MIDGARD, New York
22 dicembre
C’erano state altre due missioni, una in Sud America e l’altra in Polonia.
E mentre rientravano dalla seconda i suoi colleghi avevano deciso che la location della festa di Natale in maschera dello SHIELD sarebbe stata la Stark Tower.
Non c’era stato verso di far cambiare loro idea.
“Hai una casa grande, un sacco di
bagni e un sacco di alcolici. È perfetta”
Tony non ci vedeva nulla di
perfetto in gente che si ubriacava in casa sua.
Voleva essere l’unico a ubriacarsi
in casa sua !
Purtroppo sembravano essersi
coalizzati contro di lui.
Doveva essere la vendetta di Fury
per il video dell’ascensore.
Forse credeva che senza Pepper non sarebbe riuscito a organizzare nulla di decente.
(Per fortuna aveva JARVIS).
Gli ospiti avevano cominciato ad arrivare verso le venti.
I primi li aveva accolti personalmente, poi si era
stufato e aveva registrato un messaggio di benvenuto che risuonava ogni volta
che qualcuno metteva piede dentro la torre.
Dovevano essersi messi d’accordo perché i maschi erano tutti vestiti da Thor (questo aveva un pochino ferito il suo orgoglio) e le femmine erano tutte vestite da Vedova Nera con tutine nere aderenti e parrucche rosse. Natasha, quella vera, si era complimentata con loro per la scelta di impersonare proprio lei tra tutti gli Avengers. Maria era stata l’unica a non vestirsi come la rossa. Entrambe si erano presentate alla festa mascherate da “Donne toste e indipendenti che non hanno paura di mollare un calcio rotante in bocca a chi se lo merita”.
Cioè vestite come al solito.
Il direttore, ispirato dalla sua
benda, si era presentato nelle vesti di pirata. Anche lui però non è che si
fosse sforzato molto, il suo look consisteva nel solito impermeabile di pelle
nera al quale si era limitato ad aggiungere un pappagallo di peluche sulla
spalla sinistra, che gracchiava “Capitano !” ogni volta che uno si avvicinava,
con la conseguenza che Rogers scattava in piedi ogni due per tre con tanto di
saluto militare convinto che lo stessero chiamando e diceva “Capitano Rogers a
rapporto !”
Sarebbe già stato buffo così, ma
come se non bastasse si era infilato in un costume da pinguino (dal quale
non era riuscito a uscire da solo al momento di usare il bagno, costringendo il
povero Barton, in tenuta da Robin Hood perché non voleva saperne di venire alla
festa senza il suo arco - quando uno è in fissa è in fissa - ad andare con lui
per aiutarlo).
Banner era verde. No, non si era trasformato, si era truccato la faccia da zombie con tanto di sangue finto. Aveva pure la camicia e i pantaloni sfilacciati. Tutti gli passavano davanti ridendo “Bruce che bella pensata autoironica travestirti da Hulk !” al che lui sbottava che non era vestito da Hulk, ma da zombi. Tony si era accorto che il suo amico dopo averlo ripetuto per la ventesima volta cominciava a mostrare un pericoloso luccichio negli occhi.
Quello avrebbe potuto rovinare la serata.
Aveva preso un foglio, ci aveva scritto NON È VESTITO DA HULK, MA DA ZOMBI ! a caratteri cubitali e gliel’aveva appiccicato alla schiena fingendo di dargli una pacca amichevole.
Poi l’aveva portato in giro badando bene che tutti vedessero la scritta.
Il vero Thor, con la sua
apparizione, aveva causato un attacco di ridarella.
“Ma come ? Io mi cambio, per la prima volta dopo secoli, e gli altri si vestono come me ?” aveva esordito leggermente piccato l'asgardiano osservando quella marea di biondi capelloni col martello e il mantello rosso. Nessuno però gli aveva risposto perché i presenti si dividevano in due gruppi : quelli che cercavano di non soffocarsi con gli stuzzichini per le risate e quelli che erano dovuti correre al gabinetto disgustati.
Il Tonante indossava un vestito rosa che era un tripudio di balze e paillettes, in testa portava un cappello a cono dello stesso colore, sulla schiena spiccavano due pataccosissime ali di plastica e sventolava una bacchetta dorata. Mjolnir, appeso alla sua cintura. sembrava sconfortato.
“Sono una fatina ! Si capisce che
sono una fatina ?” aveva chiesto Point Break ai Vendicatori.
Stark si era ricordato di aver
letto nel libro di mitologia norrena l’episodio in cui il biondone si
travestiva da donna e mentre lo guardava aggirarsi agghindato in quel modo
aveva pensato che forse non doveva essergli dispiaciuto tanto farlo.
Anche lui se ne andava da una
parte all’altra come una trottola. Doveva salutare gli ospiti, controllare che
ci fosse da mangiare e da bere per tutti, verificare che nessuna coppietta si
appartasse in una delle camere ... più che altro stava attento che non gli
rubassero la roba. Ne teneva anche di valore in mezzo alle millemila
cianfrusaglie.
Non voleva saperne di travestirsi,
ma poi, in un momento di follia, aveva ceduto.
Si era limitato ad aggiungere una coda e due puntute orecchie metalliche a una sua vecchia armatura, colorata di nero per l’occasione, con l’eccezione delle zampine ... ehm dei guanti, che aveva colorato di bianco per fare “l’effetto calzino” e si presentava a tutti dicendo
“Sono Iron Cat, miao !”
Quando Ghiacciolo era arrivato gli
si era strusciato contro facendolo scappare
urlando.
Tony aveva sbirciato in cucina per verificare che non ci fossero disastri in corso (sì, JARVIS in quel caso lo avrebbe avvertito, ma preferiva controllare di persona).
C’era solo una
persona, intenta a versarsi da bere.
Non era vestita da Thor e questo le aveva fatto
guadagnare punti agli occhi del miliardario.
Portava scarpe, pantaloni, cappello a cilindro e un frac
neri come la pece.
Doveva essere un costume da becchino o da vampiro. O da
becchino vampiro.
Tony era sicuro di non essersi presentato a quel tizio
allampanato, perciò si era avvicinato da dietro furtivamente e aveva strillato
“SONO IRON CAT, MIAO !” col risultato che l’altro era sussultato per lo spavento mollando il
bicchiere per terra. CRASH
“Colpa mia, non si preoccupi. Ora chiamo Dummy a pulire” lo aveva rassicurato Stark.
“Lasci stare, non serve. Ci penso io” aveva detto quello agitando la mano. I frammenti di vetro si erano ricompattati all’istante e il bicchiere era tornato intero e senza nemmeno il segno di un piccolo graffio. “Quindi è lei il padrone di casa ?” aveva chiesto a operazione conclusa.
Il genio aveva riconosciuto la voce. Non aveva risposto, limitandosi a sollevare lo sguardo.
“Oh, mi scusi, dimentico che alcuni midgardiani
restano sconvolti vedendo la magia”
“Non è la magia a sconvolgermi” aveva buttato fuori tutto
d’un fiato il Vendicatore.
“Capisco, è sconvolto dalla mia bellezza travolgente. Non
posso darle torto”
Tony aveva sorriso. A quanto pare,
amnesia a parte, il carattere era sempre lo stesso.
Due occhi rossi lo avevano fissato intensamente.
Tony sapeva che non si trattava di lenti a contatto.
E sapeva di dover
dire qualcosa per evitare di essere scambiato per uno stupido, ma cosa poteva
dirgli visto che il dio non si ricordava di lui ?
“Mi piace che tu ... che lei non
sia vestito da Thor”
“Diamoci del tu. Io sono Loki di
Asgard. Thor è mio fratello e non mi vestirei mai come lui”
“Peccato, tu saresti una fatina molto più carina. Comunque io sono ...”
“Iron Man, l'unico e solo. Mi sono informato. Cioè in realtà è stato Thor a parlarmi di voi”
“Chiamami Tony”
“Non siamo ancora così intimi. Ti va un drink,
Stark ?”
E quando mai il playboy non aveva
voglia di un drink ? Loki gliene aveva preparato uno e poi erano andati in
salotto, dove avevano miracolosamente trovato due posti liberi sul divano. Si
erano seduti e avevano parlato di letteratura, cibo, arte, moda, sport,
religione, animali e altre millemila cose. Per bere Uomo di Ferro o meglio
Gatto di Ferro aveva dovuto sollevare la visiera e lo jotun lo aveva gelato
positivamente con un “Sei più carino di quanto pensassi, Stark”
La situazione era meravigliosa e
strana allo stesso tempo.
Meravigliosa perché anche coi
ricordi azzerati il Burlone a quanto pare si sentiva attratto da lui e strana
perché stava rimorchiando uno sconosciuto che in realtà non era affatto uno
sconosciuto. Se lo avesse baciato si sarebbe ricordato tutto ?
Non se ne erano resi conto perché troppo presi dai loro discorsi, ma la festa era finita e se ne stavano andando via tutti. Thor, che li aveva osservati da lontano senza riuscire a trattenere un sorrisino, aveva chiamato imperiosamente il fratello.
“Looooki ! Andiamo ! È tardissimo
e Tony deve andare a dormire per ricaricare le energie”
“Sì, ma non deve per forza andare
a dormire da solo”
“LOOOOOOKI ! SMETTILA DI METTERE A
DISAGIO LE PERSONE !”
“Guastafeste. E va bene, arrivo”
si era alzato avviandosi verso il fratello, ma a metà strada si era girato,
quasi sbattendo contro il filantropo che lo stava seguendo e gli aveva
sussurrato “Posso avere il tuo numero ?”
Il Vendicatore gliel’aveva dettato
e poi si erano salutati.
Rimasto da solo Tony aveva acceso
lo stereo a tutto volume e ballato dalla felicità.
Loki era vivo e lo amava ancora.
Perchè l’amore è più forte di qualunque sortilegio, fiale antimemoria comprese
!
Per gran parte del giorno
successivo era rimasto in contemplazione del suo telefono ripetendogli a nastro
e sempre più istericamente man mano che le ore passavano “Squilla ! Squilla !
Squilla ! Squilla ! Ti prego squilla ! Piccolino mio squilla !”
Aveva squillato per la prima volta alle undici in punto.
Era Bunny che gli rammentava un impegno per il fine
settimana.
La seconda chiamata l’aveva ricevuta alle dodici e cinque.
Era Banner che aveva saputo del cartello.
La terza telefonata era stata alle quindici e ventotto.
Era Thor che voleva sapere se rivedere Loki lo avesse
sconvolto.
La quarta telefonata era arrivata alle diciassette e quattro.
Era Fury che gli voleva fare una ramanzina (così, a
gratis).
Poi più nulla fino alle diciannove e quarantasei.
Era un tizio che aveva sbagliato numero.
Tony aveva riagganciato ed era
partito con una lunga lista di imprecazioni.
Alle venti si era rassegnato
all’idea che il suo principe preferito ormai non lo avrebbe più chiamato, d’altra
parte gli aveva chiesto il suo numero, ma non gli aveva mai promesso di contattarlo.
Magari i numeri di telefono si limitava a collezionarli.
Era stato smentito alle venti e
cinquantasette.
Numero sconosciuto. Sarebbe di
sicuro diventato il suo numero preferito.
Sia lodato Point Break per aver
preso un cellulare al fratello !
“Sono pronto. Passo a prenderti io
o passi a prendermi tu, Loke ?”
“Dritto al punto. Mi piace. Come sapevi
che ero io ?”
“È da stamattina che spero che sia
tu ogni volta che suona questo aggeggio”
“Ho provato a chiamarti cinque
volte, ma trovavo sempre occupato. O è sfortuna o sei un uomo molto richiesto
... senti, lo so che è tardi, ma ti va di cenare con me ?”
Tony aveva appena finito di
divorare una pizza al salamino con extra formaggio e il solo pensiero di
ingurgitare altra roba gli rovesciava lo stomaco, ma non avrebbe mai detto di
no ad un appuntamento col dio delle Malefatte.
Un quarto d’ora dopo si erano
ritrovati davanti a un ristorante messicano.
“Padre è stato qui e me l’ha caldamente consigliato” aveva spiegato Loki, che non era più conciato da becchino vampiro, ma come un ragazzo normale, con pantaloni di pelle e camicia bianca, lasciata aperta ai limiti della decenza. Aveva ancora i suoi colori jotun e il miliardario non aveva potuto non notare che sul petto c’erano dei segni come quelli sul suo viso che scendevano giù verso ... aveva deglutito per non sbavargli davanti.
“Sono venuto così perché temevo non mi avresti riconosciuto. Ora mi cambio” e in due secondi la sua pelle era diventata bianca e gli
occhi si erano tinti di verde. “Ti vado bene così ?”
“Tu mi vai sempre bene”
Erano entrati, avevano preso posto a un tavolo e avevano mangiato (l’asgardiano si era strafogato, mentre il midgardiano si era limitato a degli assaggini) riprendendo i discorsi della sera prima da dove li avevano lasciati. Poi Tony aveva notato l’anello con gli smeraldi al dito dello stregone. Il suo anello ... la loro fede nuziale.
“Oh questo ? Non so chi me l’ha dato. Ho perso la memoria poco tempo fa. Secondo Thor è il regalo di qualcuno importante per me. Deve essere qualcuno dotato di buon gusto”
“Perché ha scelto un anello di
gran classe ?”
“No, perché ha scelto di donarlo a
me”
Alle ventitré erano usciti, ma il
terrestre non voleva che la serata terminasse. Non ancora.
Si era guardato attorno e si era reso conto di dove si trovassero.
“Te la senti di farti una cantatina con me ?”
Loki se la sentiva e avevano percorso i pochi metri che separavano il ristorante messicano dal locale karaoke. Era lo stesso dell’altra volta. “Mi sembra di esserci già stato, ma non è possibile” aveva mormorato il mago e a Tony si era accesa una lampadina : se avessero rifatto le stesse azioni di quelle due settimane Loki avrebbe ricordato tutto !
Mentre cantavano preparava mentalmente una lista.
Stavolta avrebbe evitato il sushi e le montagne russe.
A mezzanotte erano di nuovo sul
marciapiede, ma prima che potessero dirsi alcunché una canzoncina si era levata
dai pantaloni dell’alieno (per una frazione di secondo Stark si era allarmato
all’idea che a cantare fosse Lokino).
“Primadonna girl yeah/all
I ever wanted was the world/I can’t help but I need it all”
Quella canzone … tra tutte aveva scelto proprio quella come suoneria …
“Uffa ! Ok sto tornando !” aveva
chiuso la comunicazione sbuffando.
“Fammi indovinare ... “Loooooooki
è tardi ! Devi tornare a casa da me !”. Ci ho preso ?”
“In pieno. Thor vuole che io
diventi il nuovo Protettore di Midgard e s’è ficcato in testa di volermi
insegnare tutto lui. Dice che il futuro Protettore non può avere insegnante
migliore del Protettore attuale. Il lato positivo è che quando mi stufo delle
sue lezioni posso lasciare al mio posto un clone e andarmene e lui non se ne
accorge ... mi raccomando non glielo dire !”
“Tranquillo, il tuo segreto è al
sicuro con me”
“Non è poi così malaccio come
maestro, però è fissato con gli sport e io detesto sudare !”
“Se ti andasse e avessi la
possibilità di avere un altro maestro il mio numero ce l’hai”
“Questo me lo ricorderò di sicuro.
Buonanotte, Stark”
“Buonanotte Odinson ... oh io, no,
volevo dire ...”
“No, va bene. Il mio cognome è
quello. A presto, Scricciolo !” ed era sparito in un alone verde.
A quanto pare ottenuta la
possibilità di ricominciare da zero col figlio adottivo Odino l’aveva sfruttata
riuscendo a costruire con lui un bel rapporto. Era fantastico che Odino avesse imparato
dagli errori commessi in passato, anche se sarebbe stato ancora più bello se
quegli errori non li avesse proprio mai commessi. Ma in quel caso Loki non
avrebbe dato di matto e Tony forse non lo avrebbe probabilmente mai incontrato, quindi in realtà gli
toccava ringraziare il Vecchio e il suo essere stato un pessimo genitore.
Il secondo appuntamento era stato
tre sere dopo.
Prima di allora si erano sentiti,
ma a causa dei rispettivi impegni non erano riusciti a vedersi.
Tony lo aveva portato a mangiare cibo indiano e poi a ballare.
Aveva chiesto al dj di mettere un pezzo di
Shakira.
Quando erano tornati all’aria aperta un’occhiata al cielo gli aveva dato un’illuminazione.
“Ti va di salutare
la luna ?”
“Ciao luna, mettiti a dieta !”
aveva detto l’alieno fissandola col naso all’insù.
“Intendevo salutarla con lo yoga. Guarda, si fa in questo modo ...”
Si era chinato per toccarsi i piedi.
STRAAAAAAAAP
Quel suono non era affatto un
suono simpatico. Si era tastato il retro dei pantaloni. Squarciati.
E adesso ? Avrebbe dovuto camminare rasente i muri fino alla torre ?
“STRAAAAAAAAAP LUNA STRAAAAAAP STRAAAAAAAAP !” aveva gridato Loki euforico.
“No, il saluto alla luna non si fa
nemmeno così ... non ho il vestito adatto per mostrartelo ...”
“Immagino che nel tuo armadio tu ne abbia uno”
Senza aspettare una replica Loki lo aveva afferrato per un braccio.
Un secondo dopo erano nella camera del midgardiano.
“Ti aspetto in salotto. Cambiati”
Stark non si era mai cambiato d’abito tanto velocemente. Indossata una tuta era andato in salotto dove il Burlone lo aspettava indossandone a sua volta una.
Una con dei pantaloncini tremendamente aderenti.
“È meglio se andiamo a salutare
la luna sul tetto, così può vederci”
“Suona terribilmente romantico. Mi piace. E mi piaci tu, Stark” aveva sentenziato l’extraterrestre camminando al suo fianco. Per tutta la durata dell’esercizio e delle sue ripetizioni Tony aveva continuato a risentire quelle parole nel suo cervello.
A mezzanotte Thor aveva chiamato e
ordinato a Loki di rientrare.
“Sei come Cenerentola” si era
lasciato sfuggire l’inventore.
“Ma per favore, io non perdo le
scarpe in giro !”
“Hai visto il cartone ?”
“Cosa vuoi dire con “cartone” ? Ho
letto la storia di Perrault e basta”
“Domani se puoi e se vuoi posso introdurti al magico mondo dei cartoni animati. Ti piacerà”
“Quando ho sentito “introdurti”
speravo in tutt’altro seguito”
Ed era svanito con un mega sorriso
stampato in faccia.
Lo stesso che aveva il lunedì in
cui si era palesato nudo nella sua sala riunioni.
Tony Stark era un genio. E in quanto tale aveva capito che senza troppe chiacchiere il dio gli aveva appena detto di voler concludere il loro terzo appuntamento con della amena e sana attività sul materassone. O sul divano. O sul tavolo. O sulla lavatrice.
Una parte di lui protestava che era ancora troppo presto e un’altra parte si poneva domande se fosse giusto o meno visto che Loki non lo ricordava e quindi non sapeva di amarlo sul serio.
Al momento lo jotun aveva trovato in lui solo qualcuno di suo gradimento con
cui voleva fare un po’ di sesso senza impegni. Un trombamico, ecco.
Entrambe le parti però erano state zittite da Tonino.
“ZITTE VOI ! FINALMENTE TOCCA A ME !
EVVIVA !”
Quando si erano rivisti il genio (ve l’ho detto che è un genio ?) aveva il cuore a mille.
Doveva essere tutto perfetto. Doveva esserlo per forza.
Lo aveva invitato a cena nella
torre, ma non si era arrischiato a cucinare lui. Aveva ordinato tutte le
pietanze preferite dal suo ospite, che infatti le aveva gradite moltissimo. Poi
si erano accomodati sul divano a guardare lungometraggi animati.
Era stato Loki a sceglierli. Per
primo avevano guardato “Gli Aristogatti”.
“Potrebbe parlare di noi. Io sono nobile e tu sei Iron Cat e poi adoro i gatti !”
Non era stato facile per Stark trattenersi dal rispondere “Lo so, Testa Gattosa”.
Alla fine lo avevano commentato.
Era buffo sentire una divinità che si accalorava per dei personaggi di
fantasia.
Per secondo la scelta dello jotun era ricaduta su “Il libro della giungla”. Aveva chiesto di poter rivedere la parte di Baloo che canta e al secondo giro aveva cantato assieme all’orso.
“Ti bastan poche briciole, lo stretto indispensabile e i tuoi malanni
puoi dimenticar ...”
Finita l’esibizione lo aveva
guardato. Sembrava aspettarsi una sua reazione di qualche tipo.
Il genio, che forse in realtà non
era poi così genio, aveva applaudito.
Loki lo aveva afferrato per il colletto, scuotendolo con rabbia.
“Non devi applaudire, devi baciarmi, insignificante scarabeo
pestilenziale !”
Come si può resistere a una
richiesta del genere se viene avanzata da qualcuno che ha gli occhi da pazzo in
libera uscita e un tono di voce a metà strada tra il maniaco arrapato e lo
psicopatico che vuole tagliare in due la propria vittima con la motosega per
vedere se all’interno ha i cerchi concentrici come gli alberi ? Come si può
resistere a tali dolci parole ?
Risposta : non si può (o forse sì,
se si ha una gran forza di volontà).
Era stato un bacio a stampo, delicato,
casto, breve e leggermente impacciato.
Poi erano tornati a guardare il
film e l’unica differenza era stata che il dio gli aveva posato la testa sulla
spalla sinistra e posato le gambe sopra le sue. Esattamente come il martedì
mattina in cui si erano seduti su quello stesso divano e Tony gli aveva
raccontato la sua infanzia. Mentre la pellicola si avviava alla conclusione si
erano stretti l’un l’altro sempre di più.
Ovviamente appena terminata ne avevano discusso insieme.
Al dio non era piaciuta la conclusione.
“Insulsa vulvetta lamentosa !”
aveva brontolato, senza staccarsi dalla camicia del mortale.
Quest’ultimo aveva fissato l’orologio. Mancavano pochi minuti a mezzanotte.
E come al solito a quell’ora ...
“Rilassati, Thor non chiamerà” era
come se Loki gli avesse letto nel pensiero “Non sa che sono uscito. Gli ho detto che
ero stanco e che volevo essere lasciato in pace fino a domani mattina e poi ho
lasciato un mio clone nel mio letto”
“Significa che stanotte puoi
restare qui ?”
“No, significa che stanotte voglio restare qui !”
Loki si era scostato
dalla sua spalla quel che bastava per guardarlo in faccia.
Due millesimi di secondo più tardi le loro labbra si erano incontrate (ma sarebbe più corretto dire “scontrate”) in un secondo bacio che era stato tutto fuorché delicato, casto e breve.
Era
stato intenso, passionale, focoso, energico e parecchio umido.
Si erano avvinghiati in un modo che avrebbe reso difficile a un osservatore capire dove finiva uno e iniziava l’altro. Sembravano un unico essere, un mega ragno in preda agli spasmi.
Un mega ragno in calore in preda agli spasmi.
Era stato talmente travolgente che
erano caduti dal divano.
Un alone verde li aveva circondati
e si erano ritrovati sul letto king size della camera padronale.
Lì aveva continuato, con i baci, le carezze e i piccoli morsi.
Il Vendicatore aveva avuto dei problemi con la zip dei propri pantaloni.
Curiosamente, anche per lui, al posto
di emettere un’imprecazione sussurrata contro tutte le cerniere del mondo aveva
ammesso ad alta voce “Ti amo, Loki”.
“E io amo te, Anthony” aveva
ribattuto il dio stringendogli le braccia dietro il collo e poi aveva aggiunto
con un sorrisino “Spero che non resterai deluso dal fatto che non indosso un
tanga, ma, per rispondere alla tua domanda, non ne porto mai quando sono nella
mia forma maschile” al che il midgardiano stava per rispondere che non gli
importava, ma di botto aveva realizzato la verità dietro quell’affermazione.
“Tu ricordi ! È stato il bacio ?”
“Non ho mai dimenticato niente. Dici che mi è riuscita bene la parte dello smemorato ?”
“COSA ?!? STAVI FINGENDO ?!?”
Loki era scoppiato a ridere “Dovrebbero darmi un premio per la
mia interpretazione. Hiddleslurp scansati, l’unico vero e grande attore sono io
!”
“Ma Thor mi ha detto di averti
visto bere la fiala cancella memoria !”
“Conteneva della
semplice acqua. Non rinuncerei a quei ricordi per nulla nei
Nove Mondi”
“Non capisco, perché questa
messinscena ?”
“Per tre motivi. Il primo per vendicarmi del beota biondo, anche se in realtà sono colpito dalla sua intelligenza. Forse perché non pensavo ne avesse una ... hai presente Sigurd Jarlson, il tizio che ti ha inviato l’anello ? Ecco, Sigurd è Thor. Mi ha detto di volermi affidare al Capitano perché sapeva che mi sarei opposto chiedendo di avere come maestro te. Al telefono era agitato e iperprotettivo nei miei confronti perché tu mi chiedessi spiegazioni o ti ingelosissi”
“E tu non sopporti che lui abbia mentito al dio delle
Menzogne”
“Precisamente. Il secondo motivo è
stata la curiosità. Volevo scoprire se Padre avrebbe colto questa opportunità
per essere un Padre migliore. L’ha colta. Ci capita ancora di bisticciare,
anche perché si ostina a chiamarmi Kikkurullo, ma abbiamo stipulato
una sorta di tregua. Non lo attaccherò. Lo lascerò a Fenrir, così come vuole la
profezia”
“E il terzo motivo ? Ci sono di
mezzo io ?”
“Indovinato. Ero convinto che mi
avessi dimenticato e non ti volevo spaventare tirando in ballo racconti di ciò
che avevamo fatto insieme perché mi avresti ritenuto un racconta frottole”
“Quando hai capito che ricordavo
tutto ?”
“Pensavo che il karaoke, la
canzone di Shakira e lo yoga fossero delle coincidenze, però poco fa, quando ho
detto che mi piacciono i gatti, ti è venuta un’espressione da “Non potrebbe
essere altrimenti” e allora ho capito che ti ricordavi di me. Spiegami Anthony, come mai tu sei l’unico
midgardiano a non avermi dimenticato ? Non che mi dispiaccia, anzi”
“Perché sei impossibile da
dimenticare”
“STAAAAAAAARK !!!”
“Mi trovavo su Asgard quando sei stato cancellato dalle menti dei terrestri”
“Eri ad Asgard ? In che modo ci
sei arrivato ? E perché ?”
“Devo ringraziare tuo figlio.
Avresti potuto dirmelo che era in grado di parlare !”
“Tu non me lo avevi chiesto”
“Quanto al perché ... per
salvarti no ? Però ho sentito che avevi avuto ciò meritavi e ...”
“Oh, non si riferivano a me !
Quello stesso giorno quel mattacchione di Loki di Utgard era caduto in una
delle trappole che lui stesso aveva scavato nel suo giardino rompendosi il
femore ! Tra l’altro siamo diventati amici adesso. Prima non lo calcolavo perché
è un Gigante di Ghiaccio e lo ritenevo un mostro, ma abbiamo parecchi altri
punti in comune, oltre al nome”
“Tipo che vi piace ingannare la
gente ?”
“Tipo che ci piace ingannare la
gente, sì. Che hai combinato ad Asgard ?”
“Sono stato ospite di Tyr per due
notti. Mi ha prestato il suo cavallo per tornare da quel simpaticone di
Heimdall. Mi chiedo come mai lui sia venuto a prendere Fenrir a piedi ... uhm,
forse perché altrimenti Fenrir avrebbe mangiato il cavallo ?”
“Fenrir non mangia i fratellastri del suo fratellastro. È solo che Tyr è Tyr”
“Forse il titolo di “beota”
starebbe meglio a lui”
“Forse. Dobbiamo perderci in
chiacchiere ancora per molto ?”
“Direi di no, abbiamo un matrimonio da consumare ... e
sarebbe anche ora !”
Poi non avevano più parlato, salvo
alcune vocali urlate dal mortale. I vestiti erano volati in tutte le direzioni
e a Loki era bastato uno sguardo per capire quello che si stava chiedendo il suo
partner mentre lo fissava. Gli aveva tolto il dubbio assumendo i suoi colori
jotun e Tony gli aveva rifilato dei baci lungo tutta la lunghezza di quei segni
tipici della sua razza.
Senza pronunciare verbo era iniziata una lotta per il potere ... ehm ok, una lotta per la posizione dominante. In sintesi nessuno dei due voleva stare sotto.
Il che complicava un po’ la faccenda.
L’asgardiano si rifiutava in quanto principe, stregone e dio.
Il midgardiano si rifiutava in quanto miliardario, genio ed eroe.
Si erano rotolati da una parte all’altra del materasso finché non erano caduti giù.
Tony, che stava sotto in quel momento, aveva battuto la testa contro il comodino.
Loki gli aveva fatto sparire la
botta con la magia e poi lo aveva guardato dall’alto come a dirgli “Ho vinto io
!” e Stark si era rassegnato, anche se tutt’altro che a malincuore, e aveva
sussurrato “Knulle meg !” frase che aveva illuminato di gioia il viso del suo
compagno che non aveva esitato a eseguire l’ordine, direttamente lì sul pavimento.
Diciassette minuti più tardi
l’Avenger era venuto tre volte e il mago ancora nessuna.
Ventinove minuti più tardi si era chiesto come fosse possibile che lo jotun non avesse ancora raggiunto l’acme. Quarantadue minuti più tardi aveva pensato di essere morto e risorto come minimo settanta volte. Cinquantasei minuti più tardi aveva fissato l’altro da sopra la sua spalla senza vederlo minimamente provato. Sessantotto minuti più tardi si era domandato se quella copula selvaggia avrebbe mai avuto una fine. Ottantacinque minuti più tardi aveva capito che la faccenda del “Posso andare avanti per tutta la notte” poteva essere vera.
Centododici minuti più tardi aveva iniziato a non poterne più.
Gli piaceva moltissimo tutto quanto, ma non ne poteva fisicamente più.
Centoventiquattro minuti più tardi aveva sentito un gemito dell’alieno.
*Oh dei vi ringrazio !* aveva pensato.
Centotrentasette minuti più tardi Loki aveva raggiunto l’orgasmo urlando
“MONDO BUDINOOOOO !!!” e si era
accasciato sulla schiena dell'Avenger, sudato come non mai e ansimando come se
avesse corso tre maratone. E lì era rimasto.
Dopo un paio di minuti, recuperato un po’ di fiato aveva chiesto allarmato
“Anthony sei ancora vivo ?”
“Credo di sì ... ma mi stai
schiacciando”
Il dio si era spostato, sdraiandosi su un fianco.
“Scusa se sono durato così poco, ma ti desidero da
così tanto ...”
*Centotrentasette minuti sarebbero "poco" ?* aveva pensato il suo ex maestro.
E non era riuscito a trattenersi
dal chiedergli “Di solito quanto resisti ?”
“Circa tre o quattro ore”
“Ok, in futuro ti
permetterò di prendermi per tre ore di fila, ma solo se farai delle pause”
Loki, usando i suoi poteri, aveva riportato entrambi sul morbido.
Si erano addormentati esausti e soddisfatti.
Alle otto e venti Stark si era svegliato per primo.
Aveva contemplato il dormiente accanto a lui. Ancora non gli pareva vero.
Lo avevano fatto ! Finalmente ! E valeva decisamente la pena aspettare !
Per un attimo gli era venuto un tarlo.
*Non è che sono incinto adesso vero ?*
Alle otto e ventiquattro si era ricordato il motivo per cui si era svegliato.
Doveva andare in bagno. Aveva posato i piedi per terra e si era alzato senza fare rumore ... almeno finché non era crollato giù come un sacco di patate. Le gambe sembravano non volerne sapere di reggere il suo peso.
“Colpa mia, sono stato troppo
impetuoso. Rimedio subito” aveva biascicato Loki tra uno sbadiglio e l’altro,
agitando la mano finché Tony non si era sentito di nuovo in forma. Poi si era
girato dall’altra parte e aveva ricominciato a dormire.
Alle otto e cinquanta Lattina gli aveva portato la colazione a letto.
Budini e toast preparati ficcandoci dentro
roba a caso.
Suo marito (ora che il matrimonio
era stato consumato poteva chiamarlo così) li aveva graditi molto e aveva
manifestato il suo gradimento togliendo di mezzo il vassoio e tirandolo su di
sé per il secondo round o meglio, per il primo round di Tonino.
E Stark non era riuscito a resistere per centotrentasette minuti e nemmeno per trentasette e basta, ma si era difeso bene e, cosa importante, non aveva ricevuto battutine su problemi di prestazione o robe simili. Quando non era più riuscito a trattenersi era venuto urlando
“MONDO CIAMBELLAAAAAA !!!”
Una ventina di secondi più tardi avevano sentito un rumore provenire dal soggiorno.
Rumore di vetri infranti. CRASH
Per la precisione era il rumore di un corpo che rompeva una finestra.
Tony conosceva bene quel rumore perché era lo stesso che aveva prodotto lui col suo corpo quando Loki lo aveva scagliato giù dalla torre, tanto tempo prima e si era tolto da sopra il principe un istante prima che un secondo principe entrasse nella stanza buttando giù la porta.
“LOOOOOOOOKI !!! COME HAI POTUTO INGANNARMI ?!?” aveva urlato Thor appoggiando Mjolnir sul
materasso per stringere il Burlone in uno dei suoi abbracci spaccaossa.
“Se non l’avessi notato sono il
dio degli Inganni, fratello”
“Ah ci sei anche tu, Uomo di Ferro
!”
“Se non l’avessi notato questa è
casa mia”
“Hai dormito qui ? Stark è stato molto gentile ad ospitarti. Ehi, perché siete nudi ?”
I due si erano scambiati uno sguardo d’intesa.
Thor aveva capito ed era diventato rosso come il suo
mantello.
“Ok sì ... chiaro come il sole ... oggi pioverà, necessitate di ombrelli ... è meglio se vi lascio alle vostre ... ehm “attività” sì” ed era uscito a tutta velocità mentre Tony e Loki si spanciavano dalle risate rivestendosi. Due minuti più tardi la voce del biondo era giunta da fuori.
“Posso entrare ? Non state combinando roba vero ?”
“Vieni pure. Ehi l’ho detto anche
a Stark poco fa ...”
“LOOOOOOKI !!!”
“Che c’è ? Perché sei tornato
indietro ?”
“Perché non posso volare via senza
il mio martello” e lo aveva indicato.
Loki gli si era rivolto irritato “Quando la smetterai di perdere le
tue cose in giro ? Tieni, ma ricorda che io sono Stella del Cane, mica un cane
da riporto !”
Thor aveva sbarrato gli occhi.
C’erano stati dei flash. Tony stava scattando fotografie col suo telefonino.
“Immagino sia un evento epocale
meritevole di essere immortalato” si era giustificato.
Loki stava per chiedere se fossero impazziti di colpo, poi lo sguardo gli era caduto sulla sua mano destra,
stretta a pugno attorno al manico di Mjolnir, che era riuscito a sollevare dal
letto come se non pesasse niente senza nemmeno rendersene conto.
“Sono degno ! Per le Norne ...
sono degno ! Sono degno ! Sono degno ! Sono degno !” ed era corso per la torre
saltellando, agitando il martello e scagliandolo per riprenderlo al volo.
Sembrava il giorno più bello della sua millenaria esistenza.
“Mjolnir sarebbe mio !” aveva
borbottato Thor con la fronte aggrottata.
“Point Break, non essere possessivo ! I giochi vanno condivisi !”
“Mjolnir non è un gioco !”
“Guardalo, l’hai mai visto più
felice di così ?”
“Dubito che la sua felicità sia dovuta esclusivamente al mio martello” aveva risposto il biondo con un occhiolino. Tony stava per replicare, ma si era dovuto abbassare per schivare un colpo.
“Ops ... devo imparare a pilotarlo meglio ! Mi insegni, fratellone ?
Thor si era così commosso davanti a quella richiesta che non era riuscito a rispondere.
Loki si era allora rivolto a Tony.
“Tu stai bene, mia viscida blatta infetta ?”
“Mai stato meglio in vita mia, Piccolo Cervo. Vi va un drink per festeggiare ragazzi ? Offro io
!”
Pochi mesi dopo Loki aveva
avanzato una, per lui insolita, richiesta.
“Anthony ... vorrei un bel massaggio ai piedi”
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