ASGARD Lunedì e martedì
Loki sapeva che gli dei erano
stupidi, ma non pensava che lo fossero così tanto.
Appena tornato aveva subito
recuperato dei vestiti e poi era corso nella Sala del Trono, dove aveva trovato
Ullr, che faceva le veci di Odino mentre il Vecchio non c’era. Era attorniato
da altri Aesir e stava raccontando per la milionesima volta di quando aveva messo in fuga un orso con le sue frecce, tralasciando di rivelare che
l’animale era scappato solo perché aveva colpito per sbaglio un alveare. Lo
jotun lo aveva osservato mentre agitava il suo arco con i riccioli rossi che
ondeggiavano ovunque e si era ricordato di aver visto sulla copertina di un dvd
di Stark un’arciera con lo stesso colore e taglio di capelli. Peccato non fosse
riuscito a vedere quel film. E c’era anche un’altra cosa che non era riuscito a
fare ...
Veðiáss indossava degli sci. Già
questo avrebbe dovuto illuminarlo a proposito del suo intelletto, perché chi
mai dentro casa indosserebbe degli sci al posto di un paio di comode ciabatte ?
Soltanto lui e Skadi.
Qualcuno avrebbe dovuto combinare un appuntamento tra i due. Entrambi amanti degli sport invernali e della caccia, lei sadica e lui tonto. Sarebbero stati perfetti insieme.
Per una decina di minuti se n’era
rimasto silenzioso, poi aveva richiamato l’attenzione
tossendo.
Si era voltati tutti verso di lui.
“Ciao, Splendore !”
“Uh ? Ciao Scintilla ! Non
dovresti essere su Midgard ?”
“Dovrei, ma sono tornato perché
desidero la morte“
“Uh ? Desideri la Morte ? Ma è tua
figlia ! È troppo disgustoso, perfino per te !”
“C’è un malinteso. Non voglio
Hela, voglio morire”
“Uh ? Odino non ti vorrebbe qui. Aveva ordinato che restassi su Midgard"
"Hai infranto il suo ordine. Dobbiamo
ucciderti”
“Fantastico è esattamente per
quello che sono qui : uccidetemi !”
“Uh ? Adesso ? No perché ci sarebbe una festa stasera ... rimandiamo a domani ?”
“Prometto di non metterci tanto a
schiattare. Su, ammazzami qui e ora”
“Uh ? No bisogna ammazzarti come si
deve nella corte, affinchè tutti possano vederti”
“E allora andiamoci e finitemi là
fuori. L’idea di avere un pubblico non mi dispiace”
“Uh ? Va bene ... ti devo
incatenare ?”
“Come preferisci. Farebbe più
scena”
“Uh ? Non so dove si trovano le
catene in questo posto, Odino non mi ha detto dove le tiene”
“Pazienza, ordina a due guardie di
scortarmi sul luogo dell’esecuzione”
“Uh ? Prima devo ordinare che sia allestito ... vai in giardino a giocare KiKi, ti manderò a chiamare quando sarà tutto pronto” pronunciando queste parole gli aveva messo in mano una pallina dorata (come quasi tutto lì dentro), poi gli aveva voltato le spalle tornando a descrivere l’imponenza dell’orso e a lodare il suo inimitabile sprezzo del pericolo.
Una pallina. Che avrebbe dovuto farci ? Giocarci, gli aveva detto Ullr.
Ma che caspita ! Non era mica un cane !
Era uscito in giardino
rigirandosela tra le dita. L’anello era ancora al suo posto.
Stava per toglierselo perché vederlo gli ricordava quanto breve fosse stato il suo matrimonio con il midgardiano, probabilmente avevano battuto ogni record, ma poi si era detto che non ne valeva la pena, tanto presto sarebbe morto. Voleva che lo seppellissero con quello addosso.
Quasi sicuramente non sarebbe accaduto perché qualche sciacallo gliel’avrebbe sfilato per tenerselo per sé o regalarlo a una dea, però a lui sarebbe piaciuto tanto tenerselo per sempre.
Dopo un po' un manipolo di soldati era venuto a prelevarlo ed era stato trascinato fino alla corte, dove si trovavano riuniti quasi tutti gli abitanti di Asgard. La notizia della sua esecuzione doveva essersi diffusa in fretta e in molti non volevano perdersela.
Ullr aveva ricordato i crimini del condannato.
Era una lista bella lunga. Alcune malefatte il Burlone le aveva
dimenticate.
“Oh è vero ho combinato anche
quello ... sono un meraviglioso genio del male !” aveva pensato sorridendo,
finché la parola “genio” non gli aveva ricordato Tony procurandogli delle fitte
di dolore e rendendolo di colpo serio.
A discorso concluso due omaccioni in armatura dorata lo avevano preso e portato in un angolo della piazza dove era stato montato il patibolo ... solo che non era un patibolo.
Non c’era
nemmeno un boia con la scure ad attenderlo.
Lo avevano legato (di nuovo)
mentre si guardava attorno allibito. Era uno scherzo ?
Gli asgardiani avevano gridato di gioia quando gli avevano accatastato della paglia sotto i piedi, poi Ullr si era avvicinato e aveva gettato una torcia in quel groviglio di frasche.
“Uh ? Che
il fuoco possa purificare la tua anima, Loki”
Era stato condannato al rogo.
Era
la condanna giusta per uno stregone traditore ... se non fosse stato il Focoso
in persona.
Loki aveva urlato sopra il
crepitio delle fiamme, non di sofferenza, ma di stizza.
Se c’era una cosa che detestava più del prendere le botte o dell’essere ignorato era essere circondato da idioti. Possibile che nessuno avesse fatto notare che forse, ma soltanto forse, uno chiamato il Focoso non poteva bruciare ? Il suo nome era Scintilla, Ullr lo sapeva ed era così che lo aveva chiamato poco prima, non ci era arrivato a fare due più due ?
“Uh ? Forse c’è poca legna,
portatene ancora”
Grandioso, quel cretino stava causando il disboscamento di Asgard per tentare inutilmente di ardere vivo il dio del Fuoco. Cotanta stupidità meritava un applauso e visto che il calore aveva polverizzato i lacci che lo bloccavano Loki gliel’aveva fatto.
“Uh ? Meglio incatenarlo ... e portate degli stracci imbevuti di alcool”
Il falò si era spento e i due omoni
gli avevano passato una spessa catena (erano riusciti a trovarne
una) attorno al corpo assicurandolo saldamente al palo una seconda volta,
mentre i mariti coprivano gli occhi alle loro mogli che alla vista di Loki nudo
avevano iniziato a sbavare.
A differenza sua i vestiti non
erano ignifughi.
Cinque secondi dopo si era
ritrovato circondato dal fuoco. Altro giro altra corsa.
Per quante volte lo avrebbero
arrostito prima di capire che non poteva essere arrostito ?
Forse tre come avevano fatto, altrettanto inutilmente, con Gullveig la Splendente.
A Loki era partita una risata nervosa davanti a tanta imbecillità.
“Chi fa da sé fa per tre”, forse avrebbe dovuto ammazzarsi con le sue mani. Si sarebbe lanciato sopra una spada come Didone o si sarebbe gettato da una finestra del Palazzo Reale ? E che dire di una bella morte per affogamento come Ofelia o di uno sbrigativo taglio della giugulare ? Oppure sarebbe potuto andare dai Giganti di Ghiaccio a subire le loro torture.
Ah c’erano così tanti modi per
morire e lui poteva sceglierne uno solo ... che ingiustizia !
Tra la folla qualcuno aveva
cominciato a mostrarsi perplesso e c’erano stati dei mormorii.
La gente gradiva lo spettacolo, ma aveva altre cose di cui occuparsi e non vedeva l’ora che giungesse alla sua conclusione. Peccato che il Burlone fosse ancora vivissimo e anzi, sembrasse più in forma che mai. Addirittura rideva contento. Forse soffriva il solletico. Qualcuno avrebbe dovuto rifilargli una botta in testa, così almeno avrebbe smesso di ridere.
Quella risata suonava come una presa in giro nei confronti di tutti loro.
Che maleducato ! E sì che erano lì proprio per lui ...
Loki stava per mutare in Aspetto Focoso per liberarsi delle catene, volare da Ullr, scuoterlo riempiendolo di insulti e poi scappare da qualche altra parte per finirsi da solo quando aveva visto un bagliore lontano. Un bagliore che si avvicinava puntando dritto nella sua direzione o, per essere più precisi, alla sua testa.
“Arriva la cavalleria !” aveva esclamato sghignazzando mentre il lampo diventava più grande.
Sapeva benissimo che cosa fosse. C’era soltanto un oggetto che scagliato emetteva quella luce.
E c’era soltanto una persona che poteva scagliarlo.
Nonostante volesse morire non
aveva mai preso in considerazione il pensiero di crepare con il cranio
spappolato, perciò pochi istanti prima dell’impatto si era abbassato quel poco
che gli permettevano le catene, ma era stato sufficiente affinché Mjolnir colpisse
il palo e non la sua faccia, che aveva quindi conservato i suoi lineamenti
finemente cesellati.
Il palo divelto era crollato sul
selciato e per forza di cose, essendoci incantenato, Loki con lui.
Si era alzato un gran vento che
aveva spento il secondo tentativo di trasformarlo in un flambé. Vento provocato
da un biondone che agitava un martello. Biondone che a fiamme spente lo aveva
raggiunto per prendere a martellate la catena.
“FRATELLO TI LIBERO IO ! NON TI
MUOVERE !”
“E dove vuoi che vada ? Sono
legato come un salame !”
“ECCO, ORA SEI ... SEI NUDO !”
“Le mie vesti sono bruciate”
“MA SEI PROPRIO NUDO NUDO ! MA LO
SAI CHE TI TROVO DAVVERO BENE ?”
“Ehm, grazie ... ti spiace se
andiamo a parlare in privato ?”
“TU VUOI APPARTARTI CON ME ...
NUDO ?!? DEVO SPOGLIARMI ANCH’IO ?”
“NO ! THOR NON INTENDEVO QUELLO !”
“AH PECCATO ... CIOÈ VOGLIO DIRE
... CHE TI E’ SALTATO IN MENTE ? VORREI STROZZARTI !”
“Oh sì per piacere ! Strozzami,
soffocami, sgozzami, quello che vuoi !”
“POSSO FARTI TUTTO QUELLO CHE
VOGLIO ? UHM, DEVO TENERE I VESTITI ADDOSSO PER FORZA ?”
“THOOOOOOOOOOR !!!”
“LOOOOOOOOOOKI !!! ANCHE TU MI SEI MANCATO ! FATTI ABBRACCIARE !” e lo aveva stretto tra le sue braccia possenti mentre alcuni dei si davano di gomito e bisbigliavano
“Quei due ... si è
sempre saputo ... e tanto non sono veri fratelli ...”
Loki era diventato rosso quasi
quanto il mantello che Thor gli aveva drappeggiato addosso.
Erano tornati a palazzo, uno silenzioso e meditabondo, l’altro ciarliero e allegro.
Dopo una breve tappa
nella sua camera per recuperare dei vestiti il dio degli Inganni era stato
condotto dal Tonante nella Sala del trono.
E proprio su quello se ne stava seduto Odino, intento a lucidare la sua lancia spruzzandoci sopra un prodotto midgardiano per pulire i vetri che gli aveva consigliato Fury.
I suoi corvi
gracchiavano per via dell’odoraccio di quello spray.
“Sei tornato” erano state le prime
parole di Padre nei suoi confronti.
“Direi che è piuttosto evidente”
“Non avresti dovuto. L’accordo era
che avresti aspettato tuo fratello per il rientro”
“Uccidimi ! Ho causato solo guai e
ne causerò altrettanti. Uccidimi !”
“Ti prego Kikkiriddu non essere
melodrammatico ! E poi mica si può fare, lo sai”
“Certo che si può fare ! Ok non brucio, ma potete sempre” e aveva iniziato a elencare sollevando le dita delle mani “decapitarmi, squartarmi, impiccarmi, affogarmi, avvelenarmi ...”
“Tutte cose che non faremo. Te li
immagini gli scleri di Heimdall se no ?”
“Ah giusto una profezia ha predetto che mi avrebbe dovuto uccidere lui. Vabbé, facciamola avverare adesso, mandalo a chiamare e ordinagli di trafiggermi”
“Mica è tanto facile, come sai Heimdall è
il nostro guardiano, non posso toglierlo dal ponte troppo a lungo. E se uno
degli altri Regni sferrasse un attacco contro di noi proprio mentre lui non è
di vedetta ? In molti aspettano soltanto una sua distrazione !”
“Allora portate me da lui. Non opporrò resistenza, mi infilzerà e tornerà subito al lavoro”
“Ma Kikkiello caro, se tu muori chi si metterà al timone della nave durante il
Ragnarok ?”
“Ma è poi così necessario che io
arrivi con una nave ?”
“NON TI HO MANDATO A LEZIONE DI
VELA E DI NODI MARITTIMI PER NIENTE KIKKIUCCIO !!!”
“Quindi non mi ucciderai ? Vedrò
di arrangiarmi” e si era tolto la cintura per legarsela attorno al collo,
peccato che a contatto con la sua pelle fosse diventata un insieme di bolle di
sapone. Confuso e incollerito aveva preso la rincorsa per schiantarsi contro
una colonna, ma questa lo aveva rimbalzato indietro come se fosse fatta di
gelatina.
Odino aveva scosso la testa “Prima che tu ti renda
ulteriormente ridicolo devi sapere che ho steso un incantesimo su tutta la
reggia : non potrai ammazzarti finché resterai tra queste quattro mura. Niente
ti ferirà. Sei praticamente invincibile”
“Lo stesso incantesimo di Balder eppure lui è morto. E a me basterà uscire per uccidermi !”
Si era incamminato fuori dalla sala percorrendo il corridoio per raggiungere l’esterno dove avrebbe potuto gettarsi sotto gli zoccoli di un cavallo o raggiungere Svartalfheim per lasciarsi trucidare lentamente dagli elfi oscuri. Aveva spalancato il portone, messo un piede fuori ... e si era ritrovato nella Sala del trono.
“Non posso uscire
da qui !”
“Potrai uscire quando la
smetterai di volerti ammazzare. Ora fila nelle tue stanze”
“Non mi trattare come se avessi
cinque secoli !”
“Se non vuoi essere trattato come
un bambino comportati da adulto. Sarebbe anche ora, per inciso !”
Il dio del Caos aveva sfoderato il suo broncio da
“Padre è un vecchio orbo che non mi capisce e deve morire male”
Odino aveva sbattuto la lancia per terra.
“Ragazzi andate via ! Sto
aspettando una delegazione da Vanaheim e non voglio tra i piedi un marmocchio
capriccioso con tendenze suicide e un pischello con un morboso attaccamento al
marmocchio capriccioso con tendenze suicide !”
“E questi due chi sarebbero ?”
aveva chiesto il Tuono.
“Siamo noi”
“E CHI SAREBBE QUESTO MARMOCCHIO
PER IL QUALE HAI UN MORBOSO ATTACCAMENTO ?!?”
“Quello che ha un morboso
attaccamento sei tu, idiota !”
“Sì ce l’ho ... però Mjolnir non è
un marmocchio !”
“Non c’è nient’altro o meglio
nessun altro di particolarmente importante per te qui ?”
“Ci sei tu
Scintillino mio ! Non riesco a immaginare la mia vita senza di te ! Fatti
abbracciare !”
“Un’altra volta ?!?”
“Gli abbracci non sono mai troppi. Ti abbraccerei da mattina a sera !” e lo aveva
avvolto di nuovo tra le sue braccia, sollevandolo da terra nonostante i calci e
le proteste (alias insulti) verbali del moro. Poi aveva aggiunto “Devo subito raccontarti quello che ho visto
in Norvegia ! Temo di dimenticarmi qualcosa se aspetto. Si tratta di un sacco
di roba e mi ci vorrà gran parte della nottata ... ah io di notte sto nudo, se
vuoi puoi stare nudo anche tu”
“Oh dei ... no, mettimi giù ! METTIMI GIÙ ! PADRE ! PAAAAADREEEE !”
Loki aveva trascorso la notte ad
ascoltare Thor che nudo gli raccontava di quando era rimasto nudo nei pressi
del lago midgardiano per colpa di Selma/Jormungand, di quando era di nuovo
rimasto nudo perché aveva portato i vestiti in lavanderia e di come fosse
rimasto nudo in un’altra decina di occasioni. Il tutto fissando il soffitto per
non permettere ai suoi occhi di posarsi sui gioielli del fratello e impedendo
al fratello stesso di togliergli la roba di dosso.
“Ti senti a disagio perché sei
vestito, su lascia che ti tolga questa tunica ...”
“No ! Io preferisco tenerla, se
non ti dispiace”
“Eccome se mi dispiace ... ehm,
sì, come vuoi però fa piuttosto caldo non trovi ?”
“Io non lo sento il caldo. Senti,
se mi volevi salvare come mai hai mirato alla mia testa ?”
“Non avevo capito che era la tua
testa. Da lontano sembrava una fascina”
“Ora che mi ci fai pensare devo avere un aspetto orribile”
Si era allontanato dal letto per guardarsi allo specchio. Era sporco di fuliggine come uno spazzacamino a fine giornata. E i capelli ... stendiamo un velo pietoso.
“Tu sei sempre mio fratello ! Ti
voglio bene anche se sei inguardabile”
“HAI APPENA DETTO CHE SONO
INGUARDABILE ?”
“Dicevo tanto per dire, sei
adorabile anche in versione Calimero”
“In versione cosa ?”
“Calimero è nero, ma solo perché non si lava e va in giro con un guscio in testa”
“STAI DICENDO CHE SOMIGLIO A UN
PUZZONE MATTO DA LEGARE ?!?”
“Non è un puzzone, alla fine delle puntate salta dentro la lavatrice”
“Hai detto “lavatrice” ? Non è
quella macchina in cui i midgardiani infilano i loro vestiti ?”
“Proprio quella. Con un po’ di detersivo e una bella centrifuga ne esce tutto bianco”
“Razza di bocchietta masochista
...”
“Non è un bocchietta è un pulcino”
“UN PULCINO ?!? DEVE MORIRE ! LUI
E LA SUA PROGENIE DEVONO SPARIRE ! SPA-RI-RE !”
Thor lo aveva scrutato perplesso, senza capire.
Il che era il modo in cui lo fissava il novantanove per cento
delle volte.
Stranamente Loki aveva deciso di spiegargli il motivo di questa sua improvvisa avversione per i pulcini e così gli aveva raccontato della giornata trascorsa spacciandosi per Tony portandosi dietro il vero Tony sotto forma di cane e di quanto il terrestre si fosse arrabbiato.
“Ti ha ricoperto di vermi ? Ok
scendo giù e lo martello !”
“Per piacere no. Ha esagerato
anche secondo me, ma ha saputo farsi perdonare”
“E come ?”
“Mi ha preparato un bel bagno
caldo. Ah e c’era anche una scatola di cioccolatini. Erano squisiti. Abbiamo
guardato assieme dei cartoni animati e quando mi sono addormentato addosso a
lui non ha protestato ... dopo che ho sfondato due pareti si è mostrato
preoccupato, mi è piaciuto questo suo lato premuroso ... ha cucinato per me, in
maniera disastrosa, però nessuno aveva mai cucinato per me prima ... mi ha
portato allo zoo ... e cantare e ballare con lui sono state due tra le attività
più divertenti della mia vita ... lui è una delle persone più divertenti che io
abbia mai incontrato nella mia vita ... non puoi neanche immaginare quanti
anatemi mi sono a stento trattenuto dal lanciare contro il Capitano che ci ha
tenuti separati ! Anthony ha fatto del suo meglio per cercare di insegnarmi ad
andare in bicicletta ... sai che cos’è una bicicletta vero ? E sulla pista di
pattinaggio mi ha tenuto stretto per non farmi cadere. Ovviamente appena mi ha
lasciato sono caduto subito ... e quando mi ha visto nella mia vera forma jotun
non è scappato via urlando e non mi ha definito un mostro. Ha detto che ero
“bellissimo” anche in quel modo ... e mi ha preso le mani, non aveva paura di
me e mi ha sempre guardato come se contassi qualcosa per lui, come se fossi
speciale ... ha detto che non voleva più che andassi via e quando abbiamo
volato insieme l’unica cosa che ho pensato è che mi sarebbe mancato non poterci
più volare insieme e quando parlavamo l’unica cosa che pensavo era che mi
sarebbe mancato non poterci più parlare e quando bisticciavamo l’unica cosa
che pensavo era che mi sarebbe mancato non poter più bisticciare con lui e
quando ridevamo l’unica cosa che pensavo era che mi sarebbe mancato non poter
più ridere con lui e quando uscivamo l’unica cosa che pensavo è che mi
sarebbe mancato non poter più uscire con lui e quando mi sorrideva l’unica
cosa che pensavo è che mi sarebbero mancati i suoi sorrisi e ...”
“... e tu lo ami follemente”
“Io ?!? Io amare un insulso
midgardiano ? Sei pazzo ? Cosa te lo fa pensare ?”
“Tre indizi : ti brillano gli
occhi quando parli di lui, lo hai chiamato “Anthony” e continui a rigirarti
quell’anello attorno al dito. È un regalo suo ?”
Loki non si aspettava che Thor fosse tanto perspicace.
Non sapeva se esserne sconvolto o terrorizzato. Thor non doveva smettere di essere beota altrimenti lui non avrebbe più potuto chiamarlo “beota biondo” !
“Sì è un suo regalo” aveva
ammesso.
“E dove sono gli altri che ti ha
fatto ? Al telefono mi hai parlato di libri e vestiti”
“Li ho lasciati laggiù. Ero nudo
quando sono arrivato qua. Avevo solo questo anello”
“E la cavigliera ? Te ne sei
liberato ?”
“Si è aperta da sola dopo che ci siamo ... non importa, ti basti sapere che è rimasta su Midgard”
“Vuoi che vada a prendere la roba
che hai dimenticato alla torre ?”
“No”
“Vuoi andare a prenderla tu ?”
“No”
“Dimmi cosa è
successo. Ho sentito la versione di Uomo di Ferro, ora voglio sentire la tua”
“La sua versione è
stata “Loki ha deciso di tornare a casa per farsi uccidere”. Ho
indovinato ?”
“Se l’avesse detto avrebbe detto
la verità. Tu sei davvero venuto qui per farti uccidere”
“Hai detto “se” ?”
“Stark pensa che sia colpa sua. Devi tornare da lui, rischia di venirgli un coccolone”
“Il suo cuore è più forte di quanto
lui stesso possa pensare”
“Te ne sei andato perché non
ricambiava i tuoi sentimenti ?”
Il Burlone aveva sorriso. Il beota era tornato !
“Se non li ricambiava questo anello come lo spieghi ?”
“Ma allora perché sei scappato via in cerca della morte ? Non ha alcun senso ! A meno
che ...”
“Non mi piace quando lasci le
frasi in sospeso in quel modo”
“A meno che il sesso tra voi non
si sia rivelato talmente disastroso e noioso da farti preferire un soggiorno
eterno in Hel piuttosto che un secondo tentativo di copula selvaggia”
“THOOOOR !!! NON SONO AFFARI CHE TI RIGUARDANO !”
“In quanto tuo fratello maggiore tutto ciò che ti riguarda mi riguarda”
“Non proprio "tutto" per cortesia ! E comunque se ci tieni a saperlo non lo abbiamo mai fatto”
“Mai ?!? Ero convinto che sareste
finiti a letto insieme fin dalla prima sera !”
“COSA ?!?”
“Ho sempre pensato che se foste
rimasti da soli per un po’ tra voi sarebbe nato qualcosa”
“Fratello mi sbagliavo sul tuo conto. Tu non sei stupido. Sei solo scemo” e con
questa nuova consapevolezza Loki si era sdraiato sul materasso voltandogli le spalle
... per circa tre secondi, poi si era voltato dall’altra parte perché sapere di
averlo dietro di sé e come se non bastasse nudo non lo avrebbe fatto dormire
tranquillo.
Quando si era risvegliato Thor era
vestito e desideroso di continuare la conversazione interrotta.
Lo aveva assillato per tutta la colazione. Alla fine Loki era sbottato
“Non sono venuto via per colpa sua, ma perché
ho realizzato che non potrò mai essere il Protettore di Midgard. I midgardiani
mi odiano ancora per l’attacco a New York”
“Ma tu lo diventerai tra molti
anni, forse anche secoli ! Quelli di oggi non ci saranno più !”
“Loro no, ma ci saranno i loro
discendenti ai quali sarà stato raccontato di me”
“Stark potrebbe aiutarli a vederti
in modo diverso”
“Non voglio che se la prendano anche con
lui”
“Sei tornato qui perché temevi che
restando al suo fianco lo avresti messo in pericolo ?”
Il mago aveva annuito. Il biondo
si era alzato con un’espressione raggiante.
“Mi è
appena venuta un’idea geniale ... ed è già la seconda questo secolo !”
“Fossi in te mi preoccuperei,
troppe idee geniali fanno esplodere la testa”
Thor era scoppiato a ridere, aveva aperto la porta ed era uscito correndo, urlando e tenendosi la capoccia tra le mani. A quel punto era scoppiato a ridere anche lui.
Richiusa la porta aveva effettuato dei tentativi di tagliarsi con tutti gli oggetti acuminati che era riuscito a trovare nella stanza. Niente. O gli rimbalzavano addosso o diventavano mollicci.
Per passare il tempo aveva letto
un libro. Era la settantesima volta che lo leggeva.
Forse in biblioteca avrebbe trovato un volume sul quale non aveva mai posato gli occhi.
Era in mezzo a dei tomi polverosi
che aveva trascorso il pomeriggio.
Padre lo aveva mandato a chiamare per cenare con lui. Soltanto loro due.
Non era mai successo. C’erano sempre
stati Madre e Thor a tavola con loro o più spesso soltanto Madre perché lui era
impegnato in un Consiglio di Guerra.
“Madre ti sarebbe piaciuto il mio
mortale ?” gli piaceva sperare di sì.
Loki aveva trovato quella cena lunga e imbarazzante. E a rendere il tutto ancora più irritante ci aveva pensato Odino, mangiando il brodo con fastidiosi rumori di risucchio.
Loki avrebbe voluto essere da qualsiasi altra parte.
Quel suono raccapricciante gli faceva persino rimpiangere “Il Pulcino Pio”.
Odino gli aveva chiesto di raccontargli cosa avesse combinato in quelle due settimane, ma ovviamente doveva già saperlo. Padre Tutto sa tutto e vede tutto. E quando non vede o non sa qualcosa i suoi corvi e Heimdall gli riferiscono le informazioni che gli mancano.
*Però forse me lo sta chiedendo perché a me ci tiene e vuole sia io a parlarne ...*
“Certo che tengo a te Kikkirì !”
Per poco Loki non era caduto dalla sedia.
“NON LEGGERE LA MIA MENTE !”
“Scusa, è che sei così silenzioso
... è una novità che potrei finire col trovare piacevole”
Dopo un bel respiro il Burlone aveva iniziato
a raccontare di Tony e dei suoi insegnamenti. Aveva tralasciato alcuni dettagli
(ad esempio non aveva raccontato che l’Avenger si era voluto accertare che
fosse effettivamente senza mutande), ma aveva cercato di essere il più sincero
possibile, perché sapeva che il suo interlocutore non si sarebbe mai bevuto
delle bugie.
Anche Odino lo aveva costretto ad
ammettere che provava dei sentimenti per il midgardiano.
Poi gli aveva rivelato che li aveva visti sposati “Secondo le mie visioni vi sareste dovuti sposare alle undici di domenica sera ... oh è stato così vero ? Hai l’anello !”
“Sì, lui pensava di dovermi dare
quello che gli hai inviato tu, ma poi gli ho spie ...”
“Io non gli ho inviato nessun
anello. Com’è stata la cerimonia ? Ti ricordavi le
formule ?”
Come ? L’anello non era un dono di Padre ?
Ma chi altro avrebbe potuto spedire al Vendicatore un manufatto
asgardiano ?
Mentre gli raccontava della
saponetta e della pentola che si era prestata a interpretare lo specchio
d’acqua una parte del suo cervello scandagliava tutte le opzioni possibili, ma
solo una aveva senso e si trattava di un senso che avrebbe negato con tutto se
stesso fino alla morte perché non poteva essere che il dio degli Inganni si
fosse lasciato ingannare tanto facilmente.
Soprattutto a ingannarlo non
poteva essere stato un biondo idiota sentimentale !
Terminato il resoconto del rito aveva osato chiedere
“Conosci qualcuno che si chiama Sigurd Jarlsen ?”
“È uno dei nomi che usava Thor per non rivelare la sua vera identità ai nemici”
La sua schiena era stata percorsa da brividi. Il piano geniale del fratellone non era (soltanto) farlo diventare il nuovo Protettore di Midgard, ma accasarlo con Stark !
Era talmente sotto shock che non
si era reso conto che Padre gli aveva parlato ancora.
Odino gli aveva mollato uno scappellotto sulla nuca.
“Ahi !”
“NON MI IGNORARE SIGNORINO !” e gli aveva ripetuto quello che gli aveva chiesto e siccome erano domande sulla prima notte di nozze Loki era diventato bordeaux e poi aveva balbettato che non c’era stata alcuna consumazione. E poi c’era stato l’orrore puro.
“Avevi paura di ferirlo ? Esistono dei modi in cui Aesir e mortali possono copulare senza rischi per quest’ultimi ! Ad esempio io e Fury abbiamo arginato il problema usando un ...” e gli aveva raccontato dettagliatamente di come, dove e per quante volte lui e il direttore avessero sfogato le loro libido. “Lo abbiamo fatto anche nella sala comandi dell’helicarrier ! Una certa Maria è entrata e ci ha visto. Mi sa che l’abbiamo sconvolta per sempre povera creatura ... la prima volta è stata nell’ascensore della torre. Sai quando siamo andati via ?”
Essendoci in quell’ascensore delle telecamere esistevano dei filmati di Padre e Fury che ...
Aveva allontanato il budino da sé. Non era mai capitato.
*Perdonami amore mio, ma stasera non sono in vena*
Odino s’era accorto che qualcosa
non andava. Da quando Loki rifiutava un budino ?
“Va bene la smetto di parlarti di
me, vedo che non ti interessa e che ti fa perdere interesse anche verso il
cibo. Di cosa ti potrei parlare al posto di quel macho di Nicholino mio ? Uhm, visto che siamo in tema è arrivato il momento di rivelarti come mai mi sono tanto arrabbiato quando tu, Thor e i
suoi amici siete andati su Jotunheim”
“Eri furioso con Thor perché si
era mostrato arrogante e aveva contravvenuto al tuo divieto di attaccare quel
Regno ed eri furioso con me perché temevi che stando là potessi scoprire le mie
vere origini, come in effetti è accaduto”
“C’è un altro motivo. I Giganti di
Ghiaccio sono grossi, calvi, bruttarelli e quasi tutti maschi. Temevo che ti
avrebbero riconosciuto come uno di loro ... scambiandoti per una femmina. Per
via dei capelli e del fisico minuto. Avevi detto che Thor intendeva sfidarli e
mi sono precipitato là con Sleipnir, ma quando ho visto che eri con lui ho
iniziato a pregare di non essere arrivato troppo tardi. Insomma ... non volevo
che abusassero di te e rimanessi incinto di nuovo !”
Nessun commento:
Posta un commento