi è piaciuto tantissimo volare con te !”

“Allora raggiungiamo il tetto” e ce l’aveva portato tenendolo per mano. E lassù Loki era rimasto sorpreso perché si aspettava di doversi ritrasformare in un falco, invece ad attenderli c’era un elicottero. Un elicottero delle Stark Industries, ovviamente.

Stare con uno degli uomini più ricchi di Midgard aveva dei vantaggi. 

Il pilota era un tizio di colore che lui non aveva mai visto. 

“Il tuo ragazzo sembra un emo tirolese e tu sembri un tirolese idiota” li aveva salutati.

“Sono costumi norvegesi Rodhey”

“Resto dell’idea che siano ridicoli. Quanto a lui ... gli dai da mangiare vero ?”

“Mangia più di noi due messi insieme e non ingrassa di un etto”

“Come puoi amarlo ? Io al tuo posto lo odierei a morte già solo per questo !”

“Lo sai che sono un tipo contorto”

“A proposito di cose contorte, dove sono le sue corna ?” 

Il dio aveva fatto apparire il suo elmo. 

“Wow ! Che forza !”

“E non l’hai visto nudo ...”

“STARK !”

“Non ho resistito, Scintilla. Coraggio, sali ... e non incendiarti, questo coso funziona a benzina !”

“Lui potrebbe incendiarsi ?!?”

“Già e non soltanto di lussuria per me ...”

“STARK !”

L’elicottero si era staccato dalla torre. Il viaggio non era durato molto, ma il dio aveva capito come mai il terrestre avesse preferito scegliere quel mezzo di trasporto. Non voleva farlo stancare troppo. Era un gesto premuroso. Gli piaceva. E gli piaceva anche il pensiero che una volta arrivato avrebbe continuato ad avere addosso qualcosa.

“Non mettetevi a pomiciare voi due ! Ho lo stomaco debole !” aveva ordinato Rhodes.

“Tu non mi odi per quello che ho combinato a New York ?” lo aveva interrogato Loki sorpreso.

“Odiarti ? Scherzi ? Quel giorno sono schiattati i tre bulli che mi davano il tormento alle superiori, la mia severa e antipatica insegnante di inglese e la mia snobbissima ex che mi aveva lasciato perché ”voleva di più”. Mi sono sentito vendicato !”

Tony aveva fissato le lunghe dita dello jotun. In particolare l’anulare sinistro. 

Moriva dalla voglia di infilargli quell’anello. 

A essere onesti moriva anche dalla voglia di infilargli qualcos’altro da tutt’altra parte. 

(E ci siamo capiti).

“Perché continui a fissarmi le mani ?”

“Penso alle cose che fai con esse. Prepari la colazione, lanci incantesimi, mi procuri piacere ...”

“STARK !” avevano gridato Rodhes e Loki in coro.

Dopo l’atterraggio Tony e Loki erano rimasti da soli perché War Machine non voleva restare a fare il terzo incomodo. Il genio aveva afferrato due cestini dall’elicottero.

“Mi hai scambiato per Cappuccetto Rosso, Stark ?”

“Verde. Il rosso l’ho tenuto per me” e così dicendo aveva aperto il suo tirandone fuori due mantelle, una verde e una rossa. Indossata quest’ultima e passata l’altra al suo compagno aveva riposto il cestino dove l’aveva trovato.

“Questi cosi si chiamano k-way e  presto ne avremo bisogno. Ci bagneremo un po’, ti avverto”

“Cos’è questo rumoraccio ? Sembra che qualcuno abbia lasciato aperto il rubinetto”

Il mortale aveva sghignazzato “È una perdita molto grande ... sai la Norvegia ha un sacco di cascate, quindi ho pensato che vedendone una qui ti saresti in parte sentito come se fossi là” si erano incamminati. E poi sua Altezza Reale le aveva viste.

“Posso presentarvi ? Cascate del Niagara, Loki. Loki, Cascate del Niagara”

“È un panorama meraviglioso. Grazie di avermi portato qui !”

“Prego. Avevo pensato di farti indossare un vestito aderente come quello di Marylin Monroe nel film “Niagara”, ma poi ...” si era fermato notando il velo di tristezza sul volto dell’alieno. 

“Che succede ? Vuoi tornare alla torre ?”

“No, è solo che Marylin è morta per colpa mia e ... non dirlo a nessuno ... mi dispiace”

“Come sarebbe a dire che è morta per colpa tua ?”

“Mi sono avvicinato a lei fingendomi un giornalista di nome Loren Oddson. Era bella, simpatica e famosa, ma si sentiva sola. Ho colmato la sua solitudine per tre settimane nell’estate del 1962, poi l’ho lasciata. Era la sera del quattro agosto. Il mattino dopo ho chiesto a Heimdall come stesse la mia attrice preferita. Mi ha risposto che stava all’obitorio. Da allora detesto il nome Loren e ho giurato a me stesso che non mi sarei mai più legato a un abitante di Midgard”

“Direi che per quanto riguarda quest’ultimo punto qualcosa è cambiato”

“Ho incontrato un midgardiano che è sopravvissuto alle botte di Thor, che non è morto affettato dalle pale di una turbina, che non si è piegato alla mia magia e che non si è spiaccicato dopo essere stato scagliato dalla finestra di un grattacielo. Mi è sembrato meno fragile degli altri suoi simili. Che vuoi che ti dica ? Ha suscitato il mio interesse ...”

“Dovresti chiedergli di uscire” aveva ironizzato Uomo di Ferro, poi aveva aggiunto “Tu non soffri il mal di mare vero ? In teoria non dovresti, ho letto che sei il capitano di una nave fatta di unghie ... materiale molto originale te lo concedo”

Erano saliti su un battello che li aveva condotti fin sotto le cascate. 

Era stata un’esperienza stupenda e molto umida. Loki era rimasto senza parole di fronte all’imponenza della natura e non si era lamentato di essersi bagnato i capelli. Incredibile. Sia che restasse zitto, sia che non si lagnasse per la perdita della lisciatura perfetta.

Si erano inoltrati in un boschetto, finché, trovato lo spiazzo adatto, non si erano sistemati per un pic-nic. Il cestino conteneva tovaglia a quadretti, piatti, bicchieri e posate di plastica, bottigliette d’acqua e un sacco di panini e di formaggi.

“Uno dei piatti tipici della Norvegia è la balena alla brace, però non sono riuscito a infilare una balena in un toast, spero mi scuserai per tale mancanza ...”

“Sei ampiamente scusato. Che cos’é questa roba marrone ? Non è molto invitante ...”

“Geitost, formaggio di capra. Ops avevo dimenticato la tua storiella con la capretta !”

“Non mi sento offeso”

“Sarebbe la prima volta”

“Stai dicendo che sono permaloso ?”

“Che ne diresti di imparare ad ascoltare della bella musica midgardiana col tuo lettore mp3 ?” aveva cambiato argomento il Vendicatore, mostrandogli come accenderlo e come scorrere avanti e indietro la lista delle canzoni “Ho inserito alcuni artisti norvegesi : A-ha, Ark, Madcon ... quando un brano ti ispira premi play e indossa gli auricolari”

“Mi ispira questo Ylvis” 

E posato un auricolare al suo orecchio destro, tendendo l’altro a Tony aveva schiacciato play. 

Quarantadue secondi dopo era scoppiato a ridere.

“Ancora ! Ti prego sentiamola ancora !” aveva chiesto mentre cercava di ricomporsi.

L’avevano ascoltata per cinque volte. 

Il mancato conquistatore della Terra si era spanciato tutte e cinque.

“Voglio una volpe per domandarle che verso fa !”

“Penso di potertene procurare una, ma temo che non si sentirebbe a suo agio alla torre”

Loki si era girato raggiante verso l’umano che lo teneva stretto contro il suo petto.

“E voglio un’altra cosa”

“Che cosa ?”

“Assicurarmi che tu sappia che io ti amo, Anthony”

“Lo sospettavo. Del resto nessuno può resistere al fascino di un genio, miliardario, filantro ...”

“Piantala, sbruffone !” lo aveva zittito Loki rubandogli un bacio.

Tony lo aveva lentamente adagiato sopra alla tovaglia a scacchi. Non c’erano state lamentele.

L'Avenger aveva staccato le labbra per osservare il suo divino partner e capire se aveva il permesso di procedere o no. Non glielo avrebbe mai confessato, per non rischiare la vita, ma il dio in quel momento aveva la stessa identica espressione di Nala nella scena in cui viene atterrata da Simba durante il loro romantico siparietto musicale. Loki gli aveva tolto ogni dubbio avvinghiandosi a lui in un altro bacio. Le mani di Tony erano scese e poi ... 

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Gelosia portami via